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Inter-Juve, tutto in due minuti: a Icardi risponde Vidal, è 1-1

Spettacolo e ritmi altissimi a San Siro, dove Inter e Juve chiudono in pareggio il derby d’Italia – Al vantaggio siglato da Icardi nella ripresa risponde una grande giocata di Vidal dopo due minuti – Conte: “Questa Inter può lottare per lo scudetto, ma noi siamo tosti” – Mazzarri: “Abbiamo tenuto testa alla prima della classe”.

Inter-Juve, tutto in due minuti: a Icardi risponde Vidal, è 1-1

Inter ad altezza Juve. Potrebbe essere questo il titolo relativo al Derby d’Italia numero 222. Il pareggio è indubbiamente il risultato più giusto, anche se l’1-1 finale non rende del tutto giustizia ai protagonisti, autori di un match davvero bello ed emozionante. Come previsto alla vigilia, le squadre si sono fronteggiate a testa alta, mettendo sul prato di San Siro tutte le rispettive armi: pressing alto e aggressività per la Juve, compattezza, organizzazione e ripartenze per l’Inter. Due modi diversi di intendere lo stesso sistema di gioco (3-5-2 o 3-5-1-1, che dir si voglia), ma cuore, ritmo e corsa in comune. Ecco perché gli applausi maggiori vanno all’Inter e non certo per demeriti della Juve: alzi la mano chi, solo un mese fa, avrebbe pensato che i nerazzurri potessero tenere testa ai campioni d’Italia. 

“Abbiamo tenuto testa alla prima della classe – gongola raggiante Walter Mazzarri –. Mi interessava che tenessimo il campo così contro una squadra di quel livello, e nel secondo tempo abbiamo pure cercato di vincere…”. 

“Credo che l’Inter possa ambire a un campionato di vertice – gli fa eco Antonio Conte –. Ma noi ci siamo confermati squadra tosta, dura da sconfiggere”. Già, perché la Juve non ha giocato sotto tono, anzi! E quando la partita sembrava persa, ha tirato fuori la solita reazione da grande. In questo (oltre che nel tasso tecnico di alcuni interpreti) si vede ancora la distanza tra le due, ma d’altronde il progetto Conte è al terzo anno, quello di Mazzarri al terzo mese. 

Il primo tempo comincia all’insegna della Juve, che costringe l’Inter ad abbassare di molto il proprio baricentro grazie al pressing e alla spinta degli esterni. Ma i nerazzurri l’hanno preparata proprio così, e infatti sono loro a creare le occasioni migliori. Su tutte quella di Nagatomo, che costringe Buffon a una super parata, ma anche il sinistro di Taider crea un po’ di scompiglio. I bianconeri gestiscono meglio il pallone, ma si vedono solo quando Pirlo illumina per Pogba, il cui tiro viene respinto da Handanovic. 

Lo spettacolo non sta tanto nelle occasioni da gol, quanto nel ritmo (davvero alto, nulla da invidiare a Premier e Bundesliga) e nella battaglia tattica tra i due allenatori. Che nella ripresa muovono i fili del match neanche fossero burattinai, fino a quando arriva l’episodio che spariglia le carte. Chiellini perde sciaguratamente un pallone sul quale si avventa Alvarez, l’argentino (fin lì piuttosto spento) apre benissimo per Icardi, che fredda Buffon con un destro imparabile. 

Per l’ex doriano, subentrato da poco a Taider, è il primo gol in campionato con la maglia dell’Inter. La Juve potrebbe accusare il colpo, invece reagisce alla grande. Asamoah lascia solo la polvere a Jonathan e Vidal, in un fazzoletto (complice anche la marcatura “gentile” di Guarin), si gira e batte Handanovic. E’ 1-1, risultato che non cambia più, nonostante Tevez (sinistro fuori di niente) e Isla (erroraccio sottoporta) abbiano le occasioni per far loro il match. “Ho visto che la mia Juve ha giocato un’ottima partita – il pensiero di Conte. – Loro possono concentrarsi solo sul campionato, noi domani (oggi per chi legge, n.d.r.) partiamo per Copenaghen. Siamo andati sotto di un gol, lì ho visto molta rabbia e una grande reazione, e nel finale potevamo anche fare il 2-1”. 

Tanta soddisfazione anche per Mazzarri, fin qui il vero top player della rosa nerazzurra: “I ragazzi stanno andando oltre le più rosee aspettative, bisogna continuare così. Scudetto? Questi ragionamenti non si fanno, per ora siamo in costruzione, più avanti vedremo…”. Già, vedremo. Ma se il buongiorno si vede dal mattino, Inter e Juventus rischiano di ritrovarsi, tra qualche mese, a giocarsi molto più che una partita.

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