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La Fed non alzerà i tassi per tutto l’anno

Powell si fa colomba come piace a Trump e allenta la politica monetaria per fronteggiare il rallentamento dell’economia Usa e sostenere le Borse – Il petrolio vola – Il cinese Xi sbarca in Italia – Tra Luxottica ed Essilor è già aria di divorzio

La Fed non alzerà i tassi per tutto l’anno

Care Borse, non abbiate paura: la Federal Reserve è con voi. È questo il messaggio che Jerome Powell ha lanciato in tutti i modi possibili nella conferenza stampa seguita alla riunione dei vertici della Federal Reserve. La Banca centrale non solo non ha toccato i tassi, ma ha annullato tutti i rialzi già previsti per il 2019, lasciandone, per ora, uno per l’anno prossimo.

Inoltre, il drenaggio della liquidità attraverso la riduzione del bilancio federale che tanto fastidio dà a Wall Street, terminerà a settembre, tre mesi prima del previsto. Tanta prudenza si spiega con il rallentamento dell’economia, ma, ha subito aggiunto il presidente della Fed, non preoccupatevi: gli Stati Uniti vanno bene, il 2019 sarà solo leggermente meno vivace con un tasso di crescita del 2,1% (comunque assai più basso del 3,3% stimato dalla Casa Bianca). Insomma, da falco a super-colomba, così come piace a Donald Trump, che può così giocare la sua partita a poker con il presidente Xi senza temere spiacevoli sorprese dalle Borse. E così i listini hanno incassato senza troppi problemi la notizia che “i dazi sulla Cina resteranno per un bel po’” prima che si arrivi ad un accordo di sostanza. Intanto il presidente rosso si accinge a sbarcare in Italia per una breve visita che si annuncia storica per l’apertura di un nuovo sbocco della Via della Seta.

Il clima è positivo per le Borse, fatta eccezione per le banche, negativo per le quotazioni dei listini obbligazionari. Frena il dollaro a vantaggio dei prezzi delle commodities.

In lieve rialzo le piazze asiatiche: Hong Kong +0,1%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,6%, Seul +1% sotto la spinta di incentivi fiscali alle quotazioni. Tokyo è chiusa per una festività.

DEBOLE WALL STREET, OGGI ARRIVA LEVI’S

Contrastata Wall Street: la reazione positiva agli annunci della Fed hanno solo parzialmente corretto la tendenza debole, da collegare alle trattative sui dazi: Dow Jones -0,55%, S&P 500 -0,29%. In rialzo il Nasdaq +0,07%.

A frenare gli indici i dati deludenti di FedEx (-3,5%): la società, considerata un indicatore sensibile dell’andamento dell’economia, ha lanciato un warning sull’andamento di prossimi mesi.

Oggi il mercato si accinge ad accogliere l’esordio di Levi’s, la matricola più attesa, che offrirà titoli per 675 milioni di dollari.

IN CALO LE BANCHE, BOND AI MINIMI DA 15 MESI

Debole anche il settore finanza (-2,1%) a fronte del calo delle obbligazioni. Il rendimento del Treasury note a dieci anni è precipitato a 2,52%, minimo da gennaio 2018.

Arretra il dollaro di fronte alle maggiori controparti. Lo yuan cinese si apprezza per il quinto giorno consecutivo a 6,67 sulla valuta statunitense, raggiungendo i massimi da luglio.

Il cambio euro dollaro è salito a 1,141 ieri sera in chiusura (+0,5%), stamattina è a 1,142.

IL CALO DELLE SCORTE SPINGE IL GREGGIO. SAIPEM AI MASSIMI

La frenata della valuta Usa, combinata con il fortissimo calo delle scorte di petrolio degli Stati Uniti, ha spinto all’insù il prezzo del greggio Brent, a 68,5 dollari il barile, +1,3% in chiusura. Stamattina siamo a 68,6 dollari, massimo da novembre.

A Piazza Affari in evidenza Saipem (+0,5%), ai nuovi massimi da sei mesi. Eni -0,5%, Tenaris -1%.

BAYER E BMW AFFOSSANO FRANCOFORTE

Le cattive notizie per alcuni giganti tedeschi e l’evoluzione, sempre più complicata, della Brexit hanno condizionato la seduta dei mercati europei. listino di Francoforte è arrivata notizia della condanna di Bayer davanti ai giudici della California, presto seguita dal profit warning di Bmw. A complicare le cose, infine, il pasticcio della Brexit. In questa cornice non stupisce che i listini siano scesi in rosso.

Milano ha lasciato sul terreno lo 0,47% a 21.330 punti. Fanalino di coda è stata Francoforte (-1,59%) penalizzata dalle vendite su due titoli.

Bayer -10,10%. Una giuria della California ha affermato di ritenere cancerogeno il glyphosate, un diserbante a base di fosforo prodotto per decenni da Monsanto, società comprata l’anno scorso da Bayer. I risarcimenti potrebbero ammontare a circa 5 miliardi di dollari.

Bmw -4,5%. La società prevede profitti lordi in calo di oltre il 10% nel 2019 per l’aumento dei costi

In forte ribasso anche Parigi (-0,80%) e Madrid (-0,91%).

MAY CHIEDE LA PROROGA, STERLINA IN CADUTA LIBERA

Rosso più pallido per il listino di Londra -0,45% sostenuto dalla debolezza della sterlina in calo sul dollaro a 1,319 (-0,5%).

Secondo il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk sarà possibile concedere al Regno Unito una breve rinvio della Brexit solo se la Camera dei Comuni la settimana prossima voterà a favore dell’accordo già bocciato due volte. Bruxelles non è contraria a concedere l’estensione, ma lo farà solo a fronte dell’approvazione dell’accordo. Quindi la decisione non sarà presa nei prossimi 2 giorni, ma potrebbe essere convocato un altro summit il 28 marzo. Una risposta che è sembrata scarsamente tranquillizzante al mercato, che ha continuato a penalizzare la Sterlina, e, a tratti, l’euro.

RISALE LO SPREAD NEL GIORNO DEL CONCAMBIO

Seduta in territorio negativo per i titoli di Stato italiani, specie nella parte lunga della curva, dopo l’operazione di concambio di questa mattina in cui il Tesoro ha assegnato 2 miliardi di Btp marzo 2030, cedola 3,50%, e ritirato complessivamente 2,16 miliardi in cinque titoli tra Btp e Ccteu con scadenze tra 2020 e 2024.

In chiusura il tasso del decennale si attesta in area 2,514%, dopo aver chiuso ieri a 2,486%. Lo spread è a 244 punti base, da 239 della chiusura precedente.

BRILLA PRYSMIAN, FRENA FCA

Tra le azioni ha brillato Prysmian (+4,3%), che ha beneficiato della chiusura anticipata dei lavori di riparazione alla sezione terrestre del cavo WesternLink a volumi molto sostenuti, superiori alla media a 30 giorni.

Ha sofferto Fiat Chrysler (-2,5%) insieme a tutto il settore europeo (-2,3%) dopo il profit warning di Bmw. Giù anche Ferrari (-0,9%), Cnh Industrial (-1,3%) ed Exor (-1,10%).

Male le banche, anche se meno dello stoxx di settore europeo (-1,3%): Banco Bpm la peggiore a -2,7%, negative anche Ubi Banca a -2% e Unicredit a -0,8%.

Bene invece Poste Italiane (+0,96%) che continua a salire sull’onda dei risultati. Banca Akros ha alzato il prezzo obiettivo a 9 da 8,3 euro, confermando la raccomandazione accumulate.

DEL VECCHIO MINACCIA IL DIVORZIO DA ESSILOR

Moncler ha chiuso a -1,7% a 36,41 euro. Il fondo Eurazeo, con il collocamento lampo avviato ieri, ha liquidato la sua partecipazione: i 12,2 milioni di azioni rimaste in suo possesso, pari al 4,77% del totale, sono state messe sul mercato a 36,5 euro, 55 centesimi in meno del prezzo di chiusura.

Rischia di avere vita breve la jv tra Luxottica ed Essilor. Leonardo Del Vecchio ha denunciato ieri sera con una nota ufficiale “la violazione degli accordi di governance” da parte del socio francese minacciando di prendere “le misure necessarie per tutelare i propri interessi”. La disputa è legata alla richiesta di Del Vecchio di trasferire una parte delle proprie deleghe al suo uomo di fiducia, Francesco Milleri.

IN FORTE CALO DATALOGIC, SPUNTO DI MOLMED

Datalogic -8,7%. Il produttore di lettori ottici, chiude il 2018 con una crescita dei ricavi del 4% anno su anno, a 631 milioni di euro. Ebitda +2% a 106 milioni di euro. Nel 4° trimestre i ricavi sono saliti del 6%. La società ha confermato gli obiettivi al 2019 presentati in passato. Banca Akros taglia il giudizio.

Molmed +1%, ha ricevuto l’autorizzazione a procedere con lo sviluppo in ambito clinico di una terapia di tipo CAR-T per alcuni tipi di tumore del sangue.

Ancora in calo Rcs (-4,6%) nonostante il ritorno al dividendo annunciato negli scorsi giorni.

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