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Leonardo: alla vigilia del rinnovo delle nomine Alessandro Profumo presenta conti da record (utile +58,5%)

Se contassero solo i bilanci il Ceo di Leonardo, Alessandro Profumo, si meriterebbe sul campo la riconferma alla guida del gruppo aerospaziale e della difesa – Utili, ordini, ricavi, ebitda in forte ascesa

Leonardo: alla vigilia del rinnovo delle nomine Alessandro Profumo presenta conti da record (utile +58,5%)

L’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, gioca la sua carta migliore in vista della partita delle nomine governative che sta per aprirsi: quella di un bilancio da record che non lascia nessun dubbio sulla solidità della società della difesa. Per Leonardo, il 2022 è stato un anno da incorniciare, chiuso con vendite al di sopra delle aspettative e redditività in crescita.

“La performance positiva conseguita da Leonardo nel 2022 – sottolinea Profumo – è il frutto di una visione di lungo periodo che ha permesso all’azienda di rafforzare la propria competitività in uno scenario internazionale di grande incertezza. Evoluzione industriale, solidità finanziaria, crescita commerciale sui mercati, sostenibilità sono all’origine di questi risultati”.

I conti del 2022 di Leonardo

Leonardo ha archiviato il 2022 con ordini pari 17,3 miliardi (21%) e ricavi pari a 14,713 miliardi di euro, in crescita del 4,1% rispetto al 2021. A trainare il fatturato è stata soprattutto la performance degli Elicotteri e dell’Elettronica per la Difesa, sia nella componente europea che in quella statunitense. Il management prevedeva ricavi compresi tra i 14,4 miliardi e i 15 miliardi di euro. 

Il risultato operativo è salito da 911 milioni a 961 milioni di euro (+5,5%), mentre è in aumento del 13,9% l’ebitda, attestatosi a quota 1,218 miliardi; la marginalità ha registrato un rialzo al 6,5%.

Boom dell’utile netto, salito da 587 a 932 milioni di euro (+58,5%). Il risultato “riflette la plusvalenza realizzata con riferimento alle cessioni dei business Global Enterprise Solutions e Advanced Acoustic Concepts di Leonardo DRS”, specifica la società in una nota. L’utile per azione è stato di 1,611 euro. 

Andando avanti coi parametri, il Free Operating Cash Flow (FOCF) è risultato positivo per 539 milioni di euro, in aumento del 157,9% rispetto al 2021. L‘Indebitamento netto di gruppo si è invece attestato a 3,016 miliardi, in netto miglioramento rispetto ai 3,122 miliardi del 31 dicembre 2021. 

“Abbiamo raggiunto o superato ancora una volta gli obiettivi prefissati, abbiamo aumentato strutturalmente e in maniera decisa la generazione di cassa, con un FOCF di 539 milioni di euro, più del doppio rispetto allo scorso anno – ha commentato l’Ad Alessandro Profumo – Grazie alla significativa generazione di cassa e alle cessioni dei business di Leonardo DRS abbiamo ridotto l’indebitamento e al tempo stesso rafforzato il core business attraverso l’acquisto del 25,1% di Hensoldt e il consolidamento di RADA in Leonardo DRS. Questi risultati ci permettono di proporre agli azionisti il pagamento di un dividendo pari a 0,14 euro per azione anche per questo esercizio.” La cedola sarà staccata lunedì 22 maggio 2023 e messa in pagamento il 24 maggio. 

Leonardo: la guidance per il 2023

Per l’anno in corso Leonardo si aspetta ricavi compresi tra 15 e 15,6 miliardi di euro, grazie all’apporto dei nuovi ordinativi e allo sviluppo di attività a portafoglio su programmi in ambito difesa e governativo. L’ebitda dovrebbe salire a una quota compresa tra 1,26 e 1,31 miliardi, mentre l’indebitamento netto dovrebbe ridursi a 2,6 miliardi di euro grazie alla generazione di cassa e al netto della prevista erogazione dei dividendi di 0,14 euro per azione e di nuovi contratti di leasing per circa 100 milioni. Leonardo stima infine nuovi ordini complessivi per circa 17 miliardi di euro. 

Quanto agli obiettivi di medio/lungo periodo, gli ordini cumulati 2022-2026 sono attesi a circa 90 miliardi (da 80 miliardi del piano precedente), confermata la crescita media annua dei ricavi nella fascia media a singola cifra (4-5%), Ricavi cumulati 2023-2027 a circa 85 miliardi (da 78 miliardi piano precedente); confermata la crescita media annua dell’Ebitda nella fascia alta a singola cifra e RoS in crescita, a doppia cifra a fine Piano; focus sulla riduzione dell’indebitamento.

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