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Istituto Cattaneo: gli elettori del Sud Europa perdono fiducia nell’euro

La moneta unica è uno dei temi caldi della campagna elettorale: secondo quanto rivela un’indagine dell’Istituto Cattaneo, sulla base dei dati Eurobarometro comparati dal 2002 a oggi, la crisi economica ha minato la fiducia soprattutto nei Paesi mediterranei – In linea generale, però, nonostante il clima da campagna elettorale, gli europei restano favorevoli.

Istituto Cattaneo: gli elettori del Sud Europa perdono fiducia nell’euro

La crisi economica mina la fiducia dei paesi mediterranei nell’euro: portoghesi, italiani, spagnoli e francesi guardano la moneta unica con maggiore diffidenza rispetto a 7 anni fa, mentre il resto del continente sembra più ottimista. È quanto rivela un’indagine dell’Istituto Cattaneo, sulla base dei dati dell’Eurobarometro del 2002, anno d’introduzione dell’euro, del 2007, anno di avvio della crisi e del 2013. 

L’euro è certamente uno dei temi caldi della campagna elettorale, ma, si chiede il Cattaneo: è vero che gli europei hanno cambiato opinione sulla moneta unica? E in quale percentuale, gli italiani, hanno cambiato idea dal 2002 a oggi? In base la dato medio la prima risposta è: no, gli europei non hanno cambiato idea. Nel 2007 i favorevoli erano il 69%, nel 2013 il 66%. La “media” però nasconde molte differenze: i tedeschi per esempio restano a favore nella misura del 71% (era il 72% nel 2007), mentre il Sud Europa (Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna) appare decisamente meno propenso e la percentuale scende dal 64% al 57%.

“Si è creata una spaccatura – scrivono i ricercatori – tra i paesi dell’Europa mediterranea e le altre nazioni dell’Eurozona”. In questo contesto il caso Italia risulta ancora più macroscopico: dal 2007 il nostro paese ha perso 10 punti di fiducia. Dall’introduzione della moneta unica c’è stato addirittura un crollo del 23%: siamo passati infatti dal 76% dei favorevoli del 2002, quando eravamo più ottimisti di Germania e Francia, al 53% del 2013, quando ci siamo collocati fra i più pessimisti dei 18 paesi aderenti alla moneta unica.

Colpa della propaganda elettorale? A quanto pare no. “Questo atteggiamento critico – scrive l’Istituto bolognese – precede la campagna politica di queste elezioni europee”. Piuttosto questo sentiment è stato fatto proprio da alcuni partiti: “Il grande valore emotivo della moneta per qualsiasi cittadino e il fatto che fosse cresciuta la sfiducia nei confronti dell’Euro – conclude il Cattaneo – ha spinto alcuni partiti (in primo luogo i partiti eurocritici come la Lega nord, il Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e in parte Forza Italia) a cavalcare questo tema e ad amplificarlo ulteriormente. Per questo il fenomeno appare radicato nell’opinione pubblica, quindi ancor più preoccupante agli occhi di chi ha guardato all’Europa con speranza”.

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