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Juve, ultima chiamata a La Spezia. Allegri: “Non sono di ferro”

I bianconeri di Allegri cercano la prima vittoria sul campo dello Spezia, reduce dal successo a Venezia – Allegri chiama Chiesa, Bernardeschi e De Ligt e chiede una prova d’orgoglio

Juve, ultima chiamata a La Spezia. Allegri: “Non sono di ferro”

Ultima chiamata. La Juventus si presenta alla trasferta di La Spezia (ore 18.30) con l’obbligo assoluto di vincere, pena salutare definitivamente (eccezion fatta per un miracolo di cui però, al momento, non v’è traccia) il sogno scudetto. Certo, oggi associare questa parola ai bianconeri, penultimi con due soli punti raccolti, appare quantomeno fuori luogo, ma lo sarebbe anche sparare sentenze dopo appena 4 giornate, con tutto il campionato davanti. Urge però rimettersi in moto alla svelta e la trasferta nelle cinque terre, in questo senso, sembrerebbe essere l’ideale, a patto però di non commettere gli errori già visti con l’Empoli.

“Non bisogna chiacchierare, ma vincere – ha tagliato corto Allegri in conferenza stampa – Erano 60 anni che la Juventus non partiva così male, facendo solo 2 punti in 4 partite, a vedere la classifica questo con lo Spezia è uno scontro salvezza. Ora ci serve solamente la vittoria”.

Questa volta dunque nessun giochetto psicologico, solo la verità nuda e cruda: il pareggio col Milan, del resto, ha fatto saltare anche l’ultimo tappo sulle pressioni bianconere. È stato proprio Max a scoperchiare il tutto, prima con uno sfogo sul campo “rubato” dalle telecamere, nel quale inveiva contro i suoi giocatori, poi con uno più edulcorato in sala stampa, dove si auto accusava di aver sbagliato le sostituzioni, puntando il dito, di fatto, sulle prestazioni dei subentrati.

“Sono umano, non sono fatto di ferro – ha puntualizzato il tecnico bianconero – Quelli che vanno in panchina devono essere determinanti quando entrano, questo vale per tutti. Adesso si gioca in 16, esigo responsabilità”.

Il clima è di quelli tosti, d’altronde una Juve così brutta è quanto di più lontano ci si potesse aspettare dopo il suo ritorno alla Continassa. Ora, come spesso accade in momenti del genere, ogni avversario fa paura, anche lo Spezia di Thiago Motta, peraltro reduce da una vittoria scaccia-crisi contro il Venezia.

“Loro sono una squadra sbarazzina, dovremo giocare alla pari mentalmente e fisicamente, per poi far valere le nostre qualità tecniche – ha proseguito Allegri – Farò qualche cambio, stiamo giocando ogni tre giorni e dunque è normale ci sia un po’ di stanchezza. Ora parlare di obiettivi a lunga scadenza non ha senso, bisogna concentrarsi solo su questa partita: il resto si vedrà”.

Vincere diventa dunque un imperativo insindacabile e Max ci proverà con un 4-4-2 con Szczesny in porta, Danilo, De Ligt, Bonucci e De Sciglio in difesa, Chiesa, Bentancur, McKennie e Bernardeschi a centrocampo, Dybala e Kean in attacco. Thiago Motta, rinfrancato dal 2-1 sul Venezia di domenica, risponderà con un 4-2-3-1 con Zoet tra i pali, Amian, Hristov, Nikolaou e Bastoni nel reparto arretrato, Ferrer e Bourabia in mediana, Salcedo, Maggiore e Gyasi alle spalle dell’unica punta Manaj.

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