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La Zucchi di Buffon perde ancora: nel primo semestre è sotto di 8,9 milioni, peggio del 2011

L’azienda tessile, il cui socio di maggioranza è il portiere della Juventus Gigi Buffon, ha peggiorato il proprio bilancio rispetto allo stesso periodo del 2011: perdite per quasi 9 milioni e fatturati in calo a 68,6 milioni (era di 85,7).

La Zucchi di Buffon perde ancora: nel primo semestre è sotto di 8,9 milioni, peggio del 2011

Zucchi spa, il cui socio di maggioranza è il portiere della Juventus Gigi Buffon, ha registrato nel primo semestre 2012 perdite per 8,9 milioni e in aumento rispetto alle perdite per 7,4 milioni dello stesso periodo del 2011. Il fatturato si attesta a 68,6 milioni (era di 85,7 milioni lo scorso anno). Per l’intero esercizio, pur nella difficoltà a fare previsioni attendibili nell’attuale contesto, Zucchi afferma che le azioni che sta intraprendendo consentono di proiettare per l’anno in corso una riduzione delle perdite e una sostanziale stabilità finanziaria. 

“Lo scostamento tra il consuntivo e il piano economico-finanziario contenuto nell’accordo di ristrutturazione sottoscritto con le banche evidenzia una perdita tale da non consentire il rispetto dei ‘financial covenants’ al 30 giugno 2012 individuati nell’accordo”, afferma la società in un comunicato. “Tale fatto ha comportato per la capogruppo la necessità di richiedere alle banche un accordo di moratoria – aggiunge Zucchi – al fine di consentire la prosecuzione dell’accordo di ristrutturazione ed evitare la risoluzione anticipata che potrebbe determinare il rischio del possibile rimborso dei finanziamenti erogati e la chiusura delle linee di credito concesse”. 

Il gruppo tessile ha quindi avviato una revisione del piano industriale 2012-2017 “da rappresentare alle banche”. A metà luglio i vertici societari hanno incontrato le banche per presentare le nuove linee strategiche. “Le banche hanno confermato la disponibilità a valutare la richiesta” di moratoria “che dovrà essere sottoposta ai competenti organi deliberanti di ciascuna banca finanziatrice, con ogni più ampia facoltà e autonomia in merito alla decisione definitiva. Allo stato attuale non vi sono elementi di criticità nel rapporto con le banche che ad oggi non hanno richiesto il rimborso del finanziamento a medio-lungo termine e la riduzione degli affidamenti a breve in essere”, conclude la Zucchi. 

L’accordo di ristrutturazione del debito del giugno 2011, che di fatto ha salvato la Zucchi, è stato sottoscritto da Banca Imi (in qualità di banca agente) e da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banca di Legnano, Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Novara, Banca Nazionale del Lavoro e Unicredit Factoring.

A metà mattinata, il titolo Zucchi (che è stato il migliore di tutto il 2011 alla Borsa di Milano) in Piazza Affari guadagnava l’1,2%.

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