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Juve, Napoli e Inter: è già il giorno della verità

I campioni d’Italia sfidano la Fiorentina al Franchi in una gara che vede CR7 contro Ribery e segna il ritorno di Sarri in panchina – Il Napoli deve battere la Samp per recuperare – Grande occasione per l’Inter contro l’Udinese.

Juve, Napoli e Inter: è già il giorno della verità

Che il tour de force abbia inizio! Comincia oggi il primo mese di fuoco della stagione, quello in cui entreranno nel vivo campionato e coppe varie con un margine d’errore, conseguentemente, sempre più ridotto. È così per tutte e il concetto, ça va sans dire, vale già da questo sabato ricco, anzi ricchissimo, di grande calcio. Si parte subito con Fiorentina-Juventus (ore 15) per poi proseguire con Napoli-Sampdoria (18) e concludere con Inter-Udinese (20.45): in poche parole il meglio del nostro campionato in campo, giusto per riprendere immediatamente le buone abitudini. La gara del Franchi rappresenta senza dubbio il piatto forte della giornata e non solo per la grande rivalità che, da sempre, divide viola e bianconeri. 

Sul tavolo c’è il confronto tra Ribery e Ronaldo, i due numeri 7 più glamour del campionato, ma anche il “vero” debutto di Sarri sulla panchina della Juve (le altre due, causa polmonite, le aveva viste da casa sua) e, soprattutto, 3 punti che cominciano a pesare non poco. “Non è stato semplice rimanere fuori ma lo staff medico mi ha fatto capire che era meglio fare un passo indietro prima piuttosto che farlo più lungo dopo – ha esordito il tecnico bianconero in conferenza stampa. – Questo non lo considero un esordio, perché le altre partite le ho vissute da partecipe, anche se la delega nei confronti dello staff è stata ampia. Certo però che ricominciare in panchina a 15′ da casa mia mi fa estremamente piacere, anche se mia mamma, tifosa viola come gran parte della famiglia, non ha preso benissimo il mio nuovo incarico..”.

Battuta che serve a sdrammatizzare un periodo difficile (per lui), ma anche a rompere il ghiaccio in vista di un mese molto delicato, nel quale si capirà se il matrimonio può funzionare oppure no. “Adesso penso solo al campionato, la nostra attenzione deve essere rivolta alla Fiorentina. Siamo in una fase in cui fare rotazioni è difficile, perché stiamo trovando la nostra identità e il nostro assetto, ma non avevo mai visto nessuna squadra lavorare così bene durante una sosta. In questi mesi mi sono reso conto che la forza della Juve è nell’organizzazione, nella testa, nella mentalità e nel proiettarsi verso la prossima partita, ma del resto ho sempre detto che è la squadra più forte e non solo in campo”.

Si parte dal Franchi e da un’avversaria ambiziosa come la Viola di Commisso, seppur ancora ancorata all’ultimo posto della classifica a quota 0. “La Juve è una fuoriserie che va mille all’ora ma è dalle partite impossibili che nascono le grandi storie – L’ arringa di Montella. – Dobbiamo mettere in campo qualsiasi forma di energia per iniziare la nostra, sono stimolato e fiducioso. Qui inizia il nostro campionato in termini di punti e prestazioni, è la partita che ti dà il massimo delle motivazioni”. Entrambe vogliono vincere e ci proveranno con le formazioni migliori, al netto delle scorie post nazionali e dei casi ancora irrisolti di mercato (Mandzukic, non convocato, è in trattative con un club del Qatar). 

Problemi che riguardano quasi solo Sarri, deciso ad affidarsi a un 4-3-3 con Szczesny in porta, Danilo, Bonucci, De Ligt e Alex Sandro in difesa, Khedira, Pjanic e Rabiot a centrocampo, Douglas Costa, Higuain e Ronaldo in attacco. Stesso sistema di gioco anche per Montella, che risponderà con Dragowski tra i pali, Lirola, Milenkovic, Pezzella e Dalbert nel reparto arretrato, Pulgar, Badelj e Castrovilli in mediana, Chiesa, Boateng e Ribery nel tridente offensivo. Subito dopo la gara del Franchi toccherà al Napoli, impegnato al San Paolo contro la Sampdoria. C’è grande curiosità per le condizioni degli spogliatoi, oggetto di una feroce polemica tra club e comune, ma soprattutto per quelle della squadra, chiamata a cancellare la sconfitta di Torino per ridare fiato alle ambizioni scudetto.

“Mi dà fastidio aver preso così tanti gol, per me la fase difensiva è molto importante – ha commentato Ancelotti. – Però sono contento che in attacco siamo efficaci, ora si tratta di trovare equilibrio a cominciare da oggi. Io non lotto per il secondo posto, voglio vincere e i giocatori sono pronti a lottare”. Anche qui, come per la Juve, l’imminente impegno europeo (peraltro contro i campioni in carica del Liverpool), non dovrebbe condizionare le scelte di formazione, eccezion fatta per chi, come Milik e Insigne, rientra da un infortunio o di chi, come Llorente, è appena arrivato. Il 4-4-2 di Ancelotti vedrà dunque Meret in porta, Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly e Ghoulam in difesa, Callejon, Allan, Fabian Ruiz e Zielinski a centrocampo, Mertens e Lozano in attacco.

Di Francesco, autore di un inizio di campionato da brividi, proverà a risollevarsi con un 4-3-3 con Audero tra i pali, Bereszynski, Murillo, Colley e Murru nel reparto arretrato, Linetty, Barreto ed Ekdal in mediana, Gabbiadini, Quagliarella e Caprari nel tridente offensivo. In serata invece i riflettori si sposteranno su San Siro, dove l’Inter di Conte riceverà l’Udinese di Tudor. Partita, sulla carta, che vede i nerazzurri largamente favoriti e dunque, almeno in teoria, lanciati per mantenere la vetta della classifica a punteggio pieno. Il cammino, sin qui, è stato semplicemente perfetto ma non ancora sufficiente per stabilire il reale valore della squadra; in questo senso il calendario, da qui alla prossima sosta, darà sicuramente indicazioni più precise visto che l’Inter, dopo l’Udinese, affronterà Milan, Lazio, Sampdoria e Juve, oltre che Slavia Praga e Barcellona in Champions League.

“La gara della vita è questa – ha glissato Conte. – L’Udinese difende bene, ha gamba e fisico, è una brutta gatta da pelare. Noi però vogliamo sfruttare l’entusiasmo che abbiamo creato, anche perché poi avremo 7 partite in 23 giorni, alcune di queste molto impegnative. Ragioneremo gara dopo gara, dunque partiamo da questa”. Negli ultimi giorni il tecnico ha provato il 3-4-3 ma la sensazione è che oggi si affiderà ancora al 3-5-2, dunque Handanovic in porta, Godin, De Vrij e Skriniar in difesa, Candreva, Barella,  rozovic, Sensi e Asamoah a centrocampo, Lukaku e Politano (favorito sia su Sanchez che su Lautaro) in attacco. Classico 3-5-1-1 anche per Tudor, che risponderà con Musso tra i pali, Becao, Nuytinck e Samir nel reparto arretrato, Stryger Larsen, Mandragora, Jajalo, Fofana e Sema in mediana, De Paul alle spalle dell’unica punta Lasagna. 

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