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La Roma frena l’Atalanta, il Napoli domina la Lazio: corsa Champions apertissima

Sempre più avvincente la volata per un posto in Champions a sole sei giornate dalla fine del campionato di Serie A – Pareggio tra Roma e Atalanta (1-1) mentre il Napoli vince a valanga contro la Lazio (5-2)

La Roma frena l’Atalanta, il Napoli domina la Lazio: corsa Champions apertissima

Adesso è vera bagarre. Il pareggio tra Roma e Atalanta e, soprattutto, la roboante vittoria del Napoli contro la Lazio rendono la corsa Champions più entusiasmante e imprevedibile che mai, con ben quattro squadre in soli 3 punti. Dai 66 del Milan secondo ai 63 del Napoli quinto, infatti, c’è una distanza davvero minima, colmabile anche solo in una giornata: e considerando che ne mancano 6, si evince come questa lotta sia incredibilmente aperta e soggetta ai colpi di scena.

Al novero delle pretendenti, almeno fino a lunedì prossimo, bisogna poi aggiungere anche la Lazio, a meno 7 dalla Juve quarta, è vero, ma ancora con la famosa partita col Torino da recuperare. Il turno che viene la vedrà affrontare il Milan all’Olimpico, in quella che si può tranquillamente definire un’ultima spiaggia: dovesse vincere, però, tornerebbe in gioco a tutti gli effetti. Certo però che il ko del Maradona è un segnale forte e chiaro, perché i biancocelesti non sono stati solo battuti, ma addirittura travolti dalla marea azzurra. Il 5-2 finale fotografa il match meglio di tante parole, anzi i due gol laziali sono addirittura troppi rispetto a quanto si è visto sul campo.

A Fuorigrotta si è vista una sola squadra, tanto che il risultato era sul 2-0 già al 12’ grazie al rigore di Insigne (7’, fallo di Milinkovic su Manolas) e al raddoppio di Politano (12’), propiziato da una magia di Mertens. La Lazio ha provato a rientrare in partita ma il tiro di Correa s’è stampato sul palo e quando il solito Insigne, in serata di grazia, ha aperto la ripresa con uno splendido destro a giro (53’), s’è capito che non ce n’era per nessuno. Il Napoli, anzi, ha proseguito con Mertens, autore di un gol stupendo dalla distanza (65’), prima di rilassarsi un po’ e concedere agli uomini di Inzaghi di riavvicinarsi con le reti di Immobile (70’) e Milinkovic (74’). A scacciare qualsiasi parvenza di fantasmi, ammesso che ce ne fossero, ci ha però pensato Osimhen, che ha chiuso ogni discorso con la sassata del definitivo 5-2. Per gli azzurri si tratta di una vittoria fondamentale, anche perché la classifica, come detto in precedenza, è più corta che mai.

Nell’altro posticipo di giornata, infatti, Roma e Atalanta non sono andate oltre il pareggio, al termine di una partita bellissima e piena di colpi di scena. Per oltre un’ora in campo ci sono stati solo i nerazzurri, capaci di andare in vantaggio al 26’ con Malinovskyi e di deliziare gli spettatori (ovviamente televisivi) con il solito grande calcio, fatto di intensità e qualità nelle giocate. Ma siccome nessuno è perfetto, ecco riemergere un difetto storico dei Gasperini’s, ovvero la tendenza a sprecare una quantità clamorosa di palle-gol, vuoi per un gioco molto dispendioso che fa perdere un pizzico di lucidità sotto porta, vuoi per una punta di narcisismo che a volte, con le dovute proporzioni, ricorda il Barça o il Manchester City.

L’Atalanta ha gettato alle ortiche numerose occasioni per il 2-0, quello che, alla luce della superiorità mostrata, avrebbe quasi certamente chiuso la partita, lanciandola al secondo posto in solitaria. Ma il calcio sa essere beffardo e così, al minuto 69, ecco l’espulsione di Gosens a cambiare clamorosamente gli equilibri, con la Roma a trovare il pareggio con Cristante (75’) e a sfiorare più volte il gol del 2-1, evitato solo da Gollini. Sarebbe stato troppo ma poteva succedere, a testimonianza di quanto questo campionato sia ancora più imprevedibile del solito.

La 32esima giornata, dunque, va in archivio con le pesanti sconfitte di Milan e Lazio, ironia della sorte prossime avversarie, con il pari dell’Atalanta e con le vittorie di Juventus e Napoli. Mettersi a fare calcoli è pressoché impossibile, ma è chiaro che a 6 giornate dalla fine bisogna guardare i calendari e cercare di capire come potrebbero andare le cose.

Il più difficile è senza dubbio quello del Milan, che dovrà affrontare 3 scontri diretti con Lazio, Juve e Atalanta e altrettante sfide con le squadre in lotta per non retrocedere (Benevento, Torino e Cagliari), quello della Juventus invece appare intermedio (Fiorentina, Milan, Sassuolo e Inter, ma anche le più “tranquille” Udinese e Bologna), mentre Atalanta (Bologna, Sassuolo, Parma, Benevento, Genoa e Milan) e Napoli (Torino, Cagliari, Spezia, Udinese, Fiorentina e Verona) sembrerebbero avere un cammino più semplice. Guai però a dare qualunque cosa per scontata e a rilassarsi più del dovuto, perché una lotta Champions così (in ballo, oltre al prestigio, ci sono circa 40 milioni di euro) non ammette distrazioni di nessun tipo.  

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