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Juve, stangata shock per le plusvalenze: subito 15 punti di penalizzazione. Bianconeri infuriati: “Palese ingiustizia”

Mano pesante della Corte Federale di Appello che retrocede la Juve di 15 punti in classifica: ora è decima e l’ingresso in Champions un miraggio – Forti squalifiche per Agnelli e gli altri dirigenti – La Juve non ci sta: “Faremo ricorso” – Stasera il derby campano tra Salernitana e Napoli

Juve, stangata shock per le plusvalenze: subito 15 punti di penalizzazione. Bianconeri infuriati: “Palese ingiustizia”

Un terremoto sulla Juventus. E, di riflesso, su tutto il campionato, visto che ora la classifica è decisamente diversa. La Corte Federale di Appello, presieduta dal giudice Mario Luigi Torsello, ha infatti usato la mano pesante sui bianconeri, infliggendo 15 punti di penalizzazione (nel campionato in corso, s’intende) per il caso plusvalenze, addirittura 6 in più rispetto a quelli chiesti dal procuratore della Figc Giuseppe Chinè. Pene pesanti anche per i dirigenti coinvolti, per cui è stata chiesta anche l’estensione a Uefa e Fifa: si va dai 2 anni e mezzo di inibizione per Paratici, ora al Tottenham, ai 2 per Agnelli e Arrivabene, fino a 1 anno e 4 mesi per Cherubini e 8 mesi per Nedved, Garimberti, Vellano, Venier, Hughes, Marilungo e Roncaglio. Prosciolte invece le altre 8 società coinvolte (Sampdoria, Genoa, Parma, Empoli, Pisa, Pescara, Novara e Pro Vercelli) e i rispettivi dirigenti, confermando così la sentenza di primo grado dello scorso 15 aprile.

Stangata sulla Juventus: meno 15 e decimo posto in classifica, ora la Champions dista 12 punti!

È chiaro però che ciò che interessa di più ai tifosi (e agli azionisti, John Elkann in primis) è la penalità in classifica, un meno 15 sorprendente (la Procura, come detto in precedenza, ne aveva chiesti 9) che piccona la stagione di Allegri. La Juventus scende così al decimo posto a quota 22, alla pari con Bologna ed Empoli, mentre l’ultimo utile per la Champions se lo prende la Lazio con 34 punti, seppur in coabitazione con Atalanta e Roma. Una mazzata terribile sulle ambizioni del club e sulle prospettive future, perché l’Europa che conta, è bene ricordarlo, vale dai 40 milioni in su: è evidente che la proprietà, già alle prese con un passivo di bilancio di 238 milioni, dovrà ridimensionare gli investimenti in modo forte, a meno che Allegri non riesca a compiere una rimonta che avrebbe del miracoloso. Nel frattempo però c’è una stagione da mandare avanti e, pur con tutte le difficoltà del caso, da salvare. La partita con l’Atalanta di domenica diventa così una sorta di finale anticipata, un’ultima spiaggia da conquistare a ogni costo per tentare di restare in vita e dare un senso al resto del campionato. 

La Juventus non ci sta: “Palese ingiustizia da sanare, faremo ricorso”

Certo, resta ancora il Consiglio di Garanzia del Coni, ultimo grado di giudizio a cui la Juventus ha già deciso di appellarsi per legittimità processuale e non per il merito della sentenza, il che significa che non potrà esserci una riduzione della pena, ma solo l’annullamento totale. “L’odierno accoglimento del ricorso per revocazione da parte delle Corte d’Appello Federale ci pare costituisca una palese disparità di trattamento ai danni della Juventus e dei suoi dirigenti rispetto a qualsiasi altra società o tesserato – il comunicato firmato dai tre avvocati bianconeri Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa -. Attendiamo di leggere con attenzione le motivazioni per presentare il ricorso davanti al Collegio di Garanzia dello Sport, tuttavia evidenziamo, fin da ora, che alla sola Juventus e ai suoi dirigenti viene attribuita la violazione di una regola, che la stessa giustizia sportiva aveva ripetutamente riconosciuto non esistere. Riteniamo che si tratti di una palese ingiustizia anche nei confronti di milioni di appassionati, che confidiamo sia presto sanata nel prossimo grado di giudizio”.

Salernitana – Napoli (ore 18, Dazn)

Oggi intanto inizia la 19esima giornata e tocca subito alla capolista Napoli, già campione di inverno da due giornate, che chiuderà girone d’andata nel derby campano con la Salernitana, con l’obiettivo di girare a 50 punti. Cifra che avrebbe del clamoroso, tanto da andare a migliorare addirittura il percorso di Sarri, che nel 2017/18 andò al giro di boa a 49, ma assolutamente alla portata: i granata di Nicola, tornato in sella dopo il caos di inizio settimana (prima l’esonero ufficiale, poi il richiamo), ci metteranno il cuore e l’orgoglio, ma sono reduci dal clamoroso 8-2 di Bergamo e, più in generale, da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite, condite da ben 16 gol subiti. Insomma, sulla carta non sembrerebbe esserci storia, eppure il calcio ci insegna quotidianamente a non dare mai nulla per scontato: anche nella scorsa stagione, del resto, una Salernitana ai minimi storici (erano ancora i tempi del trust e del rischio fallimento) riuscì a creare parecchie difficoltà al Napoli, venutone a capo solo nel finale con Zielinski. Servirà dunque la miglior versione della squadra di Spalletti, non certo quella vista martedì con la Cremonese, non a caso beffata ed eliminata clamorosamente dalla Coppa Italia. Questa volta, a scanso di equivoci, giocheranno i titolari, anche se il tecnico dovrà fare a meno di Kvaratskhelia, uno dei suoi uomini migliori e più decisivi.

Spalletti avvisa i suoi: “Giochiamo su un campo caldo, mi aspetto una reazione dopo la Coppa Italia”

“L’eliminazione non ci ha certo fatto piacere, ma non ci sono strascichi di nessun tipo – ha sottolineato Spalletti -. Mi aspetto la reazione corretta che deve esserci per una squadra che va a giocare in un campo difficile, caldo, ci giochiamo qualcosa di importante e non vediamo l’ora di farlo. Mi fa piacere ritrovare Nicola, lo stimo, può essere una complicazione in più, ma mi fa piacere che ci sia, ribadisco che la partita avrà duemila difficoltà. Che valore ha questo girone d’andata? Significa che siamo in testa, c’è molta strada da fare, aumenterà la voglia di mantenere questa classifica. Su altre cose si ragiona nei tempi corretti, contratti e discorsi non ci interessa niente di niente, ma solo arrivare in fondo a questa stagione come vogliamo arrivarci”.

Nicola il ‘sopravvissuto’: “È il momento di rialzare la testa”

“Credo che nella vita non si cresca mai attraverso i successi, ma dalle batoste e per raggiungere grandi traguardi spesso è necessario cadere facendo rumore – ha spiegato Nicola, tornato in sella dopo due giorni da esonerato -. Se il risultato di Bergamo è stato il prezzo da pagare per imparare qualcosa lo accetto, ora però è arrivato il momento di ripartire e rialzare la testa a cominciare da questa difficilissima gara, dando il massimo e lottando su ogni pallone fino all’ultima goccia di sudore”.

Salernitana – Napoli, le formazioni: Kvaratskhelia non recupera, Nicola punta sul 4-3-3

Rispetto a martedì il Napoli ritrova l’undici titolare, a eccezione di Kvaratskhelia, ancora alle prese con l’influenza che gli aveva già fatto saltare la Cremonese. Spalletti comunque non può certo lamentarsi, alla luce di una squadra che, almeno sin qui, non ha praticamente conosciuto ostacoli. L’eliminazione dalla Coppa Italia però induce a tenere le antenne ben dritte, anche al cospetto di una squadra meno attrezzata tecnicamente, ragion per cui il tecnico azzurro tornerà ad affidarsi al consueto 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Osimhen ed Elmas in attacco. Rivoluzione in vista invece per Nicola, che abbandona il solito 3-5-2 per un inedito 4-3-3 (o 4-4-2, a seconda dell’interpretazione) con Ochoa tra i pali, Daniliuc, Lovato, Gyomber e Bradaric nel reparto arretrato, Coulibaly, Nicolussi Caviglia e Vilhena in mediana, Candreva, Piatek e Dia nel tridente offensivo.

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