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La parola ai Governatori: dopo il cambio di rotta a Tokyo, oggi parla Draghi. Milano inizia positiva

Nel Direttorio Bce di oggi Draghi cercherà di neutralizzare l’opposizione della Bundesbank a un nuovo taglio dei tassi e a un maggior sostegno alle imprese – Per ora il Quantitative easing giapponese non ha avuto effetti sui mercati – Milano inizia positiva – Banche e tlc sotto tiro – Il Leone ha ceduto il 12% di Banca Generali – Moleskine in sordina

La parola ai Governatori: dopo il cambio di rotta a Tokyo, oggi parla Draghi. Milano inizia positiva

BANCHE E TLC PIEGANO MILANO. OGGI PARLA DRAGHI
PARTE IL QE GIAPPONESE, MA LA BORSA NON REAGISCE

La parola ai governatori. Pochi minuti fa si è chiuso a Tokyo il primo vertice guidato da Haruhiko Kuroda. La Boj, recita il comunicato, ha deciso di estendere il programma di acquisto di titoli alle scadenze più lunghe, primo passo di una politica più espansiva.

Tra poche ore inizierà il direttorio della Bce, sotto la regia di Mario Draghi. A Londra, intanto, toccherà a Mervyn King, ormai ad un passo dall’uscita, valutare con i colleghi del Board la congiuntura britannica, tutt’altro che allegra.

Il compito più delicato, naturalmente, tocca a Draghi, alle prese con la recessione europea ed il pressing della Bundesbank, tornato a farsi sentire a mano a mano che la crisi politica italiana indeboliva le posizioni del Sud Europa. Si aprlrà con un eventuale taglio dei tassi ma anche con un piano per facilitare l’accesso al credito delle medie imprese. Contraria, al solito, la banca centrale tedesca.

Consola, nel frattempo, il fatto che lo scudo voluto da Draghi resiste alle pressioni, come dimostra la tenuta dello spread. Ma in Piazza Affari le banche vacillano: l’attacco al debito sovrano potrebbe passare da lì, come lascia intendere il Fondo Monetario, sottolineando la dipendenza del debito italiano dagli operatori internazionali

GLI INDICI

In questa cornice i mercati, tra l’altro innervositi dall’escalation della tensione con la Corea del Nord, sono dominati dalle vendite.

A Tokyo l’indice Nikkei si avvia a chiudere con un calo dell’1,60%, nonostante i segnali in arrivo dalla banca centrale.

Seduta in ribasso anche a Wall Street: Dow Jones -0.8%, S&P 500 – 1,1% al pari del Nasdaq.

I mercati azionari hanno accusato il colpo dei dati deludenti sull’andamento dell’economia Usa. L’indice Ism che anticipa l’andamento del settore servizi nei prossimi tre mesi è sceso a marzo a quota 54,4.

Anche sul fronte del mercato del lavoro le notizie sono negative. In marzo gli occupati del settore privato (dato Adp) sono aumentati di sole 158.000 unità, contro le 200mila previste.

Al solito, Milano ha perso più degli altri listini, mentre resiste il debito sovrano.

Chiusura in forte ribasso per la Borsa di Milano con l’indice FtseMib che lascia sul terreno il 2,2%.

Sul mercato dei titoli di Stato buona tenuta del Btp a 10 anni, scambiato a un rendimento stabile del 4,57%. Lo spread è pressoché invariato a quota 329.

La giornata è stata negativa per tutti i mercati azionari europei, anche se con perdite inferiori rispetto a Piazza Affari: Londra è scesa dell’1%, Parigi -1,3%, Francoforte -0,8%.

TELECOM AI MINIMI DI SEMPRE, CEDUTO IL 12% DI BANCA GENERALI

In Piazza Affari, oltre alla pressione sulle banche, ha pesato la caduta di Telecom Italia, in ribasso del 5,3%. Il titolo è stato declassato da buy a sell da Ubs insieme a France Telecom che ha perso il 4,4%.

Da inizio anno il titolo Telecom Italia, scivolato ieri a quota 0,53 euro (ai minimi di sempre) ha perduto il 20%.

Fra le banche, Unicredit ha perso il 4%, Intesa -2,7%, BancoPopolare -5,5%, MontePaschi -2,7%, Ubi -3,7%.

Mediolanum ha chiuso la seduta in calo del 2,2%. La società ha in corso un accertamento dell’Agenzia delle entrate che chiede, fra imposte e sanzioni, circa 340 milioni di euro.

Banca Generali ha terminato la seduta in calo dello 0,6%. La controllante Generali ha annunciato dopo la chiusura del mercato l’avvio della procedura per vendere a investitori istituzionali il 12% di Banca Generali. Dell’operazione, passata attraverso un accelerated book building, sono state incaricate Mediobanca e Ubs. A Generali resta poco più del 50% di Banca Generali.

Il titolo Generali è sceso oggi del il 2,7%.

Forte ribasso di Enel -2,8% e di Eni-2,3%, anche a causa delle pretese fiscali del Mozambico.

Il prezzo del petrolio è in forte discesa: il Brent ha perso l’1,8% a 108,6 dollari al barile dopo il dato che mostra una sorprendente crescita delle scorte Usa di idrocarburi, salite al massimo degli ultimi 20 anni. Pesante anche Finmeccanica, scesa del 4,3%.

Fra le poche blue chip milanesi in rialzo si sono messe in luce Parmalat+0,4%, Diasorin+0,8% e Luxottica +0,08%.

Esordio in sordina invece per la matricola Moleskine: -0,87 a 2,28 euro, contro un prezzo d’offerta di 2,30 euro.

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