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Le Borse si prendono una pausa dopo il rally, Btp ai minimi

Dopo la corsa degli ultimi giorni i listini europei tirano il fiato – Debole anche Wall Street – A Milano corre Diasorin, deboli le utility – Spread stabile a 95 punti

Le Borse si prendono una pausa dopo il rally, Btp ai minimi

Piazza Affari prende fiato e, complice qualche presa di beneficio, chiude in calo dello 0,54% (a 23.300 punti) dopo una corsa di sei sedute in cui ha guadagnato più dell’8%.

Stabile lo spread, che si ferma a 95 punti base (-0,163%), con un tasso del Btp decennale a +0,50%, dopo aver toccato nuovi minimi storici nel corso della seduta. Sulla carta italiana continua a farsi sentire l’effetto Draghi, infatti da quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito l’incarico all’ex presidente della Bce, lo spread è sceso di 15 punti base.

Sono contrastate le altre borse europee: Francoforte -0,34%; Parigi +0,1%; Madrid -1,22%; Londra +0,1%. Oltreoceano Wall Street è partita in calo, ma il Nasdaq ha presto trovato lo slancio per portarsi in territorio positivo e aggiornare il suo massimo record, trascinata da Apple e Netflix. Nel complesso il quadro è variegato, ma poco mosso dopo i recenti record. 

Non si ferma invece il rally del Bitcoin, che tocca nuovi traguardi superando i 48mila dollari e al momento guadagna il 7,3%, scambiando a 46.971 dollari. A mettere il turbo nel motore della criptovaluta è stata Tesla, che ieri ha reso noto di aver investito 1,5 miliardi di dollari nella moneta virtuale e di essere pronta ad accettare pagamenti con tale sistema.

Il dollaro è in leggero calo e l’euro ne approfitta per salire dello 0,4%, portando il cambio a 1,21. Si rafforza il prezzo del petrolio, dopo i guadagni dei giorni scorsi, con il Brent a 60,84 dollari al barile (+0,23), a livelli pre pandemia. In progresso l’oro a 1838,55 dollari l’oncia (+0,24%).

Scarna la pagina macroeconomica. Per l’Italia l’Istat segnala un calo della produzione industriale dell‘11,4% nel 2020 e si tratta del secondo peggior risultato dall’inizio della serie storica (che parte dal 1990), dopo la caduta del 2009. La Germania registra invece un drastico calo del surplus commerciale, in flessione per il quarto anno consecutivo. Il saldo positivo tra esportazioni e importazioni si è attestato a 179,1 miliardi di euro (+16,1 a dicembre). Il calo del 9,3% delle esportazioni e il calo delle importazioni del 7,1%, rispetto al 2019, sono stati i più marcati su base tendenziale dalla crisi del 2009.

A determinare gli umori di Piazza Affari hanno contribuito anche le numerose trimestrali uscite in giornata, fra cui quelle di blue chip importanti come Moediobanca (+0,92%), Finecobank (-2,17%) e Buzzi (-0,61%).

Fra i titoli maggiormente in evidenza ci sono Diasorin, +2,93%, che rimbalza dopo i recenti cali, Poste +1,21% e Amplifon +1,33%. In denaro gli energetici, in particolare Eni +1,08% e Saipem +0,98%. In controtendenza Tenaris -1,78%.

Ferma Leonardo, -0,03%, nonostante l’annuncio che la compagnia satellitare canadese Telesat ha incaricato Thales Alenia Space di costruire 298 satelliti per telecomunicazioni in orbita bassa (Leo) in un accordo del valore di circa 3 miliardi di dollari. Il primo lancio è atteso tra circa due anni.

Thales Alenia Space (Tas) è una joint venture tra l’azienda italiana e la francese Thales.

Le vendite penalizzano Nexi -3,127% e le utility. Enel -2,54%; A2a -2,22%; Terna -1,8%; Hera -1,67%; Snam -1,63%.

Banche in ordine sparso: Bper perde il 2,09%; Banco Bpm sale dello 0,88%. Deboli Intesa -0,14% e Unicredit -0,53%, mentre fuori dal paniere principale Mps è incolore, dopo il balzo del 19% di ieri. La banca senese smentisce di avere allo studio l’emissione di obbligazioni subordinate e, per quanto concerne l’interesse di fondi internazionali precisa che finora solo il fondo Apollo ha richiesto di avere accesso alla data room.

Archivia una seduta effervescente il Credito Emiliano, +7,52%, con un trimestre migliore delle attese. Nel corso di una conference call con gli analisti il direttore generale Nazzareno Gregori è tornato sulle ipotesi aggregazione. ‘Se si genereranno opportunità esterne, che continuiamo a esplorare attivamente e valutare attentamente, saremo ben lieti di poterle cogliere”. Gli analisti di Intesa Sanpaolo scrivono nel report odierno che “Credem ha confermato di essere una banca solida e di alta qualità”. 

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