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Juve-Inter e Roma-Lazio infiammano la domenica ma il Napoli va in fuga e il Milan resta in scia

Derby d’Italia e derby della Capitale animano la domenica calcistica ma Il Napoli non si ferma più e sbanca anche Bergamo: però il Milan, malgrado l’orgoglio di Maldini jr., batte lo Spazia e mantiene le distanze

Juve-Inter e Roma-Lazio infiammano la domenica ma il Napoli va in fuga e il Milan resta in scia

Il Napoli scappa, ma il Milan resta in scia. Gli anticipi della 13esima giornata certificano il dominio degli azzurri di Spalletti, capaci di espugnare anche Bergamo e guadagnare un punto sulla seconda, che da ieri non è più l’Atalanta bensì la squadra di Pioli, a sua volta vittoriosa (con grande fatica) sullo Spezia. Le gare di oggi assumono così una valenza ancor più importante, perché Juventus-Inter e Roma-Lazio, per forza di cose, cambieranno classifica e prospettive di qualcuno, addirittura di tutti se dovessero uscire due pareggi.

Atalanta – Napoli 1-2, Spalletti: “Presi tre punti importantissimi, siamo davvero forti”

L’asticella di questo campionato, del resto, è altissima, perché a tirare le fila c’è un Napoli che non sbaglia un colpo. Anche ieri, al cospetto di una buonissima Atalanta e senza Kvaratskhelia, gli azzurri hanno saputo venirne a capo, oltretutto dopo essere passati in svantaggio su un rigore di Lookman (19’). Poteva essere una mazzata, ma questo Napoli è troppo sicuro di sé per lasciarsi intimidire, anche perché ha giocatori in grado di sfruttare qualsiasi situazione. Su tutti Osimhen, ancora una volta padrone assoluto della scena: prima, suo malgrado, il tocco col braccio che ha mandato la Dea sul dischetto, poi però ecco il colpo di testa del pareggio (23’) e, infine, la cavalcata travolgente che ha propiziato il gol decisivo di Elmas (35’). Nella ripresa l’Atalanta ha avuto un paio di occasioni davvero grosse (su tutte la traversa di Lookman), ma gli azzurri hanno retto e si sono presi una vittoria pesantissima, che vale il primo posto con 6 punti di vantaggio sul Milan secondo. “Sono tre punti importantissimi, è vero, ma per quello che dobbiamo e vogliamo fare noi sono tutti così – ha sottolineato Spalletti -. L’Atalanta ha fatto una grande partita e la guardiamo spesso come il Liverpool e il Manchester City, perché ha caratteristiche ben visibili. Questo dà la dimensione di cosa significa aver vinto su un campo così”.

Milan – Spezia 2-1, Pioli: “Vittoria sofferta e fondamentale”

Paradossalmente però la partita più tirata è stata quella di San Siro, dove il Milan è riuscito a vincere solo nel finale grazie a una perla di Giroud. Il francese, tenuto inizialmente a riposo e buttato dentro per l’assalto finale, ha trovato il gol con una splendida girata al volo al minuto 89, togliendo le castagne dal fuoco a un Pioli che cominciava a temere il peggio. La prova di quanto contasse venirne a capo e portarsi a casa i 3 punti l’ha data proprio Giroud togliendosi la maglia nonostante fosse già ammonito, rimediando così un’espulsione ingenua che gli costerà la partita di Cremona: la gioia, evidentemente, ha offuscato pure uno come lui, di solito molto lucido e posato.

La verità è che i rossoneri hanno avuto davvero paura di non vincere, perché lo Spezia, dopo un primo tempo in cui avrebbe potuto subire almeno tre gol (terminato invece 1-0 firmato Hernandez), aveva trovato il pareggio con Daniel Maldini, autore di un bellissimo destro a giro sotto gli occhi di papà Paolo e di tutti i suoi ex compagni. C’è voluta una grande giocata del solito Olivier per rimettere le cose a posto ed evitare che il Napoli scappasse addirittura a +8. “Ci siamo complicati la partita perché nel primo tempo potevamo chiuderla, poi abbiamo subito gol e non dovremmo perdere lucidità in questo modo – l’analisi di Pioli -. Un successo sofferto però molto importante, sappiamo che dobbiamo fare tanti punti, poi chiaro che se il Napoli le vincerà tutte sarà favorito per il campionato”.

Juventus – Inter (ore 20.45, Dazn)

Il Derby d’Italia numero 246 (206 in Serie A) non è di certo il più importante degli ultimi anni, ma resta comunque una partita da bollino rosso, in grado di indirizzare parte della stagione di entrambe le squadre. Sia Juventus che Inter hanno l’obbligo di vincere, a maggior ragione dopo le vittorie di Napoli e Milan, che allungano ulteriormente la classifica. Punti alla mano è Allegri a giocarsi di più, ma il vantaggio minimo non lascia Inzaghi tranquillo: anche lui, del resto, deve rincorrere le prime della classe e non può certo permettersi di rallentare proprio adesso. Per la Juve invece si tratta di mera sopravvivenza nel tentativo di arrivare alla sosta con un distacco quantomeno accettabile, per poi cambiare marcia a gennaio con i rientri in pianta stabile (si spera) di Chiesa, Pogba e Di Maria.

Allegri: “Faremo di tutto per vincere, ma non è una partita decisiva”

“Juventus-Inter è sempre una gara molto sentita, ad alta tensione e bella da giocare – le parole di Allegri -. Faremo di tutto per vincerla, l’anno scorso contro di loro abbiamo perso 3 volte e pareggiato una, vogliamo provarci anche se l’Inter è molto forte. Detto ciò non sarà una partita da dentro o fuori perché poi ne mancheranno altre 25, anche se è chiaro che noi dobbiamo recuperare. Superarli in classifica sarebbe importante, ma ripeto che il campionato è ancora molto lungo…”.

Inzaghi: “È importantissima per entrambe, ma manca ancora tanto alla fine”

Dello stesso avviso anche Inzaghi, che ha rilasciato dichiarazioni molto simili al collega bianconero. “Sappiamo bene cosa rappresenta questa partita, è il derby d’Italia ed è molto sentito da tifoseria e società – ha spiegato in conferenza stampa -. Troveremo un avversario in salute, che come noi ha vinto quattro delle ultime cinque gare. E’ una partita delicata, ma ne mancano ancora 25 da qui alla fine, fra una settimana poi ci sarà la sosta per il mondiale, dopodiché ci sarà più di un girone da giocare. Sappiamo quanto conta, ma anche quanto manca fino alla fine. Detto ciò è importantissima per entrambe, questo sì”.

Juventus – Inter, le formazioni: Di Maria e Bremer titolari, Vlahovic e Brozovic in panchina

Capitolo formazioni. Le notizie più interessanti riguardano la Juventus, che ritrova Di Maria, Bremer e Vlahovic tra i convocati, anche se solo i primi due partiranno dal primo minuto: l’attaccante serbo, infatti, non è al meglio e partirà dalla panchina. Buone notizie anche per Inzaghi che rivede Brozovic dopo oltre un mese di assenza: pure qui però, proprio come per Vlahovic, il rientro sarà graduale. Allegri si affiderà così a un 3-5-2 con Szczesny in porta, Bremer, Bonucci e Danilo in difesa, Cuadrado, Fagioli, Locatelli, Rabiot e Kostic a centrocampo, Di Maria e Milik in attacco. Stesso sistema di gioco anche per l’Inter, che risponderà con Onana tra i pali, Skriniar, Acerbi e Bastoni nel reparto arretrato, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan e Dimarco in mediana, Dzeko e Lautaro coppia offensiva.

Roma – Lazio (ore 18, Dazn)

L’altra grande partita di giornata è quella dell’Olimpico, dove Roma e Lazio si sfideranno per la 179esima volta in gare ufficiali (159 in Serie A). In ballo c’è la supremazia cittadina, certo, ma anche e soprattutto la zona nobile della classifica: chi vince, infatti, resta attaccata al treno delle primissime posizioni. Il derby inoltre arriva in un momento molto particolare della stagione, con la Roma reduce dalla qualificazione ai playoff di Europa League e la Lazio eliminata e retrocessa in Conference. Facile dunque immaginare un clima di grande sfottò sugli spalti (speriamo solo quelli), tanto più che i due allenatori, pur restando in silenzio alla vigilia, hanno già acceso la sfida nelle conferenze precedenti. Sulla carta i giallorossi sembrano favoriti, ma il derby, si sa, può confermare la sentenza oppure ribaltarla.

Roma – Lazio, le formazioni: Mou punta su Zaniolo, Sarri su Luis Alberto

Anche a livello di formazioni la Roma appare in vantaggio, se non altro perché la Lazio dovrà fare a meno di Immobile e Milinkovic-Savic, quest’ultimo ammonito contro la Salernitana e costretto a saltare il derby per squalifica (giallo inesistente). Mourinho invece sarà senza Dybala e Spinazzola, ma la sensazione è che le assenze di Sarri possano pesare di più. Gli uomini chiave, insomma, non ci saranno, ragion per cui i protagonisti della stracittadina dovranno necessariamente essere altri: Zaniolo, reduce da una super partita in Europa League (due rigori procurati e un gol) e Luis Alberto, sostituto designato di Milinkovic, si candidano a un ruolo di primo piano. Il 3-4-1-2 di Mourinho vedrà Rui Patricio in porta, Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Karsdorp, Cristante, Camara e Zalewski a centrocampo, Pellegrini sulla trequarti, Zaniolo e Abraham in attacco. Classico 4-3-3 anche per Sarri, che risponderà con Provedel tra i pali, Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic nel reparto arretrato, Vecino, Cataldi e Luis Alberto in mediana, Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni nel tridente offensivo.

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