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Juve-Roma è sempre Del Piero-Totti

L’ennesima sfida fra Juventus e Roma è sempre il confronto tra le due grandi bandiere – Totti e Del Piero, fra critiche e sentenze, continuano a dire la loro in un calcio che, da due campioni così, ha solo da imparare.

Juve-Roma è sempre Del Piero-Totti

Passano gli anni, cambiano le squadre, gli allenatori e anche i presidenti ma loro no. Quando pensi a Roma e Juventus non puoi non pensare ai campioni del mondo Francesco Totti e Alessandro Del Piero. Qualcuno li vorrebbe già in pensione, altri hanno già stabilito il giorno in cui dovranno appendere gli scarpini al chiodo. Francesco e Alex leggono e ascoltano tutto e poi rispondono sul campo. A suon di gol e assist costringono le malelingue a tacere e i numeri parlano chiaro, Roma e Juventus hanno ancora bisogno delle loro bandiere, grazie a loro vengono vinte partite decisive, senza di loro queste due squadre sono meno forti. Tra giovani campioni e innovativi progetti tattici, a fare la differenza ancora una volta sono loro, non importa dove e quanto giocano, basta mettergli un pallone tra i piedi e ci vuole un attimo a comprendere la loro grandezza.

La vera assurdità è che ci sia ancora bisogno di dire certe cose, che sia ancora necessario ribadire l’importanza di due campioni e di due bandiere della loro portata. Il discorso è più ampio, va oltre il valore tecnico e di leadership che mettono in campo, Totti e Del Piero non fanno bene solo alla Roma e alla Juventus, fanno bene al calcio. In anni in cui le pagine sportive dei giornali parlano sempre meno di calcio giocato, ma a tenere banco sono soprattutto gli scandali e i soldi legati al mondo del pallone, la storia di questi due campioni andrebbe insegnata a scuola. 

Totti e Del Piero sono forse gli ultimi paladini di un calcio fatto in primo luogo di passione e competizione sul rettangolo di gioco. Una storia che poco ha a che vedere con il calcio di oggi, basato su una competitività sempre più economica piuttosto che sportiva, dove a decidere le sorti dei campionati e delle coppe, sono sempre più i petrolieri arabi e i miliardari russi. E allora, se questa è la deriva che sta prendendo lo sport più seguito al mondo, la speranza deve essere quella di vedere questi campioni il più possibile sui campi di calcio. 

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