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Le Borse ritrovano fiducia e corrono anche in Europa

Mentre Wall Street colleziona nuovi record con gli indici Dow Jones e S&P, anche le piazze azionarie di tutta Europa riprendono slancio – Piazza Affari guadagna lo 0,88% e si avvicina sempre di più ai 25 mila punti base

Le Borse ritrovano fiducia e corrono anche in Europa

Piazza Affari chiude la settimana in bellezza e si apprezza dello 0,88% a 24.744 punti, spinta anche dall’ottimismo di Mario Draghi che, in conferenza stampa, ha annunciato un allentamento delle misure anti-pandemia a partire dal 26 aprile con il ritorno delle zone gialle. Insomma quasi una festa post Liberazione.

I progressi di Milano s’inseriscono inoltre in un contesto europeo che vola alto: Francoforte registra un balzo dell‘1,42% e tocca un livello mai visto prima a 15.471punti, grazie al settore auto, dove Daimler (Mercedes) sale del 2,62% dopo aver archiviato un trimestre migliore delle previsioni. Il settore beneficia anche del dato di marzo sulle nuove immatricolazioni nell’Unione Europea, in crescita dell‘87,3%. Londra +0,5, oltrepassa i 7000 punti per la prima volta da febbraio 2020. Parigi sale dello 0,85%. Sono leggermente più arretrate Amsterdam +0,4% e Madrid +0,46%.

La seduta europea è partita fra l’altro sotto gli ottimi auspici del balzo record del pil cinese nel primo trimestre 2021 (+18,3%) e ha poi trovato un solido appoggio nel primo pomeriggio all’apertura di Wall Street che si è portata subito su nuovi massimi storici con Dow Jones e S&P500, mentre il Nasdaq al momento è in leggero calo. A dare benzina sono i dati macro a stelle e strisce, ma anche i risultati trimestrali delle grandi banche migliori delle attese. Oggi toccava a Morgan Stanley, che ha più che raddoppiato i profitti e realizzato un aumento dei ricavi del 60%, anche se il fallimento Archegos le è costato 911 milioni di dollari.

Sul mercato valutario il dollaro potrebbe chiudere la seconda settimana di seguito di perdite, in scia al calo dei tassi Usa, con gli investitori che sembrano credere nell’intenzione della Fed di mantenere una politica accomodante a lungo, nonostante i dati di ripresa e una possibile fiammata dell’inflazione. L’euro si apprezza contro il dollaro dello 0,15% e si muove al momento in area 1,98, avviandosi a chiudere la settimana con un progresso dello 0,5%.

Fra le materie prime si muovono in verde i future dell’oro, che tratta in rialzo dello 0,7% circa a 1778,85 dollari l’oncia. Mentre il petrolio è in calo frazionale: Brent -0,3%, 66,75 dollari al barile; Wti -0,54%, 63,12 dollari al barile. In Piazza Affari (in una giornata di scadenze tecniche, perché sono arrivati a termine i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici datati aprile 2021) i petroliferi sono fra i titoli più penalizzati dalle vendite: Saipem -1,5%, Tenaris -0,3%, Eni -0,14%. Le prese di beneficio penalizzano inoltre Nexi -0,49%, Inwit -0,69%, Bper -0,08%. Fra i titoli più gettonati ci sono quelli di casa Agnelli: Cnh, +2,,58%, con la conferma dello spin off di Iveco. Bene Stellantis +1,46%, che a marzo ha registrato una crescita delle immatricolazioni a livello europeo del 140,9%. Exor +1,3%. Progressi per Unipol +2,31%, Moncler +2,1%. Banco Bpm +2,28%.

Atlantia si apprezza dell‘1,02% anche a seguito della notizia che Acs, il gruppo guidato da Florentino Perez, ha inviato alla società una “seconda lettera” ribadendo il proprio interesse per Aspi. Scrive l’Ansa che in questa missiva viene specificato che Acs punta ad “integrare” Aspi per costruire un player a livello globale e cerca un accordo sotto “una leadership italiana”. Intanto il cda di Atlantia, riunitosi oggi, ha deliberato di convocare entro il 28 maggio 2021 l’assemblea degli azionisti della società, in sede ordinaria, in unica convocazione, per l’esame dell’offerta vincolante per l’acquisto dell’intera partecipazione dell’88% del capitale detenuta da Atlantia in Autostrade per l’Italia, presentata dal consorzio formato da Cdp, Blackstone e Macquarie.Il Consiglio ha anche deliberato di “riconvocarsi prima del 23 aprile” per esaminare i contenuti dell’offerta.

Unicredit sale dell‘1,07%, all’indomani dell’insediamento ufficiale di Andrea Orcel come ceo. Fuori dal paniere principale Sicit Group segna una crescita del 7,44% a 116,60 euro poco sopra il prezzo di 16 euro annunciato oggi dal veicolo Circular Bidco per l’Opa sulla società finalizzata al delisting. Balzo a due cifre per Ovs (+10,21%) a seguito dei risultati dell’esercizio chiuso al 31 gennaio migliori delle attese. Poco mosso l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco resta a 101 punti base, anche se il tasso del Btp sale a +0,75%. 

Intanto, sul primario, il ministero dell’economia ha fissato le cedole minime per il nuovo Btp Futura a scadenza aprile 2037 che sarà lanciato lunedì prossimo. Si tratta di cedole crescenti nel tempo nei 16 anni di durata prevista del titolo dedicato solo al retail e i cui proventi saranno utilizzati per contrastare l’epidemia da coronavirus. Si parte dallo 0,75% dal 1° al 4° anno, per poi passare all’1,20% dal 5° all’8° anno, all’1,65% dal 9° al 12° anno e al 2% dal 13° al 16° anno. 

Mario Draghi è ottimista sul futuro dell’Italia: la campagna di vaccinazione, le misure economiche messe in campo e il Recovery dovrebbero costituire infatti il giusto mix per un rimbalzo dell’economia “molto forte nei prossimi mesi” e “poi dovremo attestarci su un sentiero di crescita che ci permetta di uscire dall’alto debito, dall’alto rapporto debito/pil”.

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