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Lazio-Milan, Seedorf: “Nessun ultimatum”

“Né il presidente né Galliani mi hanno mai dato ultimatum – si è difeso Seedorf in conferenza stampa prima di Lazio-Milan – La società mi ha dato l’incarico di allenare e le mie scelte sono state chiare fin dall’inizio. Quello che decido lo faccio in base alle caratteristiche dei giocatori”.

Lazio-Milan, Seedorf: “Nessun ultimatum”

La prima prova è arrivata. Per l’appello bisognerà aspettare mercoledì, ma già stasera capiremo se Seedorf potrà ancora avere un futuro da allenatore rossonero. Il suo Milan si gioca tutto sul campo della Lazio, in un match che non ha quasi nulla da dire dal punto di vista della classifica, ma che avrà comunque tutti gli occhi puntati su di sé. “Né il presidente né Galliani mi hanno mai dato ultimatum – si è difeso Seedorf in conferenza stampa. – La società mi ha dato l’incarico di allenare e le mie scelte sono state chiare fin dall’inizio. Quello che decido lo faccio in base alle caratteristiche dei giocatori”. Va per la sua strada l’olandese, a testa alta e schiena dritta, in linea con il suo personaggio. Di fronte alle tante domande scomode, non si è certo tirato indietro. A parte alla fine, quando si è alzato senza commentare le dichiarazioni di Maldini, che evidentemente non gli sono piaciute affatto. Erano tante le questioni da chiarire, a cominciare dal colloquio avuto con gli ultras. “Non ho mai detto che tre quarti della squadra erano da cambiare – ha negato Seedorf. – Nemmeno quando giocavo parlavo in questa maniera del gruppo”. Già, ma in società qualcuno ha storto il naso comunque. Su tutti Adriano Galliani, partito in ritiro con tecnico e giocatori proprio come un tutor. “Sono stato io a chiedere un colloquio con lui – ha spiegato l’olandese. – E’ stato molto costruttivo e gli ho chiesto di starmi vicino come concordato prima della firma, poiché sapevo che non avrei potuto fare tutto da solo. Innanzitutto mi manca esperienza e quella di Galliani mi è e mi sarà molto utile. Ci conosciamo da tanti anni, siamo sempre andati d’accordo. Io rispetto il suo ruolo e credo sia fondamentale per il club”. Eppure gli spifferi di Milanello dicono ben altro. Tra i due il rapporto sarebbe piuttosto freddo, tanto che l’ad avrebbe addirittura presentato a Berlusconi un dossier con tutte le mancanze del tecnico.

“Mi dispiace per quanto è stato scritto – ha glissato Seedorf. – Io sono convinto che con il mio carattere, le mie doti e la mia personalità posso costruire una carriera importante da allenatore”. Il futuro però passa dalle prossime due partite. Si comincia a Roma contro la Lazio (ore 20.45), impegno che i rossoneri non possono assolutamente fallire. Seedorf se la giocherà ancora una volta col 4-2-3-1, con Amelia in porta, De Sciglio, Rami, Zapata ed Emanuelson in difesa, De Jong e Muntari a centrocampo, Honda, Poli e Kakà sulla trequarti, Balotelli in attacco. Di fronte ci sarà una Lazio rinfrancata dal successo di Cagliari che Reja schiererà col 4-3-3: Marchetti in porta, Konko, Biava, Dias e Radu in difesa, Gonzalez, Ledesma, Biglia a centrocampo, Candreva, Klose e Keita in attacco. All’Olimpico non ci sarà Silvio Berlusconi, che ieri ha però trovato il tempo di dedicare un pensiero alla sua squadra. “Vorrei occuparmi del Milan che in questi tempi, come sapete, ne ha bisogno” ha detto il presidente nel corso di un evento politico. Nessun riferimento a Seedorf, nemmeno una parola di conforto. L’ennesimo segnale che il suo futuro è davvero appeso a un filo. 

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