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Inter, contro l’Udinese l’ultimo spiraglio Champions

Davanti ai cinesi del Suning Commerce Group, destinati a rilevare una quota di minoranza dell’Inter, i nerazzurri si giocano stasera contro l’Udinese a San Siro le ultime piccolissime speranze di centrare il terzo posto, sperando che lunedì il Napoli affondi la Roma – Ma Mancini pensa già al mercato futuro: “Con due campioni possiamo fare il salto di qualità”.

Inter, contro l’Udinese l’ultimo spiraglio Champions

Vincere per chiudere la stagione a testa alta. Difficile trovare grossi spunti su Inter – Udinese, anticipo serale (ore 20.45) di questa 35esima giornata, dopo la sconfitta dei nerazzurri in quel di Genova. Un ko che ha chiuso quasi completamente le porte della Champions League, vero obiettivo di Corso Vittorio Emanuele sin dalla scorsa estate. Certo, la matematica non autorizza ancora a parlare di fallimento ma recuperare 7 punti alla Roma in sole 4 partite sembra abbastanza improbabile. “Il quarto posto è una delusione, l’obiettivo era quello di arrivare terzi – ha confermato Mancini senza troppi giri di parole. – Ad ogni modo il campionato finisce il 15 maggio, solo quel giorno potremo tirare le somme. L’Udinese è in buon momento, non ha più niente da perdere e giocherà tranquilla e serena. Noi però vogliamo vincere e tenere aperto uno spiraglio Champions”. Reale convinzione o tentativo di stimolare il gruppo? Più probabile la seconda, per quanto lo scontro diretto tra Roma e Napoli lasci ancora qualche chance di accorciare la classifica. Ma in casa Inter si ragiona già sul futuro e non solo per il possibile ingresso in società del Suning Commerce Group, colosso cinese in procinto di rilevare alcune quote di minoranza dal pacchetto di Thohir (una delegazione è arrivata ieri ad Appiano e questa sera sarà a San Siro). A stuzzicare la fantasia di Mancini è soprattutto il mercato, da sempre settore nel quale il tecnico di Jesi riesce a dare il meglio di sé.

“Meglio puntare su un grande campione che su 4 o 5 giocatori normali – il suo pensiero. – Ormai la squadra ha una base solida, servono solo alcuni ritocchi. Credo che un paio di campioni esperti aiuterebbero a crescere definitivamente tutti i nostri giovani”. Gli interventi riguarderanno tutti i reparti ma con un occhio particolare all’attacco, vero tallone d’Achille di questo 2016 (Icardi a parte, ovviamente). “Effettivamente non pensavo che saremmo arrivati a fine aprile con Jovetic a quota 4 gol o Ljajic e Palacio a 2 – ha sospirato Mancini. – Non è colpa loro, si sono sempre impegnati al massimo ma è chiaro che bisogna migliorare. Anche da Eder ci aspettavamo 6 o 7 reti invece è ancora a 0 ma va anche detto che i suoi tiri escono sempre di un millimetro…”. Questa sera, nel tentativo di risolvere il problema, il tecnico nerazzurro riproporrà un 4-2-3-1 piuttosto offensivo con Handanovic in porta, D’Ambrosio, Miranda, Murillo e Nagatomo in difesa, Brozovic e Kondogbia a centrocampo, Ljajic, Jovetic e Perisic sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Icardi. De Canio, abbastanza tranquillo dopo la vittoria sulla Fiorentina (8 i punti di vantaggio sul Frosinone terzultimo), risponderà con un 3-5-2 con Karnezis tra i pali, Hertaux, Danilo e Wague nel reparto arretrato, Widmer, Badu, Kuzmanovic, Bruno Fernandes e Pasquale in mediana, Zapata e Thereau in attacco.

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