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La Juve sprofonda, pari scintillante tra Atalanta e Lazio

Crisi senza fine per la squadra di Allegri che perde anche a Verona e vede allontanarsi non solo i sogni di scudetto ma anche la zona Champions – Divertente invece il pareggio tra due squadre in salute come l’Atalanta e la Lazio

La Juve sprofonda, pari scintillante tra Atalanta e Lazio

Una crisi senza fine. La Juventus perde anche a Verona e sprofonda a metà classifica, raggiunta proprio dall’Hellas e a rischio sorpasso dal Sassuolo. La situazione è talmente preoccupante non solo da non permettere più nessun tipo di pensiero scudetto (se oggi Milan e/o Napoli vincessero andrebbero a +16!), ma anche da rendere complicata pure la corsa Champions. Non è solo un problema di punti, ma di atteggiamento e qualità: i bianconeri, a oggi, sono i più deboli del gruppo “grandi”, e pure per distacco.

“In questo momento siamo una squadra da metà classifica, ma le qualità ci sono e le cose si sistemeranno – il commento di Allegri -. A fine partita ci siamo confrontati, ma le parole non servono a niente. Bisogna solo lavorare, dobbiamo prenderci delle responsabilità e accettare la realtà. Non c’è da parlare: c’è da stare zitti, stare in silenzio, e lavorare, che è la cosa più importante. Credo che questo sia stato uno step quasi finale per il campionato, quindi pensiamo alla Champions e poi alla Fiorentina: martedì è importante per il passaggio del turno in Europa, piangersi addosso non serve a niente”.

All’undicesima giornata, dunque, Max alza bandiera bianca, il che la dice lunga sul clima all’interno dello spogliatoio. Non più di tardi di venerdì Agnelli e Nedved avevano ostentato fiducia, ma la squadra non ha risposto presente, anzi… La reazione del secondo tempo, infatti, è stata figlia soprattutto dei nervi, oltre che di un Verona inevitabilmente (e giustamente) più basso, meno incline al pressing e all’aggressività. Il forcing però ha prodotto solo un gol di McKennie all’80’, proprio come mercoledì contro il Sassuolo, a dimostrazione di una squadra che concretizza poco, pochissimo, concedendo invece diverse occasioni agli avversari.

Dopo la sconfitta infrasettimanale (e le parole dei dirigenti) era lecito attendersi una Juve arrabbiata, pronta ad azzannare il Verona sin dai primi minuti, invece è successo l’esatto contrario. Il pressing gialloblu, splendidamente diretto da Tudor (basti pensare che questa squadra, nelle prime giornate con Di Francesco, aveva 0 punti, mentre ora ne ha 15), ha tolto ogni certezza ai bianconeri, che hanno finito per farsi gol da soli: l’assist per Barak da cui è nato il primo gol di Simeone, infatti, lo ha fatto Arthur con un retropassaggio folle (11’). Tre minuti dopo il Cholito, in stato di grazia dopo il poker di domenica scorsa alla Lazio, ha raddoppiato con uno splendido destro a giro, mandando la Juventus al tappeto. A nulla sono servite le giocate di Dybala (una traversa, un tiro fuori di poco e un altro parato alla grande da Montipò), o i cambi di Allegri, perché non è riuscita a concretizzare le occasioni avute, rimediando un’altra sconfitta, la quarta in appena 11 giornate.

È terminato in parità invece l’altro big match del sabato tra Atalanta e Lazio, un 2-2 che fa più che contente le inseguitrici che non le protagoniste. Il punto infatti accorcia la classifica verso il basso, ma a guardar bene può essere accolto positivamente, anche se forse più per i nerazzurri che per i biancocelesti. Già, perché la squadra di Sarri è andata due volte in vantaggio e s’è fatta raggiungere in entrambi i casi, per giunta allo scadere dei due tempi, vanificando di fatto una vittoria che sembrava ormai in tasca e che l’avrebbe lanciata piuttosto in alto. Ai gol di Pedro (18’) e Immobile (74’, raggiunto Silvio Piola a quota 159 in Serie A) hanno infatti risposto Zapata (46’) e De Roon (94’), trovando il pari proprio un attimo prima che l’arbitro mandasse tutti negli spogliatoi.

“Dispiace perché la partita sembrava vinta, i gol all’ultimo secondo però capitano e fanno parte del calcio – ha sospirato Sarri -. A lasciare l’amaro in bocca sono più le prestazioni come quelle di Bologna o Verona, questa volta siamo stati sfortunati, abbiamo preso entrambi i gol praticamente nei minuti di recupero, però abbiamo fatto un passo in avanti sia dal punto di vista della prestazione che del carattere: ora vediamo di trovare continuità”. “In questo momento possiamo fare questo e l’abbiamo fatto molto bene, poi qualche errore tecnico ci è costato caro, ma siamo stati bravi a giocare la partita fino alla fine – le parole di Gasperini -. Ci manca la vittoria in casa? Scambierei volentieri questa con martedì, battere il Manchester United vorrebbe dire mettere una grande ipoteca sugli ottavi di Champions”. Per l’Atalanta sarà una notte di gala, contro un avversario rigenerato dal 3-0 in casa del Tottenham (gol di Ronaldo, Cavani e Rashford), per la Juve invece, quella con lo Zenit, servirà soprattutto per ritrovare un po’ di fiducia e morale. Elementi che, al momento, sono davvero sotto terra.

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