Condividi

Lazio inarrestabile, Napoli sprofonda, oggi Roma e Milan

Con tre gol di Immobile la Lazio asfalta la Samp (5 a 1) e rafforza i sogni scudetto mentre la Fiorentina espugna Napoli – Oggi la Roma affronta il Genoa e il Milan riceve l’Udinese.

Lazio inarrestabile, Napoli sprofonda, oggi Roma e Milan

Una Lazio da impazzire. I biancocelesti battono anche la Sampdoria, portando così a undici la striscia di vittorie consecutive, a cui peraltro andrebbero aggiunte anche quelle in Supercoppa e Coppa Italia. Un ruolino di marcia da urlo, che autorizza a parlare apertamente di scudetto: la Juventus è a 3 punti, l’Inter a 1 e se è vero che entrambe devono ancora giocare, lo è anche che la Lazio deve recuperare la partita interna col Verona. Quella con la Samp poteva essere una gara insidiosa, messa com’era all’inizio di una settimana che vedrà la trasferta di Napoli e il derby con la Roma, invece è stata archiviata in meno di un tempo, permettendo così a Inzaghi di gestire al meglio uomini e forze. 

Grande protagonista di giornata, come spesso del resto, Ciro Immobile, autore di una tripletta che lo porta a quota 23 nella classifica marcatori: di questo passo il record di Higuain (36 nella stagione 2015/16) verrà battuto, ma soprattutto la Lazio potrà davvero lottare per ogni tipo di traguardo. “Servirebbe troppo tempo a contare i suoi record – il commento soddisfatto di Inzaghi. – Dopo Lulic e Parolo è il nostro capitano, parliamo di uno straordinario uomo-squadra. I ragazzi credono nel lavoro che facciamo, ho la fortuna di avere un grande gruppo che si impegna al 100% durante la settimana. Ora però non dobbiamo fermarci: ci godiamo questi successi e anche la Supercoppa, ma guardiamo avanti. Testa al Napoli, poi sotto con il derby, è lì che vogliamo prenderci la dodicesima vittoria consecutiva”. 

Saranno certamente due test più probanti rispetto a quello di ieri, dove la Lazio s’è letteralmente divorata la Sampdoria in appena 20’: tanti ne sono bastati per assistere ai gol di Caicedo (7’), e Immobile (17’ su rigore e 20’). Da lì in poi è stata pura accademia, con Bastos (54’) e lo stesso Ciro (65’, ancora dal dischetto) a portare a 5 le marcature laziali, prima che la Samp, costretta a fare i conti pure con l’espulsione di Chabot, trovasse il punto della bandiera con Linetty (70’). Un trionfo insomma, proprio come quello andato in scena al San Paolo: peccato per il Napoli però che a festeggiare sia stata la Fiorentina, a cui il 2-0 finale sta persino stretto. L’impresa viola è evidentemente influenzata dal disastro degli azzurri, ormai nel pieno di una crisi pesantissima, forse addirittura irreversibile. 

La cura Gattuso infatti non ha funzionato, anzi la sua squadra, se possibile, sta facendo persino peggio di quella di Ancelotti, come dimostrano i numeri quantomai impietosi. Quattro sconfitte in cinque partite, nove gol subiti e appena quattro segnati, zona Champions lontana undici punti, in attesa che Atalanta e Roma facciano le loro mosse, il tutto con un calendario terribile che vedrà Lazio e Juve nel giro di una settimana. La partita con la Fiorentina doveva servire per rialzarsi e rimettersi a correre, invece ha dato slancio solo ai viola di Iachini, capaci di espugnare il San Paolo con una prova di grande carattere, nella quale i 2 gol di scarto stanno persino stretti. Dopo l’1-0 di Chiesa (26’) è stato Ospina a tenere in piedi il Napoli, salvando due volte sullo stesso Federico e una su Benassi. 

Il resto degli azzurri? Un’occasionissima di Callejon e un palo esterno di Insigne, per il resto tanta confusione e altrettanti errori concettuali, puniti definitivamente dal sinistro a giro di Vlahovic al minuto 74. “Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi e alla città perché la prestazione è stata imbarazzante – il commento di Gattuso. – Abbiamo perso le ultime tre partite, ma nelle altre avevamo fatto meglio. Siamo stati inguardabili, non dobbiamo cercare alibi, ma assumerci le responsabilità e il primo colpevole sono io. Sembriamo una gruppo di persone che non ha mai giocato insieme prima. Non possiamo continuare così, abbiamo toccato il fondo”. 

Oggi invece tocca a Roma e Milan, impegnate rispettivamente sul campo del Genoa (ore 18) e a San Siro contro l’Udinese (12.30). Partite delicate, che possono rilanciare le ambizioni europee delle due oppure affossarle: la vittoria, mai come quest’oggi, sembra essere l’unica strada possibile per entrambe. Saranno proprio i rossoneri a inaugurare la domenica calcistica nel lunch match, un’occasione da non sprecare sia per dare continuità agli ultimi risultati (due vittorie tra campionato e Coppa Italia), che per provare davvero a risalire la classifica. “Dobbiamo fare alla svelta e fare più punti possibili – ha confermato Pioli in conferenza stampa. – Giocheremo quattro delle prossime cinque partite a San Siro, Coppa compresa, è un periodo non decisivo ma sicuramente importante. Stiamo migliorando, stiamo crescendo, ora dobbiamo solo pensare a fare più punti nel girone di ritorno. A cominciare da questa partita”. 

Che sarà contro l’Udinese di Gotti, reduce sì dalla batosta di Coppa contro la Juve, ma anche dalle tre vittorie consecutive in campionato che l’hanno issata al dodicesimo posto, a +10 sulla zona retrocessione e a soli 4 punti dalla zona Europa League. “È una squadra che sta molto bene, lasciamo stare la Coppa Italia – ha spiegato il tecnico rossonero. – Sono in forma mentalmente e si vede che l’allenatore ha fatto un bel lavoro. Squadra fisica, difficile da superare e abile a ripartire, dovremo lavorare con lucidità e con i giusti equilibri”. 

Per mettere in pratica il diktat verrà confermato il 4-4-2 delle ultime partite, seppur con qualche novità. In difesa per esempio, davanti al recuperato Donnarumma, ci sarà la conferma di Kjaer, già testato con successo in Coppa Italia, in coppia con Romagnoli, con Conti e Hernandez sulle fasce, a centrocampo invece spazio a Castillejo, Kessié, Bennacer e Bonaventura, con Ibrahimovic e Leao in attacco. Consueto 3-5-2 anche per Gotti, che dopo il turnover di Torino tornerà a schierare l’Udinese tipo con Musso tra i pali, Becao, Troost-Ekong e Nuytinck nel reparto arretrato, Stryger Larsen, Fofana, Mandragora, De Paul e Sema in mediana, a supporto della coppia offensiva composta da Okaka e Lasagna. Gara molto delicata anche per la Roma, impegnata a Marassi contro il Genoa di Nicola. 

La squadra di Fonseca è reduce da una settimana complessa, alleviata solo in parte dal successo di Parma: le due sconfitta con Torino e Roma pesano, così come l’infortunio di Zaniolo e le difficoltà sul mercato, esplose dopo lo scambio mancato tra Politano e Spinazzola. “Non faremo altri tentativi per Politano, è vero che lo volevo ma se la società ha deciso così avrà avuto i suoi motivi – ha glissato il tecnico portoghese. – Spinazzola sta bene e giocherà, per il resto però devo ammettere che sono preoccupato: al momento ho solo Kluivert e Under come esterni offensivi disponibili. Ad ogni modo la squadra sta bene, è motivata e in fiducia, pronta ad affrontare una settimana importante”. Che, dopo la trasferta di Genova, vedrà la Juventus in Coppa Italia e il derby con la lanciatissima Lazio.

A Marassi insomma non si può proprio sbagliare, pena rischiare di compromettere tutto il buono fatto finora, oltre che passare dei giorni davvero complicati. Fonseca, dopo l’esperimento (riuscito) della difesa a 3 di Parma, tornerà al 4-2-3-1 con Pau Lopez in porta, Spinazzola, Mancini, Smalling e Santon (Kolarov è squalificato) in difesa, Diawara e Cristante a centrocampo, Under, Pellegrini e Kluivert alle spalle dell’unica punta Dzeko. Nicola tenterà il colpaccio affidandosi a un 3-5-2 che vedrà Perin tra i pali, Biraschi, Romero e Goldaniga nel reparto arretrato, Ankersen, Sturaro, Schone, Jagiello e Pajac in mediana, Pandev e Sanabria in attacco.  

Commenta