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Juve, il flop di Comolli, l’uomo che ha scambiato il calcio per un algoritmo: errare è umano, ma perseverare è diabolico

Max Allegri, l’allenatore che ha vinto di più alla Juve, diceva sempre che “il calcio è un gioco semplice” ma il nuovo Ad del club. il francese Damien Comolli, pensa invece che il calcio si gestisca a suon di algoritmi. I risultati però sono sconfortanti

Juve, il flop di Comolli, l’uomo che ha scambiato il calcio per un algoritmo: errare è umano, ma perseverare è diabolico

Juve, che disastro. Non solo perde a Como e finisce al settimo posto in classifica ma rimedia una figuraccia contro la frizzante squadra di Fabregas. Prendeteva pure con i giocatori e con Igor Tudor, l’allenatore che ha messo cuore e passione ma finora non ha mai trovato la quadra. Però la pietra dello scandalo non è lui ma Damien Comolli, il plenipotenziario del club bianconero che John Elkann ha chiamato in estate e nei giorni scorsi ha promosso ad amministratore delegato. Con l’aria di saperla lunga e con la cieca convinzione che il calcio si possa gestire con gli algoritmi, Comolli ha condotto una costosa campagna acquisti ma i risultati sono a dir poco deludenti: giocatori mediocri, troppi attaccanti e nemmeno l’ombra di un regista. Gli sarebbe bastato chiedere consiglio a Giorgio Chiellini, la bandiera bianconera che lavora in società ma che Exor non è riuscita a portare nel Cda o a Tudor che, alla vigilia della trasferta sul lago di Como, ha invidiato a Fabregas la possibilità di ispirare lui la campagna acquisti. Povera Juve, non le basterà trovare conforto negli algoritmi (“il calcio è un gioco semplice” diceva Max Allegri) e se continua così monsieur Comolli ha buonissime probabilità di replicare la disfatta del suo predecessore, Cristiano Giuntoli, giustamente silurato dopo la disastrosa campagna acquisti-vendite di due anni fa. Cara Juve, ricordati di quello che diceva sempre l’Avvocato Agnelli: errare è umano ma perseverare è diabolico

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