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Le Borse rimbalzano sulla scia del vaccino

Borse in recupero dopo il tracollo di lunedì -Piazza Affari guadagna oltre l’1,3% al traino di auto (Exor guadagna oltre il 5%), banche e tech – Le speranze accese dai vaccini incoraggiano tutti i mercati

Le Borse rimbalzano sulla scia del vaccino

L’eclissi delle Borse è durata un giorno solo, oggi infatti i listini europei hanno recuperato compatti spinti da banche, tecnologici e auto, mentre Wall Street procede contrastata, con Apple in denaro e Tesla ancora in profondo rosso.

Milano è la piazza migliore e sale del 2,03% a 21.844 punti, trascinata dalla galassia Agnelli. Brillano Francoforte +1,27%; Parigi +1,36%; Madrid +1,88%. Più opaca Londra, +0,58%, offuscata dalle conseguenze della variante inglese del coronavirus e dai rischi di una Brexit no deal, contro cui si sta lottando nella speranza di chiudere l’intesa in zona Cesarini. Per venire incontro ai britannici, Bruxelles inoltre ha emesso oggi una “raccomandazione” in cui chiede agli Stati membri, spaventati dalla maggior contagiosità del Covid2, di non interrompere il flusso delle merci essenziali e di consentire il rientro in patria ai cittadini Ue bloccati oltremanica. Il quadro generale pesa sulla sterlina, in flessione contro euro e dollaro.

D’altra parte a restituire una buona dose di fiducia agli investitori contribuisce il piano di aiuti economici da 892 miliardi di dollari approvato nella notte dal Congresso statunitense, insieme con il budget da 1.400 miliardi per finanziare l’attività del governo federale nell’anno fiscale 2021. Manca solo la firma del presidente Donald Trump per chiudere la partita prima di Natale.

La propensione al rischio si avvale poi delle rassicurazioni degli scienziati sull’efficacia dei vaccini anche contro la mutazione più contagiosa di Sars-Cov-2 registrata in Gran Bretagna. “Non c’è motivo di essere in apprensione o preoccupati fino a quando non avremo i dati” ha osservato l’ad di Biontech Ugur Sahin. Se il vaccino funziona anche con la variante inglese si saprà fra un paio di settimane, dopo aver condotto gli esperimenti necessari, in ogni caso l’azienda è in grado di fornire un nuovo antidoto “in sei settimane” in caso di mutazione del virus.

Dalla ricca agenda di dati macroeconomici si segnala il dato finale sul pil Usa nel terzo trimestre,+ 33,6% contro +33,1% delle prime stime. Il calo della fiducia dei consumatori tedeschi di gennaio:-7,3 punti rispetto ai -6,8 punti di dicembre. È il terzo declino consecutivo, ma il dato è migliore delle indicazioni degli analisti (-9,5 punti). La previsione di un ultimo trimestre in rallentamento nella zona euro da parte dei vari istituti di statistica, dopo il balzo del terzo trimestre. Ifo, Istat e Kof ipotizzano -2,7% negli ultimi tre mesi,  per una caduta complessiva 2020 del 7,3%. DI “rischi al ribasso” parla anche il Fondo Monetario Internazionale, sottolineando che l’attività economica dovrebbe recuperare più gradualmente di quanto previsto del World Economic Outlook e che “la nuova ondata richiede ulteriori aiuti nazionali”. Per questo, evidenzia l’Fmi “gli stimoli non vanno ritirati in modo prematuro”.

I timori di un calo delle domanda di carburante a livello globale continuano a pesare sul petrolio: Brent -1% a 50,40 dollari al barile. Si muovono in rosso anche i future dell’oro, -0,67%, 1879,15 dollari l’oncia. Mentre il Bitcoin resta vicino ai massimi, a 23.324 dollari in rialzo dell‘1,88%. L’euro dollaro è favorevole al biglietto verde e il cambio scivola a 1,217.

Il listino principale di Piazza Affari è guidato da Exor, +5,18%, che si apprezza con Fca +2,44% (che ieri ha avuto il via libera dell’Antitrust europeo alla fusione con Psae Ferrari +2,59%. 

Progressi per i titoli finanziari. Nel risparmio gestito il migliore è Azimut +3,93%. Fra le banche svetta Banco Bpm +3,24%. Bene anche Intesa (+0,73%) e Unicredit (+1,44%). Ieri sera il cda di Unicredit ha approvato le condizioni dell’accordo di risoluzione consensuale del rapporto con l’ad Jean Pierre Mustier, che “lascerà il gruppo senza alcuna buona uscita né alcuna altra indennità di cessazione, se non quelle obbligatorie dovute per legge/contratto collettivo di lavoro in qualità di direttore generale”, cioè le “cosiddette ‘competenze di fine rapporto'”.  Fuori dal Ftse Mib, Mps, -0,38% su cui ieri Fitch ha rivisto il rating watch a ‘negativo’ da ‘evolving’.

Denaro su Stm +3,78%, Nexi +3,3%, Enel +2,74%; Buzzi +2,53%; Telecom +2,52%. Nel corso della seduta ha cambiato segno Atlantia, che chiude con un rialzo del 3,15%, nonostante i periti del Gip di Genova abbiano stabilito che il crollo del ponte Morandi è stato causato da una combinazione di elementi, tra cui carenze progettuali nei dettagli costruttivi e difetti di esecuzione, ma anche dalla mancanza d’interventi.

Sono solo due le blue chip in calo: Diasorin -0,87% e Tenaris -0,27%.

Stabile l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco resta a 112 punti base (+0,26%) e il tasso del Btp segna +0,53%.

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