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L’ex ministro Scajola arrestato dall’antimafia per aver favorito la latitanza di un condannato

L’accusa è di aver favorito la latitanza dell’imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa – Berlusconi: “Addolorato, ma non c’entra con la sua esclusione dalle liste di Forza Italia per le elezioni europee”.

L’ex ministro Scajola arrestato dall’antimafia per aver favorito la latitanza di un condannato

Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo economico nell’ultimo governo Berlusconi, è stato arrestato questa mattina all’alba in un albergo di Roma dalla Dia di Reggio Calabria. L’accusa è di aver favorito la latitanza dell’imprenditore reggino ed ex parlamentare Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.

In tutto, il Gip ha emesso provvedimenti restrittivi nei confronti di otto persone, fra cui lo stesso Matacena, Chiara Rizzo e Raffaella De Carolis, rispettivamente moglie e madre del latitante. Arrestati anche Martino Politi, Antonio Chillemi e Roberta Sacco, la segretaria di Scajola. 

I soggetti coinvolti sono “gravemente indiziati a vario titolo di aver, attraverso la loro interposizione, agevolato l’imprenditore Matacena ad occultare la reale titolarità e disponibilità dei suoi beni, nonché di aver favorito la latitanza all’estero di quest’ultimo”.

Sono in corso perquisizioni in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Calabria e Sicilia, oltre a sequestri di società commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro.

Le operazioni s’inseriscono nell’ambito dell’indagine denominata “Breakfast”, che da più di due anni vede impegnata la Dia di Reggio Calabria nella ricerca dei reinvestimenti di capitali illeciti da parte dalla ‘ndrangheta in Italia e all’estero.

“Non so per quali motivi” Scajola sia stato arrestato, “me ne dispiaccio e ne sono addolorato”, ma “non conosco nulla di questa situazione”, ha commentato Silvio Berlusconi ai microfoni di Radio Capital.

A chi gli chiedeva se esistesse un legame fra l’indagine e l’esclusione di Scajola dalle liste di Forza Italia per le Europee, l’ex Cavaliere ha risposto “assolutamente no. Non è stato candidato perché a seguito di un sondaggio abbiamo rilevato che la sua candidatura avrebbe portato a una diminuzione del voto globale dei nostri sostenitori”.

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