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L’high tech si risveglia in Asia: Alibaba sale del 12% a Hong Kong e in Cina il lockdown vacilla

Asia in fibrillazione: l’high tech si risveglia alla Borsa di Hong Kong con Alibaba che guida le danze e a Shangai – Crescono le proteste contro la stretta anti-Covid

L’high tech si risveglia in Asia: Alibaba sale del 12% a Hong Kong e in Cina il lockdown vacilla

Nei cieli della finanza globale così tristi e cupi di questi tempi, esplodono quasi all’improvviso alcuni lampi che merita seguire, pur senza esagerarne la portata. Volano, in particolare, le lanterne rosse di Alibaba, titolo simbolo della tecnologia cinese vittima dei sospetti di Pechino. La creatura di Jack Ma, ancora in prudente silenzio, è esplosa dopo la presentazione dei conti del trimestre: +12% dopo risultati migliori delle previsioni, una performance che, accompagnata dai risultati positivi di Meituan e JD.Com, spinge al rialzo il listino tech di Hong Kong.

Come sempre in Cina, il risultato economico potrebbe avere risvolti politici rilevanti. Le cronache da Shanghai fanno filtrare stamane la protesta di decine di migliaia di lavoratori di Quanta, uno dei principali fornitori di Apple, fermi senza stipendio da due mesi. Intanto il premier Li Kequiang, in una teleconferenza con oltre 100 mila amministratori locali, ha tracciato un quadro allarmante della congiuntura, chiedendo un cambio di passo nella lotta al Covid, in contrasto con la scelta del presidente Xi di insistere sulla chiusura totale. Per i mercati è il segnale che sta per finire la quarantena totale e che uno dei motori dell’economia globale potrebbe ripartire a breve.

Le speranze hanno una modesta eco nelle chiusure di fine settimana. Il Nikkei di Tokyo ed il Kospi di Seul sono stamattina in lieve rialzo, azzerando le perdite della settimana. Nonostante il rialzo di quasi il 3% di oggi, l’Hang Seng di Hong Kong dovrebbe chiudere in lieve ribasso la settimana. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,7%, -1,5% in settimana.

Poco mossi i future di Wall Street all’indomani della quarta seduta positiva del Dow Jones. Ieri il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 2,7%. S&P500 +2%. La fusione da 61 miliardi di dollari tra VMware e Broadcom ha dato ulteriore spinta a un rimbalzo innescato più che altro dagli eccessi del movimento ribassista in corso da mesi.

A sostenere il rialzo anche i risultati di diversi big delle vendite al dettaglio. Macy’s ha rivisto al rialzo le previsioni sull’anno: il titolo ha chiuso in rialzo del 12%. Altri dati incoraggianti, da società del settore, sono arrivati nelle ultime ore. Costco Wholesale, catena di magazzini all’ingrosso, chiude il trimestre meglio delle attese.

Va in orbita Dollar Tree, la società dei negozi con merci scontate, che ha registrato un incremento delle vendite del 4%: il titolo ha chiuso in rialzo del 21%.

Poco mosso il Treasury Note a dieci anni, stamattina a 2,75%. Lo spread tra il decennale e il biennale, un indicatore dello schiacciamento della curva dei tassi, è intorno a trenta punti base, circa dieci punti base in più dei livelli della scorsa settimana.

L’euro è in apprezzamento a 1,075. Il cross termina la settimana con un guadagno di quasi il 2%. Petrolio WTI poco mosso a 114,2 dollari il barile. Sono sempre meno probabili altri sanzioni alla Russia da parte dell’Europa.

Sos tassi. Arriva da Moody’s l’allarme recessione

A volte le cattive notizie hanno un lato buono. Il calo della crescita che emerge dall’aggiornamento delle previsioni sull’economia globale da parte di Moody’s suona come un monito ai banchieri centrali perché, presi dalla guerra contro l’inflazione, tengano in debito conto il rischio recessione. L’attesa per il 2022 dei paesi sviluppati è stata ridotta a 2,6% (dal precedente 3,2% previsto in marzo), al 3,8% da 4,2% nel caso dei paesi emergenti. Per l’Europa la crescita si ridurrà al 2,3% (dal precedente 2,5%). Secondo Moody’s, le famiglie in Europa “stanno affrontando una prolungata compressione del reddito reale ed è improbabile che l’impatto dei pacchetti di sostegno del governo, inclusi sconti energetici, assistenza al reddito e riduzioni dell’imposta sul valore aggiunto, attenui completamente gli effetti dell’elevata inflazione”. Avanti con i tassi, dunque. Ma con juicio.

Al via le aste del Tesoro: 6,75 miliardi a medio termine

Il Btp chiude la seduta col segno più riducendo lo spread sul Bund a 10 anni. Il tasso del decennale si attesta in area 2,90% da 2,94%. Lo spread sul Bund è a 191 punti base da 199.

L’attesa del mercato è concentrata sulle aste del Tesoro. Ieri via XX Settembre ha dato il via con l’offerta di Btp short e Btpei a 10 anni collocati per 3,5 miliardi di euro, massimo della forchetta.

Oggi è in programma il collocamento 5 miliardi di Bot a sei mesi.

Il 31 maggio si terrà l’asta a medio lungo termine: in offerta titoli per 6,75 miliardi tra Btp a 5 10 anni e Cct.

Wall street dà la carica all’Europa: Milano +1,22%

Piazza Affari sale dell’1,22%, a 24.546 punti base, accelerando dopo l’apertura di Wall Street.

La sforbiciata di Moody’s si abbatte anche sull’Italia: nel 2022 +2,3%, dal +3,2% previsto a marzo; nel 2023 +1,7% da +2,1%. Ma secondo l’Istat a maggio in Italia è aumentato sia l’indice di fiducia dei consumatori sia quello delle imprese.

La Cina riparte, corre il lusso a Parigi

Ancora più toniche Parigi (+1,78%), Francoforte (+1,6%), Madrid (+1,45%) e Amsterdam (+1,27%).

La prospettiva della ripresa in Cina ha messo le ali ai colossi del lusso: Lvmh, Kering e Hermès avanzano tra il 2,4 ed il 3,7%.

Londra, la Windfall tax piega le utility

È in coda Londra (+0,58%). Alla City perdono colpi le utility dopo il varo della tassa sugli extraprofitti da parte del governo Johnson. La società idrica United Utilities perde il 5,03% dopo aver reso noto che le bollette medie delle famiglie non sono aumentate per l’intero anno.

Le piazze del nord Europa sono rimaste chiuse per la festa dell’Ascensione.

Mosca taglia i tassi, rublo in ribasso

Tratta in ribasso il rublo, dopo i recenti massimi contro dollaro. A pesare sulla divisa russa è il taglio dei tassi da parte della banca centrale di Mosca che ha portato il costo del denaro all’11% dal 14% precedente.

Oggi la Russia dovrebbe rimborsare circa 100 milioni di dollari di debito estero in scadenza. Ma il Paese si avvia verso il default tecnico dopo che il Tesoro Usa non ha rinnovato la licenza speciale che, nella cornice delle sanzioni occidentali, aveva permesso a Mosca di continuare a pagare a scadenza le proprie obbligazioni in mano a investitori americani tramite banche statunitensi. “I prossimi trimestri non saranno facili. Mentre l’economia si sta adattando, sarà dura per imprese e cittadini”, ha detto la governatrice della banca centrale Elvira Nabiullina. Mosca prevede che nel 2022 il Pil calerà tra l’8% e il 10%.

Gestito in festa a Piazza Affari: da 25 mesi la raccolta è positiva

Continua in Piazza Affari il rally dei titoli finanziari. A guidare la corsa ieri è stato il risparmio gestito, che ha festeggiato il 25esimo mese consecutivo di raccolta positivo: Banca Generali +4,16%, Azimut +2,79%, Banca Mediolanum +3,18%.

Più caute le banche. Bper progredisce dell’1,23% dopo aver ottenuto il via libera della Bce all’acquisto del controllo di Carige. Nexi avanza del 3,3%.

Grandi opere e petrolio al top: volano Saipem e Webuild

In evidenza le grandi opere. Corre Webuild (+5,74%) in pole position per ottenere una commessa nel Regno Unito per la nuova A303, la strada che passa accanto al sito archeologico di Stonehenge (un contratto da 1,5 miliardi di euro). Molto brillante Maire Tecnimont (+9,72%). Saipem (+8,71%) è stata la miglior blue chip.

Rimbalza Stm, sgomma Pirelli

Corre nel pomeriggio Stm (+1,80%), spinta dal recupero di Nvidia a Wall Street. Bene anche Eems (+9,7%). Pirelli (+3,4%) guida la corsa dell’auto davanti a Stellantis (+2,5%).

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