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La Borsa reagisce alla crisi e lo spread si impenna

Piazza Affari va giù e realizza la peggior performance dell’intero continente – Il differenziale tra Btp e Bund supera i 142 punti base, mentre il rendimento va oltre il 2%. – A Milano soffrono le banche – In corsa Saipem in scia all’aumento dei prezzi dele petrolio

La Borsa reagisce alla crisi e lo spread si impenna

Lo spread si impenna e la Borsa va in profondo rosso. Sembra essere arrivata la tanto temuta reazione dei mercati alle vicissitudini politiche italiane. Il differenziale tra Btp decennali e bund tedeschi sale a 140 punti base, in rialzo di 6,9 punti percentuali rispetto alla chiusura di ieri sera, dopo aver toccato un massimo di 143,7 punti. Oltre il 2% il rendimento, su del 4,77%.

Mentre le tensioni governative zavorrano l’obbligazionario italiano, sull’azionario arrivano le vendite. Alle 11.30 Piazza Affari cede l’1,5%, scendendo sotto quota 24mila punti e realizzando la peggior performance di tutto il continente. Poco sopra la parità gli altri listini europei: Francoforte +0,1% come Londra, +0,05% per Parigi. Va giù anche Madrid: -0,69%.

Nel giorno in cui Lega e M5s annunciano di essere vicini a un accordo per dar vita ad un nuovo governo, con tanto di staffetta per occupare la poltrona di Palazzo Chigi, gli investitori manifestano le loro preoccupazioni sulla bozza di intesa resa nota ieri dai giornali che, seppur smentita (Di Maio e Salvini hanno fatto sapere che si tratta di una “vecchia versione”) ha già incassato la dura risposta di Bruxelles. L’Ue ha invitato l’Italia a rispettare le regole e, soprattutto, a non deludere gli impegni presi sul debito pubblico.

A Milano, soffrono soprattutto le banche: la peggiore è Banco Bpm (-2,67%). Male anche Mediobanca (2,43%), Banca Mediolanum (-2,1%) e Finecobank (-2,1%). Giù anche le due big del comparto: -2,11% per Unicredit, -1,95% per Intesa Sanpaolo.

In netta controtendenza Saipem che guadagna l’8,1% in scia all’aumento dei prezzi del petrolio e agli upgrade di Morgan Stanley e Bernstein. Positivi anche Tenaris (+1,75%) e Buzzi (+0,85%).

Fuori dal Ftse Mib occorre segnalare la corsa di Vittoria Assicurazioni che sale del 19,73% avvicinandosi al prezzo dell’Opas lanciata da Carlo Acutis per delistare la compagnia. In netto rialzo anche Astaldi, dopo l’annuncio della maxi manovra da 2 miliardi di euro con aumento di capitale da 300 milioni. Dopo la ricapitalizzazione entreranno nel capitale i giapponesi di IHI, con una quota pari al 18%.

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