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Juve-Inter chiave della Champions ma occhio a Roma-Lazio

Se vogliono sperare ancora in un ingresso in extremis nella Champions, i bianconeri di Pirlo hanno un solo risultato possibile: vincere – Ma Conte medita la vendetta fatale dell’ex e l’Inter non farà sconti alla Juve – Il derby di Roma e le sfide che attendono Milan, Atalanta e Napoli

Juve-Inter chiave della Champions ma occhio a Roma-Lazio

Un sabato da urlo. Che può rilanciare le speranze di Juventus e Lazio, ma anche mandare definitivamente in orbita Atalanta e Milan. Gli anticipi della 37esima giornata sono a dir poco di lusso: Juventus-Inter (ore 18) e Roma-Lazio (20.45) prec eduti alla 15 da Genoa-Atalanta, oltre a rappresentare alcune delle rivalità più antiche del nostro calcio, possono davvero decidere la classifica finale. Il discorso vale soprattutto per la sfida di Torino, visto che i bianconeri sono più vicini alla zona Champions dei biancocelesti, ma anche la stracittadina romana numero 178 (156 in Serie A) può avere risvolti piuttosto interessanti.

Partiamo però da Juventus-Inter, denominata “derby d’Italia” dal grande Gianni Brera: quello di oggi sarà il 241esimo confronto della storia, tra due squadre che si sono clamorosamente scambiate i destini. Dopo 9 anni di trionfi bianconeri, infatti, saranno i nerazzurri a presentarsi da campioni, con la perfida missione di togliere ai rivali di sempre le ultime speranze di Champions.

La Juve ha solo un risultato a disposizione, ovvero la vittoria, e perfino quello potrebbe non bastare se Atalanta, Milan e Napoli dovessero fare lo stesso: un pareggio o un successo dell’Inter, invece, chiuderebbe davvero i giochi, scenario che stuzzica non poco Antonio Conte, che dopo lo scudetto completerebbe del tutto la sua rivincita su Agnelli. “Lo conosco bene, so che avrà preparato al meglio questa partita, importante non solo per noi ma anche per loro, per far vedere che sono i campioni d’Italia – ha confermato Pirlo -. Hanno vinto lo scudetto e le altre l’hanno perso, Juve compresa, i motivi sono sempre legati a un insieme di cose. Complimenti a loro, ma noi potevamo fare di più. La motivazione deve essere una cosa che ci fa bruciare, vedere i nuovi campioni d’Italia ci deve dare qualcosa in più: dobbiamo avere grande voglia di vincere la partita”. Della quale, a dire il vero, si è parlato poco, un po’ per oggettiva mancanza di tempo (il turno infrasettimanale è appena finito), molto per tutto ciò che è accaduto fuori dal campo, da una parte e dall’altra. Entrambe le società sono alle prese con problemi economici, con l’Inter che ha chiesto (e non ottenuto) di posticipare due stipendi (oltre a quelli non pagati in precedenza), a fronte dei quattro della Juve (da marzo a giugno, ancora non si conosce la risposta): a tutto questo, poi, si sono aggiunti il litigio tra Conte e Lautaro (poi rientrato con tanto di finto match di boxe sui campi di Appiano) e la cena notturna di Lukaku, Perisic, Hakimi e Young, multati dai carabinieri per aver violato il coprifuoco.

Un bel caos, insomma, che però non inficerà lo spettacolo odierno, sempre garantito da bianconeri e nerazzurri, specialmente quando i punti sono decisivi. Pirlo ha una finale di Coppa Italia alle porte (mercoledì a Reggio Emilia con l’Atalanta), ma non può certo permettersi calcoli, dunque opterà per il miglior 4-4-2 possibile con Szczesny in porta, Danilo, De Ligt, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Cuadrado, Bentancur, Rabiot e Chiesa a centrocampo, Dybala e Ronaldo in attacco. Anche Conte, ancora una volta assente in conferenza stampa, risponderà con la formazione tipo, dunque 3-5-2 con Handanovic tra i pali, Skriniar, De Vrij e Bastoni nel reparto arretrato, Hakimi, Barella, Brozovic, Eriksen e Darmian in mediana, Lukaku e Lautaro Martinez coppia offensiva. In serata invece i riflettori si sposteranno sull’Olimpico, dove andrà in scena il derby tra Roma e Lazio. Sono soprattutto i biancocelesti ad avere pressioni di classifica, ma guai a pensare ai giallorossi come dei semplici sparring partner: chi facesse quest’errore, evidentemente, non ha molta dimestichezza con la Capitale e le sue tifoserie. È chiaro però che, al di là delle motivazioni, è la squadra di Inzaghi a partire con i favori del pronostico, visto che il suo cammino, specialmente negli ultimi tempi, è stato decisamente più produttivo di quello dei rivali. Le speranze Champions, tenute in vita dalla vittoria sul Parma di mercoledì, sono ridotte, ma la Lazio, a cui manca ancora la partita col Torino (si recupera martedì), vuole provarci fino alla fine.

“Crediamo ancora alla Champions, ma sappiamo che è una gara sentita a prescindere – il commento di Inzaghi -. Chiederò ai ragazzi umiltà e determinazione, come in tutto il girone di ritorno del resto”. Il tecnico si affiderà al canonico 3-5-2 con Reina in porta, Marusic, Acerbi e Radu in difesa, Lazzari, Milinkovic-Savic, Lucas Leiva, Luis Alberto e Lulic a centrocampo, Correa e Immobile in attacco. Sul fronte Roma invece c’è poco da chiedere alla classifica, anche perché il settimo posto che porta in Conference League non infiamma proprio nessuno. La voglia di vincere il derby invece, facendo così perdere alla Lazio il treno Champions, può essere un traino importante, tanto più che lo 0-3 dell’andata brucia ancora parecchio.

“Nelle ultime partite abbiamo fatto pressione sempre alta sul primo portatore e la squadra è stata poco equilibrata, concedendo contropiede – ha spiegato Fonseca -. Questa volta però l’abbiamo preparata con l’obiettivo di non lasciare ripartire la Lazio, può essere molto pericolosa in velocità”. Spazio dunque al 4-2-3-1 con Fuzato tra i pali, Karsdorp, Mancini, Ibanez e Bruno Peres nel reparto arretrato, Cristante e Villar in mediana, Pellegrini, Mkhitaryan ed El Shaarawy alle spalle dell’unica punta Dzeko. Davanti alla tv, ovviamente, ci sarà José Mourinho, che in settimana ha incontrato i Friedkin in quel di Londra per progettare la prossima stagione: vincere il derby, seppur indirettamente, può aiutare anche lui. Ma gli spettatori più interessati di questo sabato di Serie A saranno soprattutto Atalanta e Milan, che in caso di segno 2 a Torino e 1X a Roma festeggerebbero la Champions senza nemmeno giocare, trasformando così le partite con Genoa e Cagliari in semplici passerelle.

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