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Liberalizzazioni: i professionisti scendono in piazza

Rimane caldissimo lo scontro tra Ordini professionali e Governo sul tema delle liberalizzazioni – Indetto per il primo marzo il Professional day, manifestazione dell’orgoglio dei professionisti italiani – L’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura italiana) conferma lo sciopero di otto giorni, dal 15 al 23 marzo.

Liberalizzazioni: i professionisti scendono in piazza

È tempo di liberalizzazioni, e allora si compattano gli ordini professional sotto il segno della protestai. Il primo marzo, superando le spaccature interne, è stato indetto il “Professional day”, la giornata definita – con un certo gusto per la lirica – dell’orgoglio dei professionisti italiani, riuniti per manifestare il valore sociale delle professioni. La giornata si svilupperà attorno alle 150 sedi dislocate in varie città e si arricchirà anche di svariati contributi multimediali, dalla diretta streaming dell’evento fino ai social network.

Ovviamente c’è chi crede che si tratti di una protesta contro il governo Monti e il suo piano di liberalizzazioni, di null’altro che una nuova forma della strenua difesa dei propri privilegi, da parte dei professionisti, di fronte all’attacco del decreto di legge.

Gli organizzatori smentiscono questa linea, sostenendo che la loro non sarà una manifestazione “contro”, ma una giornata che abbia lo scopo, in ultima sostanza, di affermare il valore delle professioni nella crescita del paese e nella tutela del cittadino, che deve poter contare, a loro dire, su un sistema di controllo che non può in alcun modo vigere all’infuori degli Ordini. Il tema principale della discussione sarà la sicurezza, in tutte le accezioni del termine, che vanno dalla sicurezza “alimentare” a quella fisica.

Ma il Professional day rimane solo un capitolo di un discorso più ampio, e di una protesta, quella in particolar modo degli avvocati, che nel mese di marzo prenderà sempre più piede, con lo sciopero dal 15 al 23 del mese, proclamato dall’Oua (Organismo unitario dell’avvocatura italiana), che avrà il suo culmine nella manifestazione nazionale del 15 marzo a Roma e nel Congresso Straordinario di Milano previsto per il 23-24 marzo.

I nodi dello scontro rimangono gli stessi: l’eliminazione della norma che prevede i soci di capitale negli studi professionali, che, secondo l’Oua, rischierebbe di creare problemi deontologici (e su cui, comunque il governo ha già fatto parziale retromarcia diminuendo al 33% la percentuale massima di partecipazione di capitale esterno all’interno degli studi professionali); l’abolizione delle tariffe minime (prevista dall’articolo 9 del Ddl) che, sempre secondo l’Oua, comporterebbe la mancanza di riferimenti nello stilare le tariffe; la cancellazione degli uffici giudiziari più periferici e l’estensione dell’obbligo di mediazione per gli incidenti e i condomini.

La palla passerà poi all’esecutivo, chiamato a quel punto a mostrare la propria consistenza di fronte alle pressioni crescenti delle lobby e alle crepe all’interno di una maggioranza eterogenea che rischia sempre di sfaldarsi di fronte ai temi più caldi.

 

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