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La Borsa tiene, ma lo spread supera la soglia dei 300 punti base

Trema l’Europa dopo il crollo asiatico, ma Piazza Affari perde meno di altri listini: alla fine è un -0,9%, con buone performance di Fiat e Unicredit – Preoccupa invece lo spread Btp-Bund: risale a quota 300 pb con tassi decennali al 4,8% – Nuovo tonfo per Banca Popolare di Milano (-7,5%) dopo il flop dell’assemblea.

La Borsa tiene, ma lo spread supera la soglia dei 300 punti base

PIAZZA AFFARI TIENE, MA LO SPREAD BUCA I 300 PB. MERCATI SOTTO STRESS, BENE FIAT ED UNICREDIT

La Cina tracolla, l’Europa trema, Wall Street pure. Anche Piazza Affari perde, ma meno degli altri listini. Ma, alla vigilia delle aste del Tesoro lo spread su Bund risale oltre i 300 punti base e il tasso sul Btp decennale ritorna oltre il 4,80%.

L’indice Ftse Mib arretra alla fine dello 0,93% a quota 15112 peggiorando sull’onda dei mercati Usa,  dopo aver però assorbito il peso dello stacco dividendi di cinque società: A2A -3,6%, Enel -0,1%, Exor -2%, Parmalat -0,1%, Terna -0,5% e StM -2,5%.

Al contrario, Londra scende dell’1,42%, Parigi -1,71%, Francoforte -1,24%, Madrid -1,89%. Stamane la Borsa di  Shanghai ha perduto oltre il 5%. Netto ribasso per la Borsa americana. Gli indici Dow Jones e S&P scendono rispettivamente dell’1,41% e dell’1,9%. Il Nasdaq arretra dell’1,65%.

Il dollaro di rafforza per il quarto giorno consecutivo e viene scambiato a 1,308 contro l’euro, da 1,312 della chiusura di venerdì sera. La discesa del prezzo dell’oro (oggi 1.286 dollari l’oncia) penalizza i produttori di questo metallo prezioso come Barrick Gold che perde il 3,9%.

A Wall Street sono in forte calo le banche: JP Morgan perde il 2,8%, Bank of America -2,6%, Citigroup -2,4%. Morgan Stanley e Goldman Sachs scendono entrambe di oltre il 2%. In Piazza Affari, al contrario, brillano le due banche principali: Intesa +1,23% e Unicredit +2,2%.

Giornata positiva soprattutto per Fiat +3,8%: grazie alla rinegoziazione dei prestiti Chrysler, adesso il Lingotto potrà incassare consistenti dividendi dalla controllata americana (900 milioni di dollari) prima vincolati da precedenti accordi nelle casse di Detroit. Non si concretizza, tornando alle banche, il recupero di Mediobanca -0,5% dopo il crollo di venerdì (-9%). Ubi guadagna il 2,7%.

Nuovo tonfo per Banca Popolare di Milano -7,5% dopo l’assemblea degli azionisti che ha sancito il secondo insuccesso di Andrea Bonomi nel tentativo di apportare cambiamenti importanti nella governance. Perdono colpi Unipol– 3,8% e FondiariaSai -1,23%.  Generali +0,28%. Fra gli industriali, Finmeccanica perde l’1,8%, Prysmian -3,28%. Salgono Eni -0,45% , Saipem +0,76%.

Scende, dopo la corsa record della passata settimana, Mediaset -5,3%, al pari di  Gtech -4,71%. In calo Impregilo -4,2% nel giorno del cda dedicato alle nozze con Salini.

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