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Inter seconda a un solo punto: quanti rimpianti

L’Inter sbanca Bergamo battendo l’Atalanta per 2-0 e finisce seconda a un solo punto di distacco dalla Juve – La Lazio perde anche a Napoli ma Immobile segna e vince la Scarpa d’oro – Juve trafitta anche dalla Roma – Oggi Genoa e Lecce si giocano la salvezza.

Inter seconda a un solo punto: quanti rimpianti

Juventus 83, Inter 82, Atalanta 78, Lazio 78. Eccola qui la classifica finale delle prime quattro, con i nerazzurri di Conte a chiudere al secondo posto, con un solo punto di ritardo rispetto ai bianconeri campioni d’Italia. Il verdetto definitivo è arrivato al termine di una serata ricca di gol e spettacolo, con l’Inter uscita vincitrice dallo scontro diretto di Bergamo (2-0) e la Lazio sconfitta in quel di Napoli (3-1). A questo poi bisogna aggiungere il 3-1 della Roma sulla Juve e il 3-0 del Milan contro il Cagliari, per un totale di 13 gol in appena 4 partite (15 in 5 se consideriamo anche l’1-1 tra Brescia e Sampdoria). 

Dopo il bel successo dei nerazzurri (reti di D’Ambrosio al 2’ e Young al 20’) era lecito attendersi un Conte, se non sorridente, quantomeno soddisfatto, invece Antonio, per l’ennesima volta, ha mostrato la faccia cattiva, lanciando delle vere e proprie bordate contro la società che, a questo punto, autorizzano qualsiasi tipo di scenario, perfino l’addio. “Spesso ci sono state palate di m… su me e i calciatori, nessuno ci ha difeso – ha tuonato il tecnico. – Ho visto poca protezione da parte del club, bisogna essere forti anche fuori dal campo: qui nessuno è scemo, uno il parafulmine lo fa il primo anno, non il secondo. Perseverare è diabolico e spero sia chiaro che non sto parlando di mercato: a fine anno faremo le nostre valutazioni, ci sarà modo di parlare anche con il presidente che però è in Cina, quindi…”.

Quindi è esploso un vero e proprio caos, il tutto a soli 4 giorni dalla partita col Getafe di Europa League, ultima chance per alzare un trofeo in stagione. Dichiarazioni del genere denotano una scarsissima sintonia con alcune componenti dirigenziali, oltre che un’insofferenza ormai cronica: difficile che Zhang Senior, nonostante la lontananza, non ne abbia colto la portata. Non siamo a questi livelli in casa Juve, ma anche lì l’aria che tira è piuttosto pesante e questo nonostante uno scudetto appena conquistato. Ai più non sono certo sfuggite le dichiarazioni di Agnelli, che durante la presentazione di Pirlo come nuovo tecnico dell’Under 23 ha ringraziato Paratici, Nedved e Cherubini per il titolo, ma non Sarri, sottolineando invece come sia assolutamente fondamentale battere il Lione ed entrare nelle final eight di Champions. 

Il tecnico, nel frattempo, ha perso un’altra partita: ininfluente, d’accordo, ma il 3-1 incassato dalla Roma di Fonseca (gol di Kalinic e doppietta di Perotti dopo l’iniziale vantaggio firmato Higuain) non può far piacere, tanto più che porta a 43 il poco invidiabile score di reti subite in campionato. Il clima dunque non è dei migliori, perché è evidente che il presidente bianconero, al di là della gioia per lo scudetto, sia piuttosto preoccupato in chiave Lione. “Le risorse fisiche in pochi giorni si possono recuperare, quelle mentali è più difficile – ha sospirato Sarri. – Abbiamo un po’ staccato la spina in queste ultime partite, ora dobbiamo riattaccarla in vista della Champions”. La stessa che l’anno prossimo accoglierà la Lazio, a meno che Napoli e Roma non vincano le rispettive competizioni: in quel caso (piuttosto remoto, ma comunque possibile), infatti, i biancocelesti scivolerebbero in Europa League. 

Il quarto posto è figlio della sconfitta di Napoli, visto che sarebbe bastato un punto per scavalcare l’Atalanta e chiudere quantomeno terzi. Ma la Lazio, evidentemente, non ha più molto da offrire, come si evince da una partita passata a inseguire, nonostante il 36esimo gol in campionato di Immobile (eguagliato Higuain e scarpa d’oro in bacheca) e alcune buone occasioni, vanificate però dalle reti di Fabian Ruiz, Insigne su rigore e Politano. Per gli azzurri invece si è trattato di un test positivo in vista del Barcellona, anche se lì, chiaramente, l’asticella si alzerà di parecchio. Sabato di festa anche per il Milan, capace di ottenere l’ennesima vittoria di questo post lockdown: il 3-0 sul Cagliari, con tanto di rigore sbagliato da Ibrahimovic (che però si è rifatto poco dopo, trovando il 10° centro in campionato), certifica l’ottimo momento della squadra di Pioli, arrivata a 9 successi e 3 pareggi nelle ultime 12 giornate.

Un ruolino di marcia spettacolare, che ha portato in dote ben 30 dei 36 punti a disposizione, anche se il risultato finale è stato solo un modesto sesto posto. Ma in casa Milan sono convinti di aver trovato la strada giusta e di poter così lottare per la Champions nella prossima stagione; solo il tempo dirà se sarà effettivamente così, di certo però le premesse (conferma di Pioli e, molto probabilmente, Ibrahimovic e Donnarumma) sembrano buone. “Possiamo migliorare su tante cose, dobbiamo consolidare quello di buono fatto quest’anno e pensare già a migliorare – ha spiegato il tecnico rossonero. – Ci conosceremo sempre meglio e non penso che, se l’anno prossimo dovessimo arrivare di nuovo sesti, saremmo contenti”. Oggi invece toccherà alla zona salvezza, ultimo verdetto da assegnare. Se lo giocano Genoa e Lecce, divise da appena un punto, impegnate rispettivamente contro il Verona e il Parma (ore 20.45), dopodiché sarà tempo di pensare all’Europa, per un agosto ricco di calcio come non mai. 

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