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Inter addio alla Champions: vincere a Liverpool dà gloria ma non basta. Real-Psg: stasera che sfida

L’Inter espugna Liverpool e vince 1-0 ma l’impresa vale a metà, perché la differenza reti è a favore dei Reds – Stasera il Real Madrid tenta la rimonta contro il Psg di Messi

Inter addio alla Champions: vincere a Liverpool  dà gloria ma non basta. Real-Psg: stasera che sfida

Un’impresa a metà. L’Inter espugna Anfield con una grande prova sia tecnica che caratteriale, ma lo 0-1 finale non basta per eliminare il Liverpool e andare ai quarti di Champions. Il pass lo staccano i Reds di Klopp grazie al gol in più segnato a San Siro, mentre a Inzaghi non resta che applaudire i suoi per essersela giocata a testa alta, anzi altissima, in uno dei tempi sacri del calcio. Gli inglesi accedono così al turno successivo assieme al Bayern Monaco (roboante 7-1 sul Salisburgo), quasi certamente al Manchester City (il match di stasera con lo Sporting Lisbona è una mera formalità visto il 5-0 dell’andata) e a una tra Real Madrid e Psg, pronte ad affrontarsi faccia a faccia nella super sfida di stasera (ore 21, Amazon Prime).

Al Bernabeu andrà in scena una partita davvero interessante, con gli uomini di Ancelotti costretti a rimontare lo 0-1 dell’andata firmato da quel Mbappé, ironia della sorte, in trattativa da almeno un anno con la Casa Blanca. L’Inter invece chiude qui la sua campagna europea 21/22, ma lo fa con una prova che non potrà che rafforzarla sotto il profilo psicologico, ovviamente in chiave campionato.

Liverpool-Inter 0-1, l’analisi del match

I nerazzurri avevano di fronte un vero e proprio Everest, ma lo hanno scalato al punto di spaventare seriamente il Liverpool di Klopp. Già, perché se è vero che i Reds hanno preso una traversa (Matip nel primo tempo), due pali (entrambi con Salah nel secondo) e sbagliato un altro paio di occasioni piuttosto clamorose (Van Dijk e Luis Diaz), lo è anche che l’Inter, nel complesso, ha gestito la partita alla perfezione, limitando il Liverpool ad alcune fiammate e non al dominio che si temeva alla vigilia.

L’idea di Inzaghi è stata semplice ma efficace, oltre che in controtendenza (chiamasi pretattica) con quanto dichiarato alla vigilia, ovvero restare abbottonato nel primo tempo al fine di tenere aperta la partita, per poi provare a colpire nel secondo. Mossa vincente e rovinata solo da Sanchez, autore di una buonissima gara sotto il profilo tecnico, ma pessima dal punto di vista mentale: già il fallaccio su Thiago Alcantara nel primo tempo meritava il rosso diretto, ragion per cui entrare così su Fabinho equivaleva a un vero e proprio invito a farsi buttar fuori.

Peccato, perché un minuto prima dell’ingenuità del cileno (l’arbitro Lahoz non aspettava altro) l’Inter era passata in vantaggio con Lautaro, capace di trovare l’incrocio dopo che, poco prima, aveva fallito un gol molto più semplice a tu per tu con Alisson. La bordata del Toro, unita a una serata sfortunata del Liverpool (vedi pali e traversa di cui sopra), rimetteva tutto in discussione, perché ai nerazzurri a quel punto bastava solo un altro gol per pareggiare la sconfitta dell’andata.

Restare in 10 però ha azzoppato il tentativo di rimonta, peraltro proprio sul più bello, e nel finale la squadra di Inzaghi non è più riuscita a rendersi pericolosa, anche se la vittoria su un campo quasi inespugnabile (il Liverpool non perdeva ad Anfield dal 7 marzo 2021) è comunque andata in porto, lasciando un mix di rammarico e soddisfazione difficile da decifrare. Le note negative della serata, oltre ovviamente all’eliminazione e al rosso di Sanchez, riguardano De Vrij e Brozovic, entrambi usciti per infortuni: dalle primissime diagnosi non sembra nulla di grave, ma la presenza nella trasferta di Torino è comunque a rischio.

Le parole di Inzaghi

“Abbiamo fatto una grande gara in uno stadio difficilissimo e contro una squadra molto forte, i ragazzi sono stati bravissimi – il commento di Inzaghi – C’è rammarico soprattutto per la gara d’andata, un risultato bugiardo. Il Liverpool sembrava aver accusato il colpo dopo il nostro gol, poi l’espulsione ha condizionato il finale. Stavo facendo qualche cambio, perché vedevo che la squadra era in partita, aveva tenuto bene e sofferto il giusto. Rimane il rammarico, portiamo via una vittoria che chiaramente fa piacere, ma che è inutile ai fini della qualificazione. Un passo in più per la nostra crescita? Penso di sì, questa squadra erano 11 anni che non giocava un ottavo. Il sorteggio ci ha dato la squadra più forte d’Europa e noi ce la siamo giocata alla pari, nelle due gare non siamo stati inferiori al Livepool. Ora però bisogna pensare al campionato, siamo già proiettati lì, domenica giochiamo contro un avversario in forma e stasera abbiamo dovuto cambiare de Vrij e Brozovic per un indolenzimento muscolare, speriamo di recuperarli in fretta”.

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