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Israele: “Siamo dentro Gaza City ma niente carburante agli ospedali”. Egitto pronto ad evacuare 7 mila persone

Israele prosegue l’avanzata all’interno della Striscia arrivando all’interno di Gaza City. Violenti scontri con le forze di Hamas. La situazione a Gaza sempre più disatrosa con l’Onu che avverte: “il tempo sta scadendo, si rischia genocidio”. Dopo l’apertura del valico di Rafah, l’Egitto si è detto pronto ad evacuare circa 7 mila stranieri con doppia nazionalità

Israele: “Siamo dentro Gaza City ma niente carburante agli ospedali”. Egitto pronto ad evacuare 7 mila persone

Prosegue l’avanzata delle forze israeliane all’interno della Striscia di Gaza. Il Capo di Stato Maggiore, Herzi Halevi, ha dichiarato che le forze israeliane sono impegnate in un’operazione nel nord della Striscia e sono arrivate anche all’interno di Gaza City:

“Le nostre forze sono nel cuore del nord della Striscia, dentro Gaza city, circondandola e approfondendo l’operazione” ha detto Halevi, aggiungendo “le forze israeliane stanno combattendo in un’area urbana densa e complessa, che richiede combattimento professionale e coraggio. Le forze di terra sono accompagnate da un’accurata intelligence, con fuoco dal mare e dal cielo. Questo accoppiamento rende il combattimento molto più efficace”. Se servirà – ha aggiunto Halevi – l’esercito è pronto “ad attaccare su altri fronti”.

L’intelligence militare israeliana sta utilizzando l’intelligenza artificiale e altri sistemi automatizzati per identificare in modo rapido e preciso obiettivi di Hamas. Durante l’attuale operazione terrestre nella Striscia di Gaza, sono stati individuati 1.200 nuovi obiettivi di Hamas utilizzando questi nuovi sistemi. Questa tecnologia viene utilizzata per la prima volta al fine di fornire immediatamente alle forze terrestri informazioni aggiornate sugli obiettivi da colpire.

Pesanti scontri a Gaza City

La Striscia di Gaza è quindi attualmente teatro di violenti scontri tra le forze israeliane e i terroristi di Hamas. L’attenzione è rivolta in particolare nella zona di Jabalia, dove era anche presente il campo profughi bombardato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF). Qui i soldati stanno cercando di snidare gli ultimi resti del Comando centrale di Hamas del nord della Striscia.

I bombardamenti proseguono causando vittime tra la popolazione civile che è allo stremo e priva di beni di prima necessità. Un attacco israeliano ha colpito un edificio residenziale nel campo profughi di Bureij, nel centro di Gaza, causando la morte di almeno 15 persone. La notizia è stata riportata dall’Associated Press, citando un portavoce della protezione civile di Gaza. Altri 27 palestinesi sarebbero deceduti in un attacco aereo vicino a una scuola delle Nazioni Unite.

Durante la notte, l’esercito israeliano ha continuato a colpire i terroristi e a distruggere infrastrutture a Gaza. Il portavoce militare ha dichiarato che i soldati si sono scontrati con numerose cellule terroristiche nel nord della Striscia uccidendo decine di terroristi. Le forze israeliane hanno utilizzato l’artiglieria, i carri armati e hanno condotto un attacco aereo con un elicottero e un missile lanciato da una nave per affrontare le milizie di Hamas.

La situazione umanitaria a Gaza resta disastrosa, secondo le agenzie dell’ONU e le principali organizzazioni non governative internazionali presenti nella zona. Hamas riporta che nei due attacchi israeliani al campo profughi di Jabalia, sono morti almeno 195 palestinesi, con 120 dispersi. La violenza e la sofferenza persistono, aggravando la situazione nella regione colpita dal conflitto.

Secondo il Ministero della Sanità palestinese il numero totale delle vittime nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto con Israele ha raggiunto 9.061, di cui 3.760 sono bambini e 2.326 sono donne. I feriti sono almeno 32.000 feriti.

Per gli esperti delle Nazioni Uniti “il tempo sta scadendo per prevenire un genocidio a Gaza”.

Netanyahu: “Siamo al culmine dell’operazione, non ci fermeremo”

“Siamo al culmine della campagna, abbiamo già raggiunto successi impressionanti, siamo già oltre gli ingressi di Gaza City e andiamo avanti” ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu parlando ai soldati. “Abbiamo anche perdite dolorose ma come mi ha detto uno dei combattenti ’niente ci fermerà’. Faccio appello alle persone non coinvolte ad uscire e andare a sud, perchè noi non ci fermeremo dall’eliminare i terroristi di Hamas”.

Il Primo Ministro israeliano Netanyahu ha poi negato le affermazioni dell’esercito, sostenendo che non ha approvato alcun trasferimento di carburante nella Striscia. Le dichiarazioni fanno seguito all’annuncio del capo di stato maggiore Halevi riguardo alla possibilità di fornire carburante a Gaza se gli ospedali esaurissero le scorte.

Egitto pronto ad evacuare 7.000 persone

L’Egitto ha annunciato che aiuterà a evacuare circa 7.000 stranieri e persone con doppia nazionalità dalla Striscia di Gaza devastata dalla guerra. Il viceministro degli Esteri egiziano, Ismail Khairat, ha dichiarato che il paese si sta preparando a facilitare l’accoglienza e l’evacuazione di cittadini stranieri da Gaza attraverso il valico di Rafah.

Ieri, le porte del valico di Rafah erano state aperte per la prima volta dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas permettendo l’evacuazione di più di 400 persone. Tra queste, ci sono 4 italiani e la moglie palestinese di uno di loro, che sono volontari di organizzazioni non governative internazionali.

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