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Inter, Milan, Napoli: gli anticipi di oggi sono già prove di scudetto. Perde terreno invece la Lazio sconfitta a Bologna

Il test più difficile è quello dell’Inter a Bergamo dove l’attende un’Atalanta sorniona che medita il colpaccio – Anche il Milan, che ospita l’Udinese, non può più permettersi distrazioni – Derby campano per il Napoli – Il Bologna sgambetta la Lazio (1 a 0)

Inter, Milan, Napoli: gli anticipi di oggi sono già prove di scudetto. Perde terreno invece la Lazio sconfitta a Bologna

Prove di Scudetto. L’undicesima giornata di Serie A, dopo l’antipasto di ieri tra Bologna e Lazio (1-0, gol di Ferguson al 46’), entra nel vivo con un sabato ad alta tensione, che vedrà in campo Inter, Milan e Napoli. Saranno proprio gli azzurri di Garcia a dare il via nel derby campano con la Salernitana (ore 15), dopodiché toccherà agli uomini di Inzaghi, attesi dal “crash test” di Bergamo contro l’Atalanta di Gasperini. In serata poi spazio ai rossoneri di Pioli, costretti a battere l’Udinese sia per ragioni di classifica che di morale, un po’ a terra dopo i passi falsi con Juve, Psg e Napoli.

Atalanta – Inter (ore 18, Dazn)

Il big match del sabato è sicuramente quello di Bergamo, dove si sfideranno due delle squadre più in forma dell’intera Serie A. Inzaghi, tornato in testa da un paio di domeniche, vuole confermarsi e allungare, scongiurando così eventuali mosse di Milan e Juventus (domani a Firenze), ma Gasperini, balzato al quarto posto dopo il successo di Empoli, non ha nessuna intenzione di fare la vittima sacrificale, tanto più che i confronti con l’Inter lo stimolano particolarmente per evidenti questioni personali. Entrambe stanno piuttosto bene, dunque è lecito attendersi una sfida molto equilibrata: non a caso si affrontano le due squadre con maggiori clean sheet in Europa assieme a Juventus e Nizza, con Inzaghi che potrebbe addirittura eguagliare il record di cinque trasferte senza subire gol del 1966/67. A leggere questi dati si potrebbe pensare a una partita con poche occasioni, ma in realtà l’Inter ha il miglior attacco del campionato (25 reti) e l’Atalanta il quarto (18 come Milan e Fiorentina), dunque il problema di segnare non le riguarda minimamente. Sfida combattuta ed equilibrata, insomma, come sempre negli ultimi anni: i nerazzurri di Milano non la perdono da nove incontri (4 vittorie e 5 pareggi), quelli di Bergamo sono riusciti almeno a pareggiarla 15 volte su 23 (da quando esistono i 3 punti).

Inzaghi avverte: “Sarà una gara fisica, dovremo saper soffrire da squadra”

“Sarà una gara impegnativa, lo sappiamo – ha confermato Inzaghi -. L’Atalanta fa bene da anni con un’ottima società e un ottimo allenatore, anche in questa stagione sta ottenendo grandi risultati e quindi servirà tenere alta la concentrazione. Mi aspetto una partita molto fisica, perché entrambe le squadre hanno fisicità e tante variabili a loro disposizione. In difesa dovremo essere concentrati come nelle ultime partite, saremo sollecitati e, quando capiterà, dovremo soffrire tutti insieme, di squadra. Ogni aspetto è importante, loro hanno qualità tecniche e fisiche, dunque servirà la lucidità che abbiamo dimostrato negli ultimi match”.

Atalanta – Inter, le formazioni: Inzaghi punta sui “titolarissimi”, Gasperini col dubbio Scalvini

La settimana vuota dovrebbe indurre Inzaghi a confermare la formazione-tipo, o comunque a limitare al minimo eventuali cambi in vista di Salisburgo. L’Inter andrà in Austria per chiudere il discorso qualificazione, ma il grado di difficoltà di oggi è superiore, ragion per cui il tecnico nerazzurro punterà su un 3-5-2 con Sommer in porta, Pavard, Acerbi e Bastoni in difesa, Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan (ballottaggio con Frattesi) e Dimarco a centrocampo, Thuram e Lautaro in attacco. L’unico dubbio di Gasperini riguarda Scalvini, sul cui impiego si deciderà solo all’ultimo: sulle condizioni del difensore, alle prese con una fastidiosa lombalgia, regna un cauto ottimismo, ma se non dovesse farcela toccherebbe a Toloi. Il 3-4-1-2 del tecnico orobico vedrà così Musso tra i pali, Scalvini, Djimsiti e Kolasinac nel reparto arretrato, Zappacosta, De Roon, Ederson e Ruggeri in mediana, Koopmeiners alle spalle della coppia offensiva formata da Lookman e Scamacca.

Milan – Udinese (ore 20.45, Dazn e Sky)

Subito dopo la sfida di Bergamo toccherà al Milan, impegnato a San Siro contro l’Udinese. Sulla carta, dopo il trittico terribile Juve-Psg-Napoli, si tratta di un match “morbido”, anche perché i friulani attraversano un periodo di crisi che nemmeno l’avvento di Cioffi è riuscito a risolvere. Il Diavolo di questi tempi, però, è difficilmente prevedibile, anche perché l’emergenza infortuni è tornata a bussare dalle parti di Milanello (19 totali di cui 12 muscolari, primato assoluto in Italia), indebolendo parecchio la squadra. Il clima poi non è dei migliori e non solo per gli ultimi risultati: i malumori di alcuni giocatori, infatti, hanno creato ulteriori problemi a Pioli, contestato platealmente sia al momento dei cambi (Giroud e Leao) che nelle varie interviste post-partita (Calabria a Parigi, lo stesso Giroud a Napoli). Urge tornare alla vittoria già da stasera, sia perché il turno favorevole rispetto a Inter e Juve va sfruttato, sia per l’imminente sfida di martedì contro il Psg: arrivarci con un flop sarebbe davvero il viatico peggiore. Infine Pioli, in attesa dell’arrivo di Ibrahimovic (le parti ragionano su un ruolo da “consigliere personale della proprietà”), ha bisogno di ritrovare certezze, altrimenti il tam-tam social contro di lui potrebbe trovare sbocco anche a San Siro.

Pioli scaccia i fantasmi: “Mai avuto un gruppo così unito. Ibra? Non so nulla, ma non avrei problemi”

“Mai avuto un gruppo così compatto, coeso, voglioso e disponibile in poco tempo, nemmeno nell’anno dello Scudetto – ha sottolineato Pioli -. Alleno un gruppo fantastico, ora però ci dobbiamo concentrare per migliorare le nostre prestazioni. L’ho detto ai ragazzi: dobbiamo sfruttare questa fortuna, per il resto non ci saranno problemi. È normale che che io venga criticato se per tre partite il Milan non vince, bisogna lavorare per migliorarci, perché su tre scontri diretti non ne abbiamo vinto nemmeno uno: dobbiamo alzare il nostro livello. Le ultime due settimane sono state difficili anche per gli infortuni, uno dietro l’altro: presto miglioreremo questa situazione, ora però abbiamo qualche problema soprattutto nel reparto difensivo. Ibra? Non lo so, a Milanello lavoro con tantissime persone, parlo spesso con Moncada e Furlani e il club è strutturato per supportarci. Se la società e Zlatan decideranno di creare altre situazioni… Sapete quanta stima ho per lui, per me non ci sarebbero problemi”.

Milan – Udinese, le formazioni: Pioli passa al 4-4-2 con Jovic e Giroud 

Non potendo affidarsi al solito turnover, fondamentale in chiave Champions, Pioli ha deciso di cambiare sistema di gioco, anche per guadagnare maggiore solidità dopo le ultime prove e, chissà, testare qualcosa di nuovo in vista del Psg. Il tecnico recupera Loftus-Cheek (andrà in panchina), ma deve rinunciare ancora a Pulisic, Kjaer e Chukwueze, oltre al lungodegente Kalulu. Il classico 4-3-3 lascerà così spazio a un 4-4-2 con Maignan in porta, Calabria, Thiaw, Tomori e Hernandez in difesa, Musah, Krunic, Reijnders e Leao a centrocampo, Jovic (favorito su Okafor) e Giroud in attacco. Cioffi, reduce dall’eliminazione in Coppa Italia contro il Cagliari, sa che non sono queste le gare da cui passano le salvezze, ma proverà comunque a mettere in difficoltà il Milan affidandosi a un 3-5-2 con Silvestri tra i pali, Perez, Bijol e Kabasele nel reparto arretrato, Ebosele, Lovric, Walace, Samardzic e Kamara in mediana, Pereyra e Lucca coppia offensiva.

Salernitana – Napoli (ore 15, Dazn)

A completare il sabato di campionato il derby campano tra Salernitana e Napoli, con Garcia costretto a vincere per rinsaldare (almeno in parte) la sua posizione precaria. Il buon secondo tempo contro il Milan, infatti, è riuscito a rimediare al disastro del primo, ma non a cancellarlo nella mente di De Laurentiis, non a caso sempre più coinvolto nella quotidianità del gruppo. Il presidente, per sua stessa ammissione, avrebbe cambiato allenatore già dopo la sconfitta con la Fiorentina, poi però è arrivato il rifiuto di Conte e la conseguente scelta di andare avanti così. Il Napoli è scivolato a 7 punti dall’Inter capolista e, soprattutto, al quinto posto in classifica dietro all’Atalanta, ora però ha la possibilità di rimettersi in carreggiata con Salernitana, Union Berlino ed Empoli e affrontare così con maggior fiducia il “giro della morte” con Atalanta, Real Madrid, Inter e Juventus. Le possibilità di vincere le prossime tre (cosa mai riuscita in stagione) ci sono tutte, a patto però di affrontarle con la testa giusta: viceversa gli avversari potrebbero approfittarne, a cominciare dalla Salernitana di Inzaghi, ultima con soli 4 punti ma rinfrancata dalla bella vittoria in Coppa Italia contro la Sampdoria (4-0) dell’amico Pirlo.

Garcia ci crede: “Possiamo ancora raggiungere chi ci sta davanti”

“Non dobbiamo buttare via tutto del primo tempo contro il Milan, abbiamo preso due gol ma non abbiamo fatto male male: dovevamo fare meglio in fase difensiva, però abbiamo avuto anche la palla dell’1-1 – ha commentato Garcia -. Ora pensiamo alla Salernitana, non sarà una gara facile, prima di tutto perché è un derby e poi perché loro hanno bisogno di punti. Anche noi abbiamo un solo risultato positivo da ottenere, dovremo mettere in campo la migliore versione del Napoli, comunque sappiamo cosa fare. A Napoli sto bene, quando c’è stata un po’ di tempesta la gente mi ha sempre incoraggiato: siamo a un quarto del campionato, restano tre quarti per tornare su chi è davanti”.

Salernitana – Napoli, le formazioni: Garcia conferma il 4-3-3 con Raspadori centravanti 

In settimana Garcia ha riflettuto molto sulla possibilità di passare al 4-2-3-1, sistema che gli permetterebbe di schierare sia Raspadori che Simeone, ma alla fine ha prevalso l’idea di confermare il canonico 4-3-3, anche per conservare qualche arma in panchina. Il tecnico azzurro, costretto a rinunciare allo squalificato Natan, punterà così su Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard e Olivera in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Raspadori e Kvaratskhelia in attacco. Missione complicatissima per Inzaghi, che però ha ricevuto qualche buona indicazione dalla Coppa Italia, Tchaouna su tutti: il giovane ciadiano, 20 anni compiuti a settembre, ha incantato l’Arechi con una doppietta da urlo e potrebbe giocare dall’inizio, anche se è più probabile che parta dalla panchina. Il 4-3-2-1 granata, al netto della squalifica di Gyomber, vedrà Ochoa tra i pali, Daniliuc, Fazio e Pirola nel reparto arretrato, Mazzocchi, Coulibaly, Bohinen e Maggiore in mediana, Candreva e Cabral alle spalle dell’unica punta Dia.

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