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L’effetto Berlusconi colpisce la Borsa, le banche e lo spread: Piazza Affari maglia nera d’Europa

La minaccia di Berlusconi di ritirare la fiducia a Monti affonda le banche, colpisce la Borsa e fa risalire lo spread Btp-Bund – Piazza Affari è la la maglia nera d’Europa: -1,5% – Mediobanca guida i ribassi e perde oltre il 4,2%, seguita da Bpm, Banco Popolare e Mps – E il differenziale risale a quota 355 – Ansaldo Sts, Mondo Tv e Pirelli in controtendenza

L’effetto Berlusconi colpisce la Borsa, le banche e lo spread: Piazza Affari maglia nera d’Europa

BERLUSCONI PESA SU BORSA E SPREAD
NIENTE ACCORDO, PRECIPITA ATENE -5%

Borse in lieve calo in tutta Europa, con un’eccezione: Milano che ha però recuperato nel finale buona parte delle perdite accumulate in giornata.

In Piazza Affari l’indice FtseMib scende dell’1,5%, sull’onda delle nuove incertezze sul panorama politico italiano dopo la sortita di Silvio Berlusconi, che ha minacciato di fare cadere il governo Monti.

Gli altri listini hanno vissuto una giornata in tono minore, vista l’assenza di Wall Street, bloccata dall’uragano “Sandy”. Londra scende dello 0,2%, Parigi -0,76%, Francoforte arretra dello 0,4%.

Brusco scivolone della Borsa di Atene -6,28% dopo lo stop tedesco all’accordo sul debito. E’ stata rinviata la ricapitalizzazione delle banche, che su disposizione del governo avranno tempo fino al 30 novembre per pubblicare le trimestrali: Piraeus Bank perde il 17,6%, National Bank il 5,5%, Cyprus Bank il 13,5%. Poco meglio Alpha Bank- 13%. .

Dagli Usa è comunque arrivato un dato positivo: a settembre i consumi (spese personali) sono saliti dello 0,8%, meglio dello 0,6% atteso. Invece, a causa di “Sandy”, potrebbero slittare I dati sul mercato del lavoro americano di ottobre previsti per il 2 novembre. E’ la statistica più attesa della settimana, a soli quattro giorni dalle elezioni.

Non ha scaldato Piazza Affari l’esito positivo dell’asta dei Bot a 6 mesi: il Tesoro ha collocato 8 miliardi di euro (l’intero ammontare previsto) di Bot semestrali, a fronte dei 9,35 miliardi in scadenza. Il rendimento è sceso all’1,34%, ai minimi dallo scorso marzo, rispetto all’1,50% di fine settembre. La domanda è stata pari a 12,1 miliardi di euro. A favorire il successo è stato l’importo , inferiore allo stock dei titoli in scadenza, felice conseguenza del collocamento del Btp Italia, che due settimane fa ha raccolto la cifra record di 18 miliardi.

Sul mercato secondario il Btp decennale è scambiato oltre la soglia del 5%, lo spread con il Bund tedesco si sta allargando a quota 353, in crescita di 18 punti base. Il peggioramento del differenziale Btp/Bund è leggermente superiore a quello della Spagna sui dieci anni (+18 pb contro +11).

Siamo persuasi che l’attuale spread dell’Italia nei confronti titoli decennali tedeschi sia più alto quanto giustificato ” ha detto tra l’altro il premier Mario Monti a Madrid per il vertice italo-spagnolo. Il presidente del Consiglio ha anche sottolineato che “il presidente Draghi e io abbiamo molte opinioni in comune non solo il nome di battesimo” ma si è pronunciato contro il progetto di un supercommissario Ue ai bilanci, approvata dal presidente della Bce. “Proponendo sempre nuove prove di virtù fiscale – ha detto – si rischia di dare ai mercati, che sono un po’ sempliciotti, l’impressione che gli strumenti che già esistono non funzionano”. il premier infine si è pronunciato sull’uscita di Berlusconi: “le minacce di ritirare la fiducia a questo governo non possono essere fatte perché non le vivremmo come una minaccia. Siamo stati richiesti di dare un contributo a un momento difficile di questo Paese. Non posso chiamare minaccia qualche cosa che a noi non toglierebbe niente”.

La giornata negativa ha colpito soprattutto il comparto bancario.

In forte caduta Mediobanca -4,3%, che pure aveva iniziato la giornata controcorrente con un aumento del 2% abbondante sulla sia della trimestrale positiva.

Sensibili perdite anche per Banco Popolare 4,1%, MontePaschi -3,6%, Popolare di Milano -3,6%. Giù anche Unicredit – 2,6% ed Intesa -2,6%.

Alla vigilia del cda Fiat lascia sul terreno il 2%, Finmeccanica scende del 3,5%.

Perdono colpi anche le utilities: Enel scende del 2,3%, Enel Green Power-2%. Cali più contenuti per i petroliferi. Eni –1%, Saipem -0,5%, Tenaris -2,2%.

I fondi Oppenheimer hanno incrementato la loro quota in Ferragamo portandola al 2,459% dal 2,177% precedente. Al contrario Manulife Asset Management ha ridotto la sua partecipazione in Mediaset all’1,802% dal 2,130%.

Pochi i titoli in terreno positivo. Tra questi Ansaldo Sts dopo i risultati dei primi 9 mesi dell’esercizio. Il titolo, prima fiacco con un calo dello 0,3%, sale del 3% .

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