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Kairos: Anima rilancia con una proposta che tutela i soci storici. Ne nascerebbe una big tutta italiana

Non è solo una questione di soldi la cessione della boutique finanziaria italiana. In gioco c’è anche la gestione dei soci fondatori. Con Anima si creerebbe un colosso del risparmio gestito tutto italiano

Kairos: Anima rilancia con una proposta che tutela i soci storici. Ne nascerebbe una big tutta italiana

Come in un minuetto: se Zurich fa un passo indietro, Anima fa un passo avanti. In gioco c’è Kairos, la boutique finanziaria italiana, da cui il colosso elvetico del risparmio Julius Baer, che controlla il 70%, sta pensando di uscire da circa 4 anni. Dall’estate scorsa sono iniziati i corteggiamenti per la società, leader nel wealth management e nel private banking, con una gestione di circa 5 miliardi di capitali. In pole position fino al mese scorso c’era Zurich che si era fatta avanti con un’offerta vincolante attorno ai 40 e ai 50 milioni di euro, ma poi si è ritirata. Tra gli altri pretendenti in fila dietro la porta, si riaffaccia ora Anima che entra con in mano una proposta che va a colmare proprio quelle lacune che avevano fatto bloccare la trattativa con la compagnia svizzera: la gestione dei soci manager storici, Guido Maria Brera, Massimo Trabattoni, Alberto Castelli, Caterina Giuggioli, detentori del 30% della boutique fondata nel 1999 da Paolo Basilico (poi uscito nel 2019).

La sfida è sulla gestione dei soci manager fondatori

La proposta di Anima, guidata da Alessandro Melzi d’Eril e presieduta da Patrizia Grieco, prevederebbe, secondo il Corriere, che quella pattuglia di soci storici possa rimanere nel capitale, a fianco della società italiana. Invece nella proposta di Zurich essi dovevano essere liquidati. Inoltre Anima manterrebbe l’intera struttura in Italia.

Con Anima potrebbe nascere una big del risparmio gestito tutta italiana

Per Anima l’operazione avrebbe una forte valenza industriale perché Kairos aggiungerebbe all’offerta per i clienti un brand storico e alla sgr milanese l’occasione di diversificare i prodotti nel wealth management e nel private banking gettando le basi di un grande progetto di matrice italiana sulla gestione del risparmio, scrive il Corriere. Anima con l’acquisizione amplierebbe la rete di distribuzione oggi sostenuta dagli sportelli di Banco Bpm e Mps. Anima holding, che vede tra i suoi azionisti Banco Bpm, Poste Italiane, il Fondo strategico di Maurizio Tamagnini e il gruppo Caltagirone, ha in gestione circa 190 miliardi di patrimoni. L’ultima parola spetta al cda di Julius Baer (detentore del 70% di Kairos) che potrebbe comunicare le sue scelte lunedì in occasione della trimestrale. La sua decisione potrebbe cambiare lo scenario in un settore che vale 2.257 miliardi e conta 200 società tra italiane ed estere.

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