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Le Borse falliscono il rimbalzo e chiudono tutte in rosso: Stellantis ed Eni limitano le perdite di Milano

Volatilità alle stelle sui mercati azionari. In una settimana Piazza Affari, pur non essendo la peggiore in Europa, ha perso il 3% – Spread Btp-Bund sempre intorno a quota 200

Le Borse falliscono il rimbalzo e chiudono tutte in rosso: Stellantis ed Eni limitano le perdite di Milano

Sale lo spread e i rendimenti dei Bond europei e statunitensi corrono, mentre sulle borse proseguono vendite. La chiusura dei mercati è negativa in Europa e l’avvio è in calo a Wall Street, dopo il giovedì nero vissuto ieri dalla piazza di New York. Nell’ultima fase degli scambi europei si è assistito a un lieve recupero sulle due sponde dell’Atlantico, ma in un quadro che resta di estrema volatilità.

Continuano inoltre a crescere i prezzi del petrolio, che danno sprint ai titoli del settore, ma aumentano anche le preoccupazioni sull’andamento dell’inflazione: Brent +2,24%, 113,39 dollari al barile.

Tutta da interpretare, soprattutto in chiave Fed, è poi la crescita degli occupati Usa in aprile, superiore alle attese e accompagnata da un incremento dei salari e di lavoratori che rifiutano offerte se non adeguatamente pagate.

In ogni caso prezzi in corsa e banche centrali in ritirata, politica zero Covid in Cina e guerra in Ucraina sono gli ingredienti che alimentano i timori di recessione e l’avversione al rischio.

E dalla Germania suona un campanello dall’allarme per la zona euro: frena la produzione industriale tedesca nel mese di marzo: -3,9% rispetto a febbraio, contro attese di -1,3%. Rispetto a marzo 2021 la contrazione è stata del 3,5% contro attese di -0,4.

L’Europa archivia una settimana in rosso

I listini europei chiudono una settimana negativa. Milano perde oggi l’1,19% e arretra a 23.475 punti base. Il calo è più accentuato ad Amsterdam -2,01%, Parigi -1,73%, Francoforte -1,71%, Madrid -1,41%, Londra -1,58%.

A deprimere i listini hanno contribuito i risultati trimestrali di alcune grosse società, come Adidas (-3,54%) che ha abbassato le stime sulle vendite 2022 a causa delle limitazioni imposte in Cina per arginare il Covid. Il rivenditore online tedesco Zalando (+0,9%) è riuscito invece a invertire la rotta dopo il tonfo di ieri a seguito della prima contrazione di sempre delle vendite trimestrali.

La prima banca olandese Ing Groep lascia sul campo il 4,15% dopo aver mostrato un utile netto inferiore alle attese nel trimestre, anche a causa di accantonamenti per prestiti deteriorati per la forte esposizione in Russia e Ucraina.

Il copione è simile per Intesa SanPaolo, -2,32%, che ha annunciato un utile netto di 1,02 miliardi di euro nel primo trimestre, scontando rettifiche di valore per 800 milioni di euro sulle attività in Russia e Ucraina.

Piazza Affari limita i danni grazie a Stellantis

Sul principale listino milanese svetta Stellantis, +3,25%, all’indomani della trimestrale e nonostante qualche analista abbia leggermente abbassato il prezzo target. Nella conference call di ieri sono però emersi positivi elementi a sostegno della guidance sul 2022. Nella scuderia Agnelli si apprezza anche Iveco +1,13%.

Restano sugli scudi alcuni titoli petroliferi come Eni, +0,7% e Saipem +1,07. Fuori dal paniere principale vola Saras +8,75%.

In progresso con i conti sono Diasorin +0,58% e Leonardo +0,47%, che si è aggiudicata inoltre il contratto per la cyber-security dell’Agenzia europea eu-Lisa.

Le vendite hanno travolto invece Campari, -6,12% dopo i recenti acquisti. La situazione cinese affligge ancora Moncler -4,22%.

Le banche sono prevalentemente negative: tonfo di Unicredit -4,08% e Mps -5,05%. Giù Finecobank -4,67%. Si distingue dal gruppo Banca Bper, +0,13%, che presenterà i conti del trimestre lunedì. 

Spread e rendimenti in volo

Lo spread tra decennale italiano e tedesco prima sfonda la soglia dei 200 punti poi chiude a 199, ma non si ferma la corsa dei rendimenti: il Btp 10 anni segna +3,14% e il Bund +1,14%.

Intanto ribolle la pentola della Bce e salgono le voci favorevoli a un rialzo dei tassi a fronte di un’inflazione galoppante e in scia al percorso avviato dalla Fed.

Il governatore della banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau ha detto che Francoforte dovrebbe riportare il tasso di deposito in territorio positivo quest’anno, e il presidente della Bundesbank Joachim Nagel ha avvertito che la finestra temporale a disposizione della Bce per alzare i tassi si sta “lentamente chiudendo”.

Questo favorisce una ripresa dell’euro, che oggi sta risalendo leggermente contro dollaro muovendosi in area 1,059.

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