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Le Borse reggono e limitano l’effetto Ucraina: Piazza Affari sulla parità, maggiori perdite a Wall Street

Piazza Affari acciuffa in extremis la parità e le Borse europee limitano le perdite dopo il tonfo di ieri per l’effetto Ucraina – Wall Street, che ieri era chiusa, perde di più ma senza grossi scossoni

Le Borse reggono e limitano l’effetto Ucraina: Piazza Affari sulla parità, maggiori perdite a Wall Street

Le Borse europee restano alla finestra e archiviano una seduta molto volatile, con il sentiment in balia della crisi ucraina. Dopo un avvio da brividi, i listini hanno trovato la forza di mutare rotta nel corso degli scambi e di portarsi oltre la parità, contando sul fatto che, al di là della retorica di guerra, la diplomazia tra Russia, Europa e Stato Uniti prevarrà. Ma l’incertezza è tanta e sta già costando molto. Continua a correre il gas, che è arrivato a guadagnare fino al 13%, mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha bloccato la certificazione del gasdotto Nord Stream 2 progettato per portare il gas russo in Germania. Sale il petrolio, con il Brent che punta a quota 100 e tratta intorno a 96 dollari al barile, mentre l’oro si muove oltre i 1900 dollari l’oncia.

Al traguardo di seduta Piazza Affari è piatta, in sintonia con Parigi e Madrid. Sono in lieve rialzo Londra +0,17% e Amsterdam +0,31%, mentre è in leggero calo Francoforte, -0,31%, con il Dax che appare più vulnerabile a causa dell’alta dipendenza della Germania dalla fornitura di gas russo e dalla mancanza di società energetiche sull’indice.

Wall Street, dopo la vacanza di ieri, riparte debole.

I mutamenti di umore dei mercati restano prevalentemente legati allo scontro dell’occidente con la Russia, che ieri ha riconosciuto l’indipendenza delle regioni del Donbass, inviato truppe e fatto salire notevolmente i toni. “Si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, dice il premier italiano Mario Draghi.

Da Mosca si sottolinea che la Russia resta aperta alla soluzione diplomatica e che il riconoscimento delle repubbliche filorusse è entro i confini che i separatisti attualmente controllano.

La seduta è positiva per gli indici di Mosca che registrano un rimbalzo dell’1,5% circa, dopo le ingenti perdite delle scorse sedute. Stesso copione per il rublo, in recupero rispetto alle perdite dei giorni scorsi.

Aiuta il fatto che la banca centrale russa si è detta pronta a adottare tutte le misure necessarie per sostenere la stabilità finanziaria.

Piazza Affari: risale l’automotive, banche deboli

Il balzo di Volkswagen (+7,36%) e Porsche Se (+10,84%) a Francoforte, dopo che le due aziende hanno comunicato di essere in una fase di colloqui avanzati in merito a una potenziale Ipo di Porsche AG, incoraggia gli acquisti nel settore in Europa.

In Piazza Affari ritrova slancio l’automotive con Iveco +2,61%, Pirelli +0,89%, Cnh +1,2%. Più arretrate Stellantis +0,26% e Ferrari +0,29%.

Sul Ftse Mib la stella più brillante del giorno è Inwit, +3,73%, in un settore – quello delle torri di trasmissione – particolarmente vivace sulle speculazioni M&A.

Salgono inoltre Diasorin +3,36% e Interpump +2,16%. Tra i petroliferi sono in evidenza Eni +1,34% e Tenaris +0,82%. Soffre ancora Saipem -2,22%.

La maglia nera, tra le blue chip, spetta a Buzzi, -2,62%, azienda esposta alla Russia. Sono deboli inoltre i finanziari, a partire da Unicredit -2,13%. Giù anche Banca Generali -1,81%; Unipol -1,48%; Generali -1,28%; Mediobanca -1,32%. Le banche guardano con preoccupazione alle sanzioni.

Fuori dal paniere principale corre Gas Plus +7,46%.

Rischi e opportunità

La situazione, quindi, è mutevole e incerta, ma secondo gli analisti di ActivTrades, “la significativa svendita delle Borse sta rendendo i mercati azionari più convenienti e attraenti e se dovesse arrivare uno sviluppo positivo, potenzialmente sotto forma di un accordo economico o energetico tra Russia, Ucraina e Nato, potrebbe aumentare l’appetito degli investitori per il rischio e innescare l’inizio di una forte correzione rialzista”.

Intanto però dall’Europa e dagli Usa sono partite le prime sanzioni.

La Gran Bretagna ha imposto sanzioni su cinque banche russe e tre persone, tra cui Gennady Timchenko, stretto alleato di Vladimir Putin.

“Si tratta della prima tranche… di quello che siamo pronti a fare”, ha detto il premier Boris Johnson al Parlamento. “Ogni asset detenuto nel Regno Unito verrà congelato e agli individui in oggetto sarà vietato l’ingresso”, ha aggiunto Johnson riferendosi alle persone soggette a sanzioni. Le banche sanzionate sono Rossiya, IS Bank, General Bank, Promsvyazbank e Black Sea Bank.

Anche le banche europee, in particolare quelle di Austria, Italia e Francia, che sono tra le più esposte alla Russia, si preparano alle sanzioni che i governi imporranno a Mosca.

Cala lo spread

Chiude in verde il secondario italiano. Lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata arretra a 168 punti base (-1,81%), sono in rialzo però i rendimenti, rispettivamente +1,93% e +0,24%.

Dal fronte macro risale inaspettatamente la fiducia delle imprese tedesche a febbraio (Ifo a 98,9 punti), mentre l’Istat conferma che l’inflazione in Italia, a gennaio, ha toccato i massimi dal 1996: la stima per i prezzi al consumo è +1,6% mese, +4,8% su base annua.

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