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L’Asia brilla, rame e greggio super, occhio a Bitcoin

Si profila una chiusura d’anno euforica per le Borse asiatiche mentre Tokyo chiude a -0,5% – Finale in crescendo anche per Saipem – Prosegue l’altalena sulle criptovalute – Bezos sorpassa Gates e guida i super-ricchi – Banco Bpm sotto i riflettori – Oggi ultima asta Btp del 2017

L’Asia brilla, rame e greggio super, occhio a Bitcoin

Finale d’anno in bellezza per le Borse asiatiche. Tutti i listini, senza eccezioni, si avviano a chiudere in terreno positivo. Guidano la corsa il Kospi coreano e il cinese Csi, entrambi in salita dello 0,7%, seguiti da Hong Kong (+0,6%). Tokyo -0,5%. L’indice Msci Global, composto da 47 Borse, s’avvia a chiudere il 2018 con una crescita record del 21,7%. Altri segnali di euforia arrivano dalle tradizionali graduatorie di fine anno: per il quarto anno di fila le operazioni di M&A hanno superato la cifra di 3.000 miliardi di dollari.

BEZOS GUIDA LA CLASSIFICA DEI SUPERRICCHI

Ancora più impressionante la crescita dei portafogli dei più abbienti del pianeta: i 500 più ricchi hanno aumentano il loro patrimonio di circa mille miliardi di dollari (+23%) per la ragguardevole cifra di 5.300 miliardi di dollari. Al primo posto figura Jeff Bezos, 99 miliardi, che ha scalzato dalla vetta Bill Gates e Warren Buffett.

A favorire la performance positiva contribuisce l’ascesa delle materie prime, a sua volta indice delle prospettive favorevoli per l’industria, specie edilizia ed infrastrutture. Continua il rally del rame, ai massimi da tre anni, che chiude il 2017 con un rialzo del 30%. Si mantiene sui massimi il petrolio: Brent a 66, 60 dollari, Wti vicino ai 60 dollari, sui livelli del 2015.

Un quadro idilliaco, forse troppo, in attesa delle prime conseguenze della riforma fiscale Usa. Il rimpatrio degli utili delle corporation potrebbe favorire il rialzo del dollaro, fenomeno che, per ora, non si vede, così come si è fermata per ora l’ascesa dei rendimenti del T-bond decennale. Ma il letargo sarà di breve durata.

SOTTO TIRO APPLE PER GLI AGGIORNAMENTI ALL’IPHONE 7

Piatti ieri i mercati Usa. Il Dow Jones sale dello 0,06%, S&P 500 +0,01%, così come il Nasdaq. In ripresa i titoli tecnologici, dopo lo scivolone della vigilia: Facebook +0,9%, Microsoft +0,4%. Guadagni più modesti per Apple (+0,2%), per cui si profila una delicata offensiva giudiziaria. Di fronte all’esito degli esami di laboratorio la società ha dovuto ammettere che alcuni aggiornamenti nel sistema operativo rilasciati lo scorso anno per le versioni di iPhone6, iPhone 6s, iPhone SE e iPhone7 hanno avuto l’effetto di rallentare il funzionamento dei telefoni con batterie vecchie o con poca carica per aumentarne l’affidabilità. E, dicono i maligni, di obbligare i proprietari a rimpiazzare il vecchio modello.

La revisione al ribasso delle vendite dell’iPhoneX ha colpito i fornitori della Mela. A Piazza Affari Stm -0,32%.

Sotto tiro anche Tesla (-1,7%) dopo che il broker KeyBanc ha abbassato le stime di produzione del modello S da 15 mila a non più di 5 mila pezzi per il quarto trimestre.

Prese di beneficio per i titoli energetici dopo i guadagni di martedì. Conoco Philips ha perso l’1,6%, Chevron -0,4%.

TITOLI OIL: SARAS COLLOCA UN’OBBLIGAZIONE DA 200 MILIONI

Copione diverso per gli energetici europei, ancora sotto la spinta del rialzo del greggio. Il titolo migliore di Piazza Affari è stata Saipem (+3,85%), impegnata a recuperare almeno parte del terreno perduto nel corso dell’anno. La società di San Donato si è aggiudicata contratti nell’E&C Offshore e nel Drilling Offshore e Onshore per un valore complessivo di circa 380 milioni di dollari. Il primo accordo è stato concluso con Eni, ed è relativo allo sviluppo del progetto West Hub Development in Angola. Saipem si è aggiudicata anche una commessa nel Golfo del Messico, relativa al trasporto e all’installazione della piattaforma di compressione CA-KU-A1, per contro di Dragados Offshore de Mexico.

In terreno positivo anche Eni (+0,36%). L’Antitrust ha avviato un procedimento, al momento non sanzionatorio, nei riguardi del cane a sei zampe per problemi legati alla fatturazione delle bollette. Il ministero dell’Energia del Kazakistan e KazMunaiGas hanno ceduto ad Eni il 50% dei diritti di sfruttamento del sottosuolo per la ricerca e la produzione di idrocarburi del blocco Isatay, situato nel Mar Caspio.

Tenaris +0,22%. Infine Saras (+0,2%) attraverso un “private placement” ha collocato un’obbligazione da 200 milioni di euro di valore nominale, con scadenza nel dicembre 2022 e cedola fissa dell’1,70% annuo.

PIATTA PIAZZA AFFARI, SALE SOLO LONDRA

Borse europee piatte o quasi. Solo petroliferi e materie prime tengono desta l’attenzione. A Milano, dopo una seduta fiacca, l’indice Ftse Mib ha chiuso con un lieve ribasso, pari allo 0,04% a 22.201 punti. Non brillano neanche le altre principali piazze europee, con il Dax di Francoforte e il Cac di Parigi a ridosso della parità, rispettivamente a -0,08% e +0,02%. Negativa Madrid (-0,3%). Più vivace il Ftse100 di Londra, in rialzo dello 0,37%.

RECORD AL RIBASSO PER I BOT A 6 MESI

Seduta nel segno della debolezza per il secondario italiano, in una giornata di scambi sottili. Sul primario il Tesoro ha messo a segno un collocamento Bot a nuovi minimi storici: il Bot 29 giugno 2018 è stato collocato con un rendimento al nuovo minimo storico di -0,457% da -0,436% dell’asta di fine novembre.

Il Tesoro italiano tornerà ad attivarsi sul primario oggi, con l’offerta di 2-2,5 miliardi di euro del Btp agosto 2022, 1-1,5 miliardi del Btp agosto 2027, 0,5-1 miliardo del Btp off-the-run e 1,5-2 miliardi del Ccteu aprile 2025.

Il rendimento dello Schatz tedesco si è portato ai massimi dallo scorso 2 ottobre, a 0,668%, in rialzo di 2 punti.

IPO RECORD: NEL MONDO 1.700 MATRICOLE

Piazza Affari conquista la medaglia d’argento in Europa dietro Londra nella speciale classifica per numero di Ipo nel corso del 2017: 40, tra cui spicca il rientro in Borsa di Pirelli.

Ma il primato impallidisce di fronte al boom si Usa e Cina: Mel corso dell’anno, secondo le stime di Dealogic, sui listini sono stati quotate 1.700 matricole, con un incremento del 44% per una raccolta complessiva di 196 miliardi di dollari, inferiore solo alla cifra del 2014, influenzata però dalla Ipo di Alibaba (25 miliardi).

Negli Usa il bottino delle neo-quotate è stato di 49 miliardi di dollari, più che doppio rispetto ai 24 miliardi del 2016.

In Cina e ad Hong Kong sono approdate sui mercati circa 400 società.

BITCOIN SOTTO 15 MILA DOLLARI. CONTINUA L’ALTALENA.

Bitcoin, ma non solo. Il Financial Times ha pubblicato un elenco degli investimenti più fortunati del 2017.

Il posto d’onore spetta naturalmente alla moneta elettronica che chiude l’anno attorno a 14.770 dollari, dopo un rimbalzo a quota 16.000. Si tratta comunque di un valore stellare rispetto a gennaio, quando il prezzo era a 970. Pesa anche la decisione della Israeli Securities Agency, l’autorità di Borsa israeliana, che ha vietato gli scambi di bitcoin alla Borsa di Tel Aviv. Anche i future sono in calo: ben pochi se la sentono di prevedere se nel 2018 proseguirà la corsa oppure se agli speculatori, grandi e piccoli, non resterà in mano nemmeno il cash per comprare un mazzo di tulipani.

DAL COBALTO AI BOND PORTOGHESI, GLI AFFARI MIGLIORI

Ad alta tensione le quotazioni del cobalto, una materia prima disprezzata, ricorda Alessandro Fugnoli, nel Medio Evo. Quando i minatori trovavano il vile cobalto invece dell’ambìto oro, si raccontava che erano stati i cattivi folletti a sostituire l’uno con l’altro. Ma oggi il cobalto, ampiamente utilizzato insieme al litio e al manganese nelle batterie, appare il metallo del futuro: +120% nell’ultimo anno.

L’Oscar del mercato del debito sovrano dell’Eurozona spetta di diritto al Portogallo. Il decennale trattata nello scorso gennaio al 3,7%, ieri all’1,84%. Il rendimento si è in pratica dimezzato. Lo spread nei confronti della Spagna, pari a 235 punti base a gennaio, si è ridotto a soli 36 pb. Poche settimane fa si è consumato il sorpasso nei confronti del Btp.

A Wall Street uno degli affari migliori l’ha realizzato chi ha venduto allo scoperto le azioni di Snap collocate a 17 dollari, salite fino a 29,4 dollari per poi precipitare a 15: i più abili nel gestire il saliscendi hanno accumulato un guadagno del 73%.

Infine un premio speciale a Thomas Fleury, strategist di Ubs., tra i pochi a sostenere nel dicembre scorso che, dopo le elezioni Usa, il dollaro “era molto sopravvalutato”, soprattutto nei confronti dell’euro. I fatti gli hanno dato ragione: la valuta Usa ha chiuso l’anno con un ribasso sulla moneta unica del 12,7%.

A MILANO IERI HANNO BRILLATO BPM E BANCA IFIS

In grande evidenza Banco Bpm (+2,44%). In serata la banca ha comunicato di aver superato i requisiti patrimoniali fissati dalla Bce.

Anche Intesa Sanpaolo (-0,77%) ha comunicato di rispondere ai requisiti richiesti dalla BCE nello Srep in termini di solidità patrimoniale pari ad un Cet1 del 9,33%.

Il titolo peggiore di giornata è Banca Carige (-6,82%). La conclusione dell’aumento di capitale non ha riportato la fiducia sulle prospettive dell’istituto.

Al contrario si fa luce Banca Ifis (+6,43%) premiata dopo l’acquisto di due portafogli di Npl per nominali 197 milioni di euro. Il primo portafoglio è in gran parte costituito di prestiti personali non garantiti e carte di credito e conta 17 mila posizioni per un totale di 143 milioni di euro. Il secondo portafoglio è costituito da prestiti sia retail sia corporate, per 55 milioni di euro, di cui 30 milioni garantiti. La gestione delle sofferenze altrui continua a regalare grosse soddisfazioni: l’utile netto nel periodo è stato di 149,1 milioni di euro, più che raddoppiato (+125%) rispetto a dodici mesi fa.

NUOVO RECORD PER MONCLER, UN CONTRATTO PER PRYSMIAN

Moncler +1,8% a 25,21 euro ha fatto segnare il nuovo record storico. Negli ultimi 12 mesi ha realizzato un guadagno del +57%

Arretra Mediaset (-1,03%) nonostante l’ottimismo sulla raccolta pubblicitaria 2018. Mediobanca Securities ha confermato intanto sul titolo la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 3,76 euro.

Sale Prysmian (+0,29%) dopo l’aggiudicazione di una commessa di oltre 150 milioni assegnata dall’operatore della rete elettrica filippina Ngcp per la progettazione, fornitura, installazione e collaudo di due collegamenti in cavo sottomarino tra le isole Cebu e Negros.

-Brillante Falck Renewable (+5,4%) dopo aver siglato un contratto di finanziamento in project financing per 49.3 milioni di sterline per finanziare il parco eolico di Auchrobert (Scozia).

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