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Istat: “Inflazione in netta decelerazione”, confermato calo a +6,4% annuo a giugno

A determinare il ribasso è soprattutto la discesa dei prezzi dei beni energetici. Inflazione di fondo scende al 5,6%.

Istat: “Inflazione in netta decelerazione”, confermato calo a +6,4% annuo a giugno

Buone notizie sul fronte prezzi al consumo con l’Istat che conferma a “netta decelerazione” dell’inflazione nel mese di giugno. Secondo quanto comunicato oggi, lunedì 17 luglio, dall’Istituto Nazionale di Statistica, su base annua il dato è sceso al 6,4% dal 7,6% di maggio, in linea con le stime preliminari. 

A determinare il calo è soprattutto la discesa dei prezzi energetici, in particolare della componente non regolamentata (da +20,3% a +8,4%) e, in misura minore, degli Alimentari lavorati (da +13,2% a +11,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +5,6% a +4,7%) e dalla flessione più marcata degli Energetici regolamentati (da -28,5% a -29,0%). “Per contro, un sostegno alla dinamica dell’indice generale deriva dai rialzi dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +8,8% a +9,4%)”, scrive l’Istituto.

L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ulteriormente (da +6,0% a +5,6%). 

Istat: “Inflazione in netta decelerazione”

“A giugno l’inflazione mostra una netta decelerazione, in un quadro di stabilità dei prezzi sul piano congiunturale (l’ultima variazione nulla su base mensile si era registrata a maggio 2021)”, spiega l’Istat, secondo cui si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +9,3% a +7,5%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,6% a +4,5%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -3,0 punti percentuali, da -4,7 di maggio.

In rallentamento, in termini tendenziali, (da +11,2% a +10,5%) i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +7,1% a +5,7%).

“La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti”, osserva l’istituto che evidenzia come da da una parte, si assiste alla crescita dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%), per effetto anche di fattori legati alla stagionalità, e degli Alimentari non lavorati (+0,8%), dall’altra, alla diminuzione dei prezzi degli Energetici sia non regolamentati (-4,5%) sia regolamentati (-0,6%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è pari a +5,6% per l’indice generale e a +4,9% per la componente di fondo.

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