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Kickstarter, sbarca in Italia il colosso del crowdunding

Il colosso statunitense del crowdfunding apre all’Italia, che sarà il tredicesimo Paese in cui sarà possibile pubblicare sulla piattaforma i propri progetti – Dal 2009 ad oggi finanziati con successo oltre 87mila progetti per un totale di 1,8 miliardi di dollari raccolti – Viaggio nel crowdfunding italiano: da Eppela a Starteed, passando per WeDo e DeRev.

Kickstarter, sbarca in Italia il colosso del crowdunding

Kickstarter arriva in Italia. Il colosso statunitense del crowdfunding ha annunciato il proprio sbarco nel nostro Paese: da oggi creativi e startupper italiani potranno pubblicare sulla piattaforma i propri progetti in italiano, raccogliendo fondi in euro e utilizzando il proprio conto corrente. 

L’Italia è il tredicesimo Paese a cui Kickstarter apre i propri cancelli, insieme ai 4 mercati europei il cui ingresso sulla piattaforma di raccolta fondi è stato annunciato oggi, ovvero Austria, Belgio, Lussemburgo e Svizzera. Non si tratterà, però, di un sito nazionale: i progetti italiani saranno assorbiti dalla community internazionale e messi a disposizione anche dei backers (o finanziatori) stranieri.

Del resto, come ha spiegato il ceo di Kickstarter Yancey Strickler, “il maggior beneficio arriva proprio da una community globale e internazionale. Quella è la nostra forza. Se pensi d’altronde che il 40% dei fondi è versato da finanziatori che non vengono dagli Stati Uniti”.

Il funzionamento della piattaforma è piuttosto semplice. Le proposte avanzate dagli utenti possono rientrare in quindici differenti categorie e contare su una breve presentazione (spesso con tanto di video) e un obiettivo di raccolta finanziaria entro un tempo prestabilito. Ai finanziatori vengono riconosciute delle ricompense a seconda della quota versata.

La regola principale di Kickstarter è quella del “tutto o niente“: se l’obiettivo di raccolta non viene raggiunto, la campagna fallisce e nessun addebito verrà riconosciuto ai donatori. In caso contrario, la somma richiesta viene devoluta al creatore. La piattaforma incassa il 5% di commissione sui fondi che vengono riscossi.

Un modello sempre più diffuso, soprattutto negli Usa, che ha permesso la produzione di nuovi device tecnologici, videogiochi, film, serie tv, libri, dischi e quant’altro. Ad oggi, a partire dal 2009, sono stati finanziati con successo 87mila progetti per un totale di 1,8 miliardi di dollari di finanziamenti raccolti.

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