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L’effetto Draghi azzera i timori per l’Ucraina e Piazza Affari diventa la miglior Borsa d’Europa

Dopo una giornata di continui saliscendi, la Borsa di Milano chiude in bellezza (+0,66%) grazie al rialzo delle banche popolari, di Saipem e di Cnh – Decisive, come sempre, le garanzie di Draghi contro la deflazione che hanno influito sui mercati più delle paure per l’inasprirsi della crisi ucraina e per l’aumento dei sussidi americani – Sale lo spread

L’effetto Draghi azzera i timori per l’Ucraina e Piazza Affari diventa la miglior Borsa d’Europa

Le tensioni in Ucraina rovinano la festa a Wall Street dopo le trimestrali migliori delle attese di Apple e Wall Street. I listini usa riprendono però vigore e aiutano l’Europa a risollevarsi. Piazza Affari sul finale riprende slancio e archivia+ 0,66%, Parigi +0,6%, Londra +0,4%, Madrid +0,3% mentre Francoforte chiude a +0,05%. Il listino tedesco risente maggiormente delle tensioni tra Ucraina e Russia nonostante il buon dato sull’indice Ifo tedesco migliore delle attese, a 111,2 punti dai 110,7 di marzo. Mosca ha avviato nuove esercitazioni militari al confine con l’Ucraina, dopo che a Sloviansk, città dell’Ucraina orientale da due settimane in mano ai filorussi, sono stati registrati scontri a fuoco in un’operazione militare contro gli insorti filorussi.

Il petrolio Wti sale dello 0,62% a 102 dollari al barile e il cambio euro dollaro è a 1,3826. A Wall Street il Dow Jones sale dello 0,19%, l’S&P500 dello 0,52% e il Nasdaq dello 0,71% in scia al balzo di Apple (+7,48%). Delle 165 società che a oggi hanno pubblicato i dati appartenenti all’S&P500, il 75% ha superato le attese sul fronte degli utili. Bene anche il dato sugli ordini ai beni durevoli che a marzo sono saliti del 2,6% battendo le attese degli analisti. Al netto della componente trasporti l’aumento è stato del 2%. L’indice delle attività manifatturiere della Fed di Kansas City è però calato in aprile a 7 punti da 10 il mese precedente. Ha deluso poi anche il dato sulle richieste di sussidi alla disoccupazione della scorsa settimana: le richieste sono salite di 24mila unità a quota 329mila contro le attese di 315mila. Il cambio euro dollaro sale dello 0,11% a 1,3832 e il petrolio Wti sale dello 0,65% a 102,1 dollari al barile.

Continua la febbre per le operazioni straordinarie. L’americana Ge sarebbe interessata alle attività energetiche della francese Alstom che balza sul listino di Parigi. Lo rivela il quotidiano Le Figaro indicando che queste attività, “turbine a gas, centrali a carbone, distribuzione, eolico offshore”, rappresentano “oltre il 70% del fatturato del gruppo, che supera i 20 miliardi di euro”. Il ramo trasporti, produttore tra le altre cose dei treni ad alta velocità Tgv, resterebbe quotato come società indipendente. Vola Telekom Austria, sulla scalata di Carlos Slim.

A sostenere il listini europei e Piazza Affari di fronte alle tensioni in Ucraina sono state in mattinata le parole di Mario Draghi che ha rassicurato sull’intervento della Bce. Al malfunzionamento dei mercati del credito bancario, ha detto Draghi, la Bce potrebbe “adeguatamente rispondere con un’operazione di rifinanziamento a più lungo termine mirata, oppure attraverso un programma di acquisti di attività cartolarizzate”. “Assistiamo a un peggioramento delle prospettive di inflazione nel medio termine – ha spiegato anche Draghi – che richiederebbe un più ampio programma di acquisti di attività”.

Lo spread Btp-bund è in risalita a 159 punti base. In attesa domani del giudizio di Fitch sul meritor di credito dell’Italia, oggi l’asta di Ctz aprile 2016 si è chiusa con il collocamento di tutti i 3,5 miliardi a fronte di una domanda per oltre cinque miliardi e tassi in lieve salita a 0,786% rispetto all’asta precedente. Sempre oggi la Spagna ha collocato titoli per 5,57 miliardi a tre, cinque e dieci anni con tassi che hanno archiviato un nuovo minimo dall’introduzione dell’euro. A Piazza Affari in evidenza Saipem +4% dopo la pubblicazione dei dati. Nel primo trimestre Saipem ha registrato profitti per 61 milioni, in calo del 44% rispetto ai 110 dello stesso periodo del 2013, e un fatturato di 2,94 miliardi (-4,7%). Bene i nuovi ordini che sono saliti a 3,949 miliardi contro i 2,883 miliardi del primo trimestre dell’anno scorso. Sale Banco popolare +3,38%, Cnh Industrial +2,5%, Bper 2%, Gtech +1,8%. In fondo al Ftse Mib Azimut -1,8%%, Fiat -1,5%, Mediaset -1%, Telecom Italia -0,9%%.

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