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Le banche affondano Piazza Affari (-0,8%) ma Fiat fa scintille

Giornata di prese di beneficio a Piazza Affari (-0,8%) dopo il rally delle precedenti cinque sedute – In ribasso soprattutto le banche con perdite tra il 2 e il 3% – Fa eccezione Mps spinto dalla conferma del vertice – Balzo di Fiat e buone performance di UnipolSai, Pirelli e Prysmian – Realizzi anche su Mediaset e Finmeccanica – Cda Telecom sulla governance

Le vendite sulle banche affossano piazza Affari che lascia sul terreno lo 0,85% a 19.875 punti dopo  che ieri aveva riagguantato i 20mila punti. Brilla però Fiat che vede le vendite ripartire a dicembre. Nel 2013 il gruppo Fiat ha immatricolato in Europa (Ue a 27 + Paesi Efta) 740.641 nuove vetture in calo del 7,3% sulle 798.924 del 2012 ma nell’ultimo mese è stato registrato un progresso del 2,3% rispetto alle 50.738 di un anno fa. Lo spread Btp-bund risale a quota 207. In giornata la Spagna ha collocato titoli a 3 anni con tasso al minimo storico dell’1,595%.  

Madrid ha venduto anche titoli con scadenza 2026 con tassi in calo al 3,977% (dal 4,496% di novembre) e con scadenza 2028 con tassi sostanzialmente stabili al 4,199% (da 4,192% di inizio gennaio). In tutto Madrid ha assegnato titoli per 5,91 miliardi di euro, oltre il target massimo di 5,5 miliardi.La Borsa spagnola chiude in calo dello 0,66%. Più contenuto il calo delle altre principali piazze europee: Londra -0,07%, Francoforte -0,17%, Parigi -0,3%. Nel bollettino di oggi la Bce ha confermato  che continuano a esserci rischi al rribasso per l’outlook economico  dell’eurozona.

”Guardando al 2014-15 – scrive la Bce – è attesa una ripresa della produzione a passo lento in particolare grazie ad alcuni miglioramenti nella domanda interna, sostenuta dalla politica monetaria accomodante”. Intanto l’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha approvato quasi all’unanimità la proposta di nominare la tedesca Sabine Lautenschlaeger, attuale vicepresidente della Bundesbank, nel board della Bce. Nella Ue  Eurostat ha comunicato che l’inflazione annuale nell’eurozona a dicembre è scesa allo 0,8% dopo lo 0,9% di novembre. Negli Stati Uniti i prezzi al consumo sono saliti in dicembre dello 0,3%, l’aumento maggiore degli ultimi sei mesi.

Sempre negli Usa, l’indice Fed di Philadelphia, che monitora l’andamento del settore manifatturiero sulla costa orientale degli Stati Uniti, è salito in gennaio a 9,4 battendo le attese degli analisti. È scesa invece a gennaio a 56 da 57 di dicembre  la fiducia dei costruttori edili americani, ma si mantiene vicino ai massimi degli ultimi otto anni. Lo afferma la National Association of Builders. Ieri il Beige Book della Federal reserve ha confermato un progressivo miglioramento dell’economia. Sul fronte dei sussidi alla disoccupazione la settimana scorsa le richieste hanno registrato un calo inatteso, a quota 326mila unità mentre le attese erano per un aumento di 2-3mila unità. Ma oggi a Wall Street, partita in territorio negativo, gli occhi erano sulle trimsterali delle banche, con Citigroup che ha deluso le attese nonostante abbia più che raddoppiato i profitti mentre Goldman ha archiviato utili in calo ma meglio delle attese.

Il petrolio Wti flette a 94,03 dollari al barile (-0,15%), e il cambio euro dollaro a 1,3591 (-0,10%)A Piazza Affari il comparto bancario risente oltre che della risalita dello spread anche dei timori sugli stress test. Secondo quanto riporta Bloomberg, òa Bce potrebbe fissare al 6% il livello minimo di Core tier 1 ratio richiesto. Banco popolare -3,8%, Intesa -3,3%, Mediobanca -3,2%, Bper – 3,02%. Giù anche Mediaset -2,5%. In evidenza, dietro Fiat +3,3% miglior titolo dle Ftse Mib, Pirelli +2%, UnipolSai +1,4% dopo che Allianz ha mostrato ineteresse per alcuni asset. Prysmian +1,3% e Telecom Italia +1,2% nel giorno del cda. “Si è parlato di Tim Brasil, che sta andando bene ed è un buonissimo asset”, ma al momento “non c’è nessuna proposta, nessun acquirente”, ha dichiarato Tarak Ben Ammar, consigliere di Telecom, uscendo dalla sede del gruppo a Piazza Affari al termine del board, spiegando che “per vendere il Brasile serve un’offerta che ci impedisca di dire di no”.

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