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Juve ko: doppia sconfitta. Milan e Inter tentano la fuga

Due sconfitte in un sol giorno per i bianconeri: prima il Collegio di Garanzia del Coni annulla la vittoria a tavolino con il Napoli e poi la Fiorentina li umilia sul campo con un secco 3-0, anche se propiziato da clamorosi errori arbitrali – Il Milan contro la Lazio e l’Inter a Verona possono segnare oggi uno spartiacque nel Campionato

Juve ko: doppia sconfitta. Milan e Inter tentano la fuga

Sei punti persi in un solo giorno. Il martedì nero della Juventus comincia alle 17.40 con la decisione del Collegio di Garanzia del Coni di cancellare il 3-0 a tavolino contro il Napoli e si conclude attorno alle 22.30, quando l’arbitro La Penna fischia la fine del match con la Fiorentina. Si è passati così da un 3-0 tolto a uno 0-3 subito, due fatti clamorosi che si contendono le prime pagine e che ribaltano completamente il campionato. A pesare di più però è di certo la sconfitta sul campo, perché se i 3 punti contro il Napoli (a cui è stato anche ridato il punto di penalizzazione) restano in palio, così non è per quelli di ieri, andati a Firenze contro ogni pronostico.

La partita bianconera è stata un vero disastro, iniziato al 3’ con il gol di Vlahovic e proseguito al 18’ con l’espulsione (sacrosanta) di Cuadrado. Da lì in poi i guai della Signora si sono susseguiti senza sosta, per colpe proprie (autogol di Alex Sandro al 76’, 3-0 viola firmato Caceres all’81’) e dell’arbitro La Penna, reo di non aver espulso Borja Valero al 50’ per doppia ammonizione (non a caso Prandelli lo ha immediatamente sostituito) e, soprattutto, di non aver concesso due rigori per falli su Ronaldo e Bernardeschi.

Episodi a parte, resta la pessima partita della Juve, la cui classifica ora si fa davvero preoccupante: se questa sera Milan e Inter dovessero vincere, infatti, andrebbero rispettivamente a +10 e a +9, rendendo così il recupero contro il Napoli (di cui, peraltro, non si conosce ancora la data) molto meno incisivo di quanto non si pensasse fino a poche ore fa.

“Siamo entrati con l’atteggiamento, colpa nostra fin dai primi passaggi – ha ammesso Pirlo senza scuse – Quando entri così poi finisci male e vai incontro a brutte figure, nelle partite prima di Natale capita di avere testa alle vacanze, ma noi non possiamo permettercelo. La sentenza? Non abbiamo alcun problema a rigiocare la partita, dispiace solo per le altre squadre che hanno giocato senza i giocatori colpiti dal Covid, non mi sembra corretto. Gli episodi arbitrali? Le immagini le hanno viste tutti…”.

Il grosso della quattordicesima arriverà però oggi, con Milan-Lazio piatto principale. Il match di San Siro (ore 20.45) è sicuramente il più importante del mercoledì, con i rossoneri a cercare di difendere il primo posto e i biancocelesti a rincorrere la zona alta della classifica. “È una partita che conta tanto, serve un ultimo sforzo per chiudere al meglio l’anno – ha confermato Pioli – Dobbiamo sempre dare il massimo, senza guardare la classifica, poi vedremo cosa succederà”.

Il tecnico è alle prese con una vera e propria emergenza e si augura di recuperare Tonali e Rebic (stamattina il provino decisivo), altrimenti dovrebbe inventare totalmente la squadra, considerando le assenze sicure degli infortunati Ibrahimovic, Kjaer, Bennacer e Gabbia e dello squalificato Kessié. Da Milanello comunque filtra un pizzico di ottimismo, dunque il 4-2-3-1 rossonero dovrebbe vedere Donnarumma in porta, Calabria, Kalulu, Romagnoli e Hernandez in difesa, Krunic e Tonali a centrocampo, Saelemaekers, Calhanoglu e Diaz alle spalle dell’unica punta Leao.

“Il nostro obiettivo è quello di dare continuità all’ottima prova offerta contro il Napoli – il pensiero di Inzaghi – Dobbiamo provare a mettere in campo una prestazione importante con la prima della classe, oltre che la squadra più in forma del campionato”. Anche il tecnico laziale deve fare i conti con assenze importanti, su tutte quelle di Acerbi e Lucas Leiva. Il suo 3-5-2 vedrà quindi Reina tra i pali, Luiz Felipe, Hoedt e Radu nel reparto arretrato, Lazzari, Milinkovic-Savic, Escalante, Luis Alberto e Marusic in mediana, Immobile e Caicedo in attacco.

Spettatrice interessata della sfida l’Inter di Conte, che proverà per la seconda volta consecutiva a prendersi il primo posto a spese dei cugini. Rispetto a domenica scorsa però i nerazzurri scenderanno in campo prima: il match di Verona contro l’Hellas, infatti, sarà il primo del mercoledì (ore 18.30). “Sarà una gara difficile, loro hanno creato problemi a tutte le grandi squadre – le parole di Conte – Nei prossimi giorni poi ci vedremo con la società: è giusto sedersi e capire che soluzioni abbiamo in mente per affrontare le cose, se vogliamo affrontarle…”.

La puntualizzazione finale lascia intendere la solita diversità di vedute sul tema mercato, ma a questo, evidentemente, si penserà solo da domani: prima, infatti, c’è da affrontare l’Hellas di Juric, non proprio il prototipo della vittima sacrificale. Conte sembra orientato a schierare il 3-5-2 tipo, con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Hakimi, Barella, Brozovic, Vidal e Young a centrocampo, Lukaku e Lautaro in attacco. Anche Juric si affiderà al classico 3-4-2-1, dunque Silvestri tra i pali, Dawidowicz, Gunter e Ceccherini nel reparto arretrato, Faraoni, Veloso, Tameze e Dimarco in mediana, Zaccagni e Lazovic alle spalle dell’unica punta Salcedo.

Gare interessanti anche a Napoli e a Roma: gli azzurri sfideranno il Torino, i giallorossi il Cagliari. Strana vigilia quella di Gattuso, reduce da due sconfitte consecutive sul campo con Inter e Lazio, ma anche dalla vittoria al Coni, che gli ha restituito un punto in classifica, oltre che la possibilità di giocarsi il match contro la Juve. La sfida col Torino, già da vincere a tutti i costi, diventa addirittura infallibile, nonostante la solita emergenza che vedrà assenti Osimhen, Mertens, Lozano e Koulibaly.

Il 4-2-3-1 azzurro vedrà così Meret in porta, Di Lorenzo, Maksimovic, Manolas e Ghoulam in difesa, Demme e Bakayoko a centrocampo, Politano, Zielinski e Insigne sulla trequarti, Petagna in attacco. Giampaolo, arrivato forse alla partita decisiva, si affiderà a un 4-3-2-1 con Milinkovic-Savic tra i pali, Izzo, Nkolou, Bremer e Rodriguez nel reparto arretrato, Meité, Rincon e Linetty in mediana, Verdi e Lukic alle spalle dell’unica punta Belotti.

Anche la Roma, dopo la batosta di Bergamo, non può più sbagliare: la partita contro il Cagliari dell’ex Di Francesco va vinta a tutti i costi, pena passare un Natale tra le polemiche. “Quando sbagliamo lo facciamo insieme e io sono il primo responsabile – il pensiero di Fonseca -. C’è malumore da parte di tutti, ora però siamo focalizzati sulla prossima partita: ho visto una buona reazione, vogliamo vincere”.

Il tecnico giallorosso dovrà fare a meno di Spinazzola, per il resto tutti abili e arruolati per un 3-4-2-1 con Mirante in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Bruno Peres, Veretout, Pellegrini e Calafiori a centrocampo, Pedro e Mkhitaryan sulla trequarti, Dzeko in attacco. Consueto 4-2-3-1 anche per Di Francesco, che risponderà con Cragno tra i pali, Zappa, Godin, Walukiewicz e Lykogiannis nel reparto arretrato, Marin e Rog in mediana, Nandez, Joao Pedro e Sottil alle spalle dell’unica punta Simeone. 

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