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La Fed e l’asta dei Btp fanno bene alla Borsa: Piazza Affari in rialzo dell’1,3% a metà giornata

Successo dell’asta di Btp e Ctz a tassi calanti – Lo spread scende a 415 pb – L’asta e la Fed spingono insù la Borsa – Ma a far volare i titoli bancari c’è anche la convinzione che i criteri di Basilea 3 verranno rivisti – Riprendono i negoziati sul debito greco – Nuovi contratti per Finmeccanica

La Fed e l’asta dei Btp fanno bene alla Borsa: Piazza Affari in rialzo dell’1,3% a metà giornata

L’ASTA DEL BTP BIENNALE SPINGE LA BORSA

BASILEA 3, SI CAMBIA. E LE BANCHE VOLANO

Gli annunci della Fed e l’esito dell’asta italiana dei Btp danno sostegno ai mercati. A Milano l’indice FtseMib sale del 1,28% a quota 16.043 bp%. Rialzi del 1,01% per l’indice di Londra, Parigi +0,99% e Francoforte +1,26%.

Il Tesoro ha collocato sul mercato tutti i 4,5 miliardi di nuovi Ctz con scadenza gennaio 2014, offrendo un rendimento del 3,763%, in netto calo dal 4,853% precedente: la domanda è stata di 1,71 volte l’offerta. Via XX Settembre ha anche venduto tutti i 500 milioni di euro di Btp con scadenza settembre 2014 indicizzati all’inflazione dell’area euro ad un tasso del 3,2%. Dopo l’asta lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi si è ristretto a 415 punti con un tasso di rendimento del 6,09%.

Il messaggio in arrivo dalla Fed (tassi a zero o quasi fino al dicembre 2014, un possibile QE 3 per reflazionare i mercati) rianima le Borse ma non suscita entusiasmo oltre Oceano. “La Fed ci fa sapere – titola il New York Times – che per la ripresa dell’economia bisogna aspettare ancora degli anni”. Le proiezioni della banca centrale, in attesa della novità delle previsioni dei singoii membri del board che saranno rese note alle 20 di stasera, parlano di un tasso di crescita del pil del 2,5% per 2012, del 3,2% l’anno prossimo, del 4% per il 2014. Troppo poco, è la sentenza, per rimettere in moto la macchina dell’occupazione.

Nella situazione attuale dobbiamo andare avanti con il consolidamento dei conti, che non e’ solo necessario in se’ ma “anche una condizione per tornare alla crescita”: e’ quanto afferma il presidente della Ue Herman Van Rompuy nella lettera con cui invita i leader Ue al summit di lunedi’.

Intanto Charles Dallara, il direttore generale dell’Istituto Finanziario Internazionale (Iif), ritorna oggi ad Atene accompagnato da una squadra di esperti, per riprendere le trattative sulla ristrutturazione del debito ellenico. “Gli esperti – e’ detto in un comunicato dell’Iif – aiuteranno nella soluzione dei problemi tecnici e legali collegati all’accordo per lo scambio volontario dei titoli dello Stato greco in mano ai privati”. Un eventuale accordo fra le parti sul taglio del debito dovrebbe, secondo il direttore dell’Iif, essere in linea con l’accordo del 26 ottobre e non dovrebbe andare oltre il 50%. A quanto sembra gli obiettivi delle trattative fra la Grecia e i suoi creditori privati, a questo punto sono due: la loro conclusione entro lunedì 30 gennaio, giorno del prossimo Vertice europeo, e la sostenibilita’ del debito. Su questo ultimo, la Grecia ha due alleati importanti, il Fondo Monetario Internazionale e la Germania, che insistono su un tasso al di sotto del 3%, altrimenti il debito greco, come sostengono, non sara’ sostenibile per il 2020, come e’ previsto dall’accordo del 26 ottobre scorso.

A Milano continua la primavera anticipata delle banche , anche per la conferma che è in corso la revisione dei criteri di Basilea 3. In particolare continua la corsa MontePaschi +4,54%, Pop. Milano segna + 4,2%, Ubi + 5,14%, Banco Popolare +4,14%. Intesa e Unicredit salgono ruispettivamente del 2,35 e del 2,.11%.

Fra le assicurazioni, Generali sale dello 0,7%. Riprendono quota Unipol + 4,6% e Fondiaria-Sai +3,2%. Il greggio Wti risale sopra i 100 dollari: Eni è invariata, Tenaris -2,5% dopo il declassamento a neutral da parte di Mediobanca. Finmeccanica si è aggiudicata nuovi contratti per un valore complessivo di circa 120 milioni di euro attraverso la controllata Selex Sistemi Integrati. Due commesse riguiardamno la missione italiana in Afghanistan, Lo annuncia una nota. Il primo contratto, firmato con il ministero della Difesa italiano, riguarda il potenziamento del livello di protezione delle basi operative e delle basi di supporto italiane che operano in Afghanistan..

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