Se non è crisi, poco ci manca. Dopo Atalanta, Cagliari e Rubin Kazan, anche il Parma ferma l’Inter, che dopo la vittoria sulla Juve non è più riuscita a battere nessun avversario. Il cammino dei nerazzurri si è fermato a quella magica notte di Torino, in cui tutto era sembrato possibile, compresa la conquista dello scudetto. La realtà però dice che l’Inter ha dei problemi, sia fisici che tecnici. Gli infortuni e le squalifiche hanno tolto brillantezza ad un gruppo sempre più stanco e usurato, e ora forse anche scoraggiato.
L’unica consolazione arriva dagli avversari, Juventus compresa: nessuno è imbattibile, dunque il campionato resta aperto. Per vincerlo però l’Inter dovrà fare molto più di quanto si è visto al Tardini. Un po’ a sorpresa rispetto alle previsioni della vigilia, Stramaccioni decide di sostituire Cassano, indisponibile per squalifica, con Ricky Alvarez, preferito così a Coutinho. La scelta si rivela sbagliata, perché l’argentino non riesce mai a velocizzare la manovra, finendo anzi per rallentarla e renderla ancor più prevedibile. Senza rifornimenti Milito e Palacio girano a vuoto, anche perché la mediana non sembra avere più la benzina di qualche settimana fa. Le uniche occasioni da gol arrivano così da palle inattive: prima Guarin sfiora il palo, poi Cambiasso colpisce di testa a botta sicura, ma il suo tiro viene salvato dall’ottimo Mirante.
Nulla di trascendentale insomma, anche perché il Parma non sta certo a guardare. Lo scatenato Biabiany poi punge più di una volta su una fascia mal curata da Nagatomo. Nella ripresa ti aspetteresti un’Inter arrembante, invece crescono ancora i padroni di casa. Che al 75° trovano il colpo del ko: Sansone prende palla da metà campo e si invola indisturbato verso la porta di Handanovic. I nerazzurri restano a guardare, in particolare Guarin, che sembra quasi farsi da parte mentre l’attaccante calcia e segna. L’Inter reagisce di nervi, ma non riesce a creare nulla di concreto e rimedia la quarta sconfitta del suo campionato.
“Abbiamo disputato di sicuro uno dei peggiori secondi tempi della stagione, ma abbiamo pagato molto caro un errore gravissimo – ha ammesso uno Stramaccioni piuttosto amareggiato. – Non si può prendere un gol così, partendo da una rimessa laterale a centrocampo. Abbiamo fatto un punto in tre partite, siamo arrabbiati. Non è la prima volta che nella partita successiva all’Europa League non riusciamo a produrre una prestazione di qualità. Dobbiamo fare tutti mea culpa”. Ora l’Inter è terza a pari punti con la Fiorentina, a -2 dal Napoli e a – 4 dalla Juventus capolista. Il campionato è lungo e tutto può ancora succedere, ma urge una sveglia. Altrimenti una stagione che sembrava positiva potrebbe davvero complicarsi.