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L’euro vola oltre 1,35 sul dollaro, Borse deboli malgrado la fiducia tedesca

Moneta unica sempre più forte: oltre 1,35 il cambio col dollaro e nuovi problemi per l’export italiano – Cresce la fiducia in Germania (Ifo) ma non galvanizza le Borse, che restano deboli – Piazza Affari sotto la parità, ma Ferragamo va ai massimi storici – Bene anche Mediaset, Exor e Mediobanca – Male Saipem, in ribasso insieme a Mps, Atlantia e Luxottica.

L’euro vola oltre 1,35 sul dollaro, Borse deboli malgrado la fiducia tedesca

Piazza affari chiude appena sotto la parità (-0,1%, 18.822 punti) dopo una giornata incerta e una risalita nel primo pomeriggio in territorio positivo. Londra cede lo 0,11%, appesantita dalla caduta di Tui Travel  dopo la cessione del 5,4% da parte del socio John Fredriksen. Chiudono in rialzo invece Parigi (+0,54%) e Francoforte (+0,25%). 

In Germania l’indice Ifo di novembre è risultato sopra le attese, salendo a 109,3 punti dai 107,4 di ottobre (gli analisti si attendevano una crescita a 107,7 punti base). Si tratta del livello più alto degli ultimi 4 anni. 

Mentre il numero uno della Bce, Mario Draghi, ha lanciato un nuovo richiamo sulla necessità di dotarsi di una autorità unica per la ristrutturazione delle banche, a Bruxelles sul tavolo dell’Eurogruppo sono arrivate per la prima volta le leggi di bilancio dei singoli membri, che verranno passate in rassegna dalla Commissione Ue. 

Lo spread Btp-Bund si è mantenuto attorno a quota 233 punti base.

La cancelliera Angela Merkel ha incontrato in Grecia il premier Antonis Samaras, che ha smentito l’ipotesi della necessità di nuovi fondi per Atene (+2,37% la Borsa ellenica), “né di un nuovo memorandum – ha precisato –. Ci vogliamo attenere al programma attuale e ai suoi obiettivi che sono stati concordati con la troika”.

Wall Street apre contrastata con gli operatori si mostrano ancora incerti sulle prossime mosse della Fed in tema di tapering. Gli occhi però sono anche su Spotify, la compagnia svedese di musica in streaming online che ha rastrellato quasi 250 milioni di dollari in nuovi finanziamenti (per una valutazione di oltre 4 miliardi): tra i maggiori investitori compare una cordata guidata dalla californiana Technology Crossover Ventures con sede nella Silicon Valley. Il cambio euro dollaro sale dello 0,43% 1,3534, il petrolio Wti cede lo 0,69% a 94,78 dollari al barile.

A Piazza Affari Mps -2,4%, Saipem -2,4%, Luxottica -1,46%, Atlantia -1,19% (dopo le ipotesi di un maggior impegno in Alitalia), Banco Popolare -1,11%. Bpm sostanzialmente invariata (+0,02%) in attesa delle liste per l’assemblea del 21 dicembre. Nel complesso le banche si sono mosse contrastate con Intesa -0,6% e Unicredit +0,4%, in deciso rialzo Bper +2,5% e Mediobanca +1,4%. 

Intanto la Bce ha deciso di sospendere i rimborsi anticipati dei maxi-prestiti Ltro a 3 anni da parte delle banche dell’Eurosistema per il periodo di fine anno a causa “dei bassi tassi d’interesse attesi e della concentrazione di altre operazioni dovute alle ferie”. L’ultimo rimborso previsto nel 2013  sarà quindi annunciato il 20 dicembre (e avrà regolamento 23 dicembre).

In evidenza sul Ftse Mib Ferragamo (+3,77%) che sale ancora in vista della quotazione di Moncler, che oggi ha ricevuto il via libera da Borsa Italiana. Mediaset +3,74%, dopo la conferma della raccomandazione positiva da parte di Goldman Sachs. Bene anche Exor (+2,25%) e Buzzi Unicem (+1,57%). Balza Tiscali (+10,48%) tra i titoli a media capitalizzazione, spinta dalle ipotesi di un interesse da parte della News Corporation di Murdoch. 

As Roma +1,43%, con il possibile arrivo di un nuovo socio dalla Cina. Generali cede lo 0,84%, dopo indiscrezione di stampa su un interesse per Sace. Il Gruppo Generali “è oggi impegnato nel rafforzare il capitale attraverso un piano che prevede anche quattro miliardi di dismissioni entro il 2015”, ha affermato un portavoce della compagnia.

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