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La Bce non scalda le Borse, ma il Nasdaq corre

Falliscono il rimbalzo le Borse europee nonostante le aperture della Lagarde – Recupera invece la Borsa Usa trainata dal Nasdaq grazie alla forte accelerazione del Pil

La Bce non scalda le Borse, ma il Nasdaq corre

I listini europei falliscono il rimbalzo dopo aver toccato ieri i minimi da maggio e chiudono deboli una seduta volatile, ancora condizionata dalle misure di contenimento varate da Francia e Germania per arginare la pandemia, nonostante la Bce sia pronta a ricaricare il bazooka anti recessione a dicembre. “Eravamo qui per la prima ondata – ha detto oggi Christine Lagarde – saremo qui per la seconda”. 

Pesa sui listini anche il nuovo crollo del petrolio.

Piazza Affari perde lo 0,14%, mentre si apprezza leggermente Francoforte +0,12%. Londra è a -0,2, benché Royal Dutch Shell guadagni quasi il 4%, dopo aver chiuso il terzo trimestre 2020 con utili in grande calo, ma in misura inferiore alle attese e dopo aver annunciato l’incremento del dividendo trimestrale del 4%. Paralizzata Parigi (-0,2%), nel giorno dello spaventoso attentato terroristico di Nizza, con il paese che deve fare i conti non solo con l’irriducibile crescita dei casi di Covid-19, ma anche con l’estremismo islamico. In calo Madrid -1,1%. 

Oltreoceano è positiva Wall Street e Donald Trump promette un grande piano di aiuti dopo le elezioni. Twitter, Apple, Amazon, Facebook e Alphabet viaggiano intonate prima delle trimestrali. Anche Exxon Mobil Corp sale del 2% dopo aver annunciato che taglierà il 15% della sua forza lavoro nel mondo nei prossimi due anni, una decisione senza precedenti da parte della società petrolifera. Il tentativo di rimbalzo dei listini Usa è incoraggiato, nelle prime ore di scambi, dalla crescita mai vista dell’economia americana in luglio, agosto e settembre, +33,1%, dopo il calo record del 31,4% registrato tra marzo e giugno. Anche nella zona euro il pil del terzo trimestre dovrebbe sorprendere positivamente, ma Christine Lagarde, al termine delle riunione della Bce di oggi, ha sottolineato che l’ultimo quarto dell’anno presenterà invece forti rischi al ribasso e novembre sta andando male. La presidente della banca centrale europea ha escluso un rischio deflazione e annunciato che la ricalibrazione della politica monetaria sarà il 10 dicembre; nel frattempo la Bce userà tutta la flessibilità del Qe pandemico.

In questo contesto l’euro scivola ulteriormente sul dollaro e il cambio tratta sotto 1,17 a 1,166. Chiude una seduta positiva però il secondario italiano, con lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata in calo a 136 punti base (-2,44%) e tessi in leggero ribasso, +0,72% per il decennale tricolore.

Intanto sul primario sono stati assegnati Btp decennali per 3 miliardi con rendimento al minimo storico. È stata collocata infatti la terza tranche del Bp a 10 anni scadenza 01/04/2031: a fronte di richieste per 3,99 miliardi l’importo emesso è stato pari a 3 miliardi mentre il rendimento, in calo di 10 centesimi sull’asta del mese scorso, si è’ attestato sul nuovo minimo storico dello 0,79%. Il Tesoro ha emesso anche la quinta tranche del Btp a 5 anni scadenza 01/02/2026 per 2,5 miliardi a fronte di una richiesta pari a 3,642 miliardi. Il rendimento è sceso di 12 centesimi attestandosi allo 0,23%, vicino ai minimi storici anche su questa scadenza. Infine, la 11ma tranche del CcTeu scadenza 15/12/2023, assegnata per 1 miliardo a fronte di una domanda totale pari a 2,057 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo dello 0,27%, (-18 centesimi sull’asta precedente).

Fra le materie prime continua ad affondare il petrolio: il contratto Brent gennaio 2020 perde il 4,2% e lima il prezzo fino a 37,98 dollari al barile. Stesso andamento per il Wti, giù del 4% circa a 35,8 dollari al barile. 

In Piazza Affari, nel settore oil, s’inabissa Tenaris, -5,85%, ai minimi dal 2005, peggior blue chip di giornata. Forti vendite anche su Saipem -1,66% e Maire Tecnimont, -2,15%..

Rialza la testa invece Eni, +0,56%. 

Nel resto del listino la big cap migliore è Finecobank +2,82%. I colossi tecnologici Usa aiutano Stm, +2,31%, mentre Prysmian +2,13%, si apprezza sui risultati dei nove mesi. Amplifon recupera l‘1,7%, dopo il crollo della vigilia. Risale anche Mediobanca +1,32%, mentre è generalmente negativo il comparto bancario, in particolare Banco Bpm -2,36%. In calo anche gli industriali con Leonardo -3,32% e il lusso con Moncler -2,21%. 

Male Atlantia, -1,4%, dopo la decisione di rinviare il voto assembleare sul progetto di scissione di Autostrade in agenda venerdì per proseguire i colloqui con il consorzio guidato da Cdp.

Telecom perde l‘1,42%, dopo avere toccato nuovi minimi storici a 0,28 euro durante la seduta.

Fuori dal paniere principale la Juventus cede il 3,44%, a seguito della sconfitta contro il Barcellona in Champions League.

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