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Inter-Roma: Inzaghi punta al suo primo scudetto e Mourinho gioca contro la nostalgia del Triplete

Il big match di oggi può diventare decisivo per la corsa dell’Inter allo scudetto mentre il ritorno a San Siro di Mourinho, in corsa per la Champions, profuma sempre di nostalgia

Inter-Roma: Inzaghi punta al suo primo scudetto e Mourinho gioca contro la nostalgia del Triplete

Tra l’Inter e lo Scudetto c’è di mezzo Mourinho. I nerazzurri ricevono a San Siro la Roma dello Special One, ex idolatrato come nessun altro, ma questa volta la visita sarà tutto fuorché di piacere. I campioni d’Italia, lanciatissimi dopo il trionfo nel derby di Coppa Italia, vogliono prendersi la quarta vittoria consecutiva in campionato che, calendario alla mano, potrebbe davvero mettere in discesa la strada per il tricolore, di fronte però ci sarà una squadra finalmente realizzata, decisa a giocarsi fino in fondo le chance di Champions League. Inter-Roma diventa così il match chiave per la corsa al titolo, tanto più che mercoledì ci sarà il tanto atteso recupero col Bologna e i nerazzurri potrebbero tornare al comando della classifica, questa volta senza asterischi: prima però bisogna superare l’ostacolo Mourinho, deciso a farsi rimpiangere non tanto dai suoi ex tifosi, quanto da quel Marotta che, nell’estate del 2019, mise il veto al suo ritorno.

Inter-Roma: Inzaghi senza mezzi termini, Mourinho in silenzio stampa

Ci si aspettava una vigilia di quelle calde, specialmente dopo i fuochi d’artificio lanciati nella sala stampa di Napoli, invece Mou ha scelto di rimanere in silenzio, quasi a far riecheggiare le parole di lunedì. Del resto ci sono state già abbastanza polemiche nei giorni scorsi, con il portoghese a tuonare contro “il potere delle tre che lottano per lo Scudetto” e gran parte dei media filo-romanisti ad andargli dietro, fino alla designazione dell’arbitro Sozza, della sezione di Seregno (Monza e Brianza) ma nato a Milano.

La cosa non è andata giù negli ambienti più caldi della Capitale, dove il tema arbitrale è ormai in cima alla scaletta quotidiana: potere di Mou e del suo linguaggio, poco gradito all’esterno ma capace di farlo amare alla follia dai suoi tifosi, qualunque essi siano. Anche Inzaghi ha dovuto fare i conti con le polemiche del Var, figlie del gol annullato a Bennacer nel derby che ha riempito pagine di giornali e trasmissioni tv, ma di certo il suo umore è molto più sereno e rilassato di qualche tempo fa: la sua Inter è tornata a volare e i passi falsi di febbraio e marzo sembrano ormai un lontano ricordo.

La sensazione, anzi, è che i nerazzurri siano tornati i veri favoriti del campionato, ma per far sì che diventi realtà servono ancora due vittorie tra oggi e mercoledì, dopodiché il destino sarà davvero nelle loro mani. “Affrontiamo una delle squadre più forti del campionato, allenata da uno dei più grandi allenatori di sempre: una partita da affrontare con grande attenzione ma anche consapevolezza – ha spiegato Inzaghi in conferenza stampa -. Roma, Bologna e poi anche Udinese: il derby ci ha dato convinzione, ora sappiamo che la prossima settimana potrà essere decisiva”. 

Dzeko e Dumfries tornano titolari, Mourinho senza Zaniolo

Entrambe le squadre stanno piuttosto bene, perché se è vero che l’Inter, come dicevamo poco fa, è in grande forma, lo stesso vale anche per la Roma, rilanciatasi sia nella classifica che nel morale. Inzaghi, dopo il mini-turnover di Coppa, tornerà a riproporre la squadra tipo, dunque 3-5-2 con Handanovic in porta, Skriniar, De Vrij e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Perisic a centrocampo, Dzeko e Lautaro in attacco. Mourinho invece dovrà modificare l’undici di Napoli, alla luce della squalifica di Zaniolo (la sua ammonizione è stata una delle micce che ha acceso le polemiche), ma a parte questo se la giocherà con la Roma titolare, senza pensare minimamente alla trasferta di Leicester di giovedì. I giallorossi scenderanno in campo con un 3-4-2-1 con Rui Patricio tra i pali, Ibanez, Smalling e Mancini nel reparto arretrato, Karsdorp, Veretout, Oliveira e Zalewski in mediana, Pellegrini e Mkhitaryan alle spalle dell’unica punta Abraham. San Siro, neanche a dirlo, sarà praticamente sold out, ma tra i 70 mila ci saranno anche 3.600 tifosi giallorossi, a testimonianza di quanto la sfida sia sentita e tutt’altro che scontata.

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