Solo un anno fa il cambio della moneta cinese contro euro era pari a 9,38. Ora è sceso al minimo storico di 7,85: l’apprezzamento dello yuan in 12 mesi è del 16%, ma questo è solo l’apprezzamento nominale. Dato che l’inflazione in Cina è superiore a quella dell’Eurozona, il cambio reale – che è il più significativo indice di competitività-prezzo – si è apprezzato ancora di più. La notizia può non far piacere a coloro che vorrrebbero un euro forte e orgoglioso, ma nei piani bassi della realtà produttiva questo cambio è una boccata di ossigeno per quanti temono la concorrenza cinese e quanti si adoperano per esportare in Cina.
La caduta dell’euro contro yuan fa parte di una più generale debolezza della moneta unica, che è andata facendosi più intensa nelle ultime due settimane, di conserva a un’altra fase acuta di quella crisi da debiti sovrani che dura ormai da troppo tempo. I guadagni di competitività dell’euro sono l’unico aspetto positivo di questa triste pagina dell’economia europea.
http://usa.chinadaily.com.cn/china/2012-05/30/content_15427835.htm
