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La Lombardia resta il motore dell’Italia: 550mila imprese con fatturato annuo di mille miliardi

Secondo il Market Watch Pmi di Banca Ifis le imprese lombarde sono al primo posto per investimenti su digitale e green – Preoccupano i rincari dell’energia e delle materie prime

La Lombardia resta il motore dell’Italia: 550mila imprese con fatturato annuo di mille miliardi

La Lombardia resta il motore dell’Italia. Nella regione, secondo i dati riportati dal Market Watch Pmi di Banca Ifis, operano 550mila imprese con un fatturato annuo di mille miliardi di euro (il 25% del totale nazionale). A trainare le imprese lombarde tre settori: chimica, tecnologia e meccanica. La ricerca è stata resa nota durante gli Innovation Days 2022 “Green e Digital: l’Italia riparte“, prima data del roadshow di otto workshoporganizzato dal Sole 24 Ore e Confindustria e dedicato alla Lombardia che in questa quarta edizione sarà centrato su digitalizzazione e sostenibilità nell’ambito della messa a terra del PNRR.

Lombardia motore dell’Italia: al top per investimenti digitali e green

Secondo lo studio, le imprese lombarde dimostrano una notevole intensità negli investimenti digitali, in larga parte sostenuti dall’autofinanziamento, ma anche dal credito bancario e dal leasing, con l’utilizzo di oltre tre diverse tecnologie 4.0 per singola società.

Anche sul fronte della sostenibilità, le aziende lombarde vantano quasi dieci punti di vantaggio sulla media nazionale (indice di transizione ecologica ideato da Banca Ifis). Se il 45% delle imprese si è già dotato di un’organizzazione e di una figura responsabile degli Esg al suo interno, nel corso del prossimo biennio l’imprenditoria lombarda è pronta a investire ancora di più sul green: +28% gli investimenti sull’energia rinnovabile, +26% gli investimenti su materiali innovativi.

Guardando allo scenario macroeconomico, anche alla luce del Def 2022 approvato dal Cdm, il conflitto Russia-Ucraina ha portato a un peggioramento delle aspettative degli imprenditori con un calo nel primo trimestre 2022 dell’indice di fiducia. Le preoccupazioni per il 77% degli intervistati riguardano l’impatto dei rincari energetici, mentre per il 62% sono i prezzi delle materie prime a preoccupare. In tema di PNRR, a oggi, meno di un’impresa su quattro vede vantaggi significativi dall’attuazione prospettica del Piano: solo il 12% delle imprese intervistate pensa di richiedere i fondi previsti.

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