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Infrastrutture: tariffe e regole certe rilanciano gli investimenti in aeroporti e autostrade

Sintesi dell’intervento di FABRIZIO PALENZONA, presidente di AdR al summit sulle infrastrutture promosse dal Financial Times – Per modernizzare le infrastrutture italiane servirebbe un piano da 150 miliardi di euro ma oggi la certezze delle regole e le tariffe fanno tornare attraenti gli investimenti, anche esteri, in autostrade e aeroporti: ecco perchè

Infrastrutture: tariffe e regole certe rilanciano gli investimenti in aeroporti e autostrade

– La crescita in Italia è strutturalmente inferiore a quella media dell’UE da oltre un decennio, con un trend potenziale dell’1,2% annuo

-Il risanamento dei conti pubblici ha implicato una contrazione degli investimenti pubblici che continuera’ nei prossimi anni.

– Gli stranieri non investono in Italia nemmeno nel settore delle infrastrutture.

Gli investimenti nelle infrastrutture in Italia competono con gli investimenti in infrastrutture degli altri Paesi europei ed
extra europei nell’attrarre capitali di finanziamento o storicamente gli investimenti nelle infrastrutture del nostro
Paese non sono stati appetibili in mancanza di un quadro regolatorio chiaro e stabile .

 – I fondi infrastrutturali, le agenzie di rating, gli investitori privati e i soggetti finanziatori hanno un interesse sugli investimenti infrastrutturali che si caratterizzano per la chiarezza e stabilità regolatoria dei rendimenti di lungo periodo

– Quando si parla di chiarezza e stabilità del quadro regolatorio, si fa riferimento a tre aspetti fondamentali: 1) Adeguata certezza dei meccanismi tariffari, ossia delle regole tariffarie certe che rendano il cash flow prevedibile con un
certo grado di affidabilità. 2) Prospettive di adeguata redditività di lungo periodo degli investimenti assicurate anche in presenza di modifiche normative o regolatorie. 3) Individuazione del valore di rimborso al termine della concessione o nel caso in cui la concessione sia terminata prima della scadenza naturale.

L’Italia attrae pochi Investimenti Diretti Esteri (clicca sull’immagine per ingrandire e scorrere)

Gli stranieri non investono in Italia, nemmeno nel settore delle infrastrutture

– Le azioni da intraprendere per fare ripartire il paese sono al centro del dibattito economico e politico:

Le misure che condurranno ad una riqualificazione del capitale umano avranno effetto solo nel medio termine.

Altre iniziative, in particolare quelle attinenti la realizzazione degli investimenti infrastrutturali, hanno un effetto diretto e
immediato sull’occupazione e la crescita e creano le condizioni strutturali indispensabili per valorizzare al massimo, in un momento successivo, il posizionamento internazionale della nostra economia (queste iniziative sono
oggetto di questa tavola rotonda)

– Sono richiesti investimenti per oltre 150 miliardi di euro nelle infrastrutture (aeroporti, autostrade, ma anche settore idrico, rete di nuova generazione nelle telecomunicazioni, etc)

Investimenti privati per infrastrutture pubbliche (clicca sull’immagine)

– Questi investimenti potranno avere un effetto diretto e immediato sul Paese, e cioè possono:
– creare occupazione e generare una prospettiva stabile di reddito che dia impulso all’imprenditoria privata e, più in generale, al Paese in un contesto ormai europeo;
– condurre ad una modernizzazione dell’Italia in un contesto di mercato ormai europeo.

Perche’ cio’ avvenga e’ necessario creare le condizioni che inducano i risparmiatori italiani e i soggetti internazionali ad investire nelle nostre infrastrutture, operazione possibile in presenza di concessionari in grado di assicurare un rendimento continuativo ai risparmiatori privati e agli investitori istituzionali (tra cui fondi di investimento infrastrutturali internazionali e fondi pensione)

Il settore aeroportuale e il settore autostradale vogliono contribuire in modo determinante alla crescita del Paese.

AEROPORTI

– Il settore aeroportuale ha finalmente un quadro tariffario certo, stabile e trasparente, che assicura l’orientamento al costo delle tariffe e soddisfa le condizioni richieste dai risparmiatori e dagli investitori internazionali
– ADR, SEA e SAVE hanno stipulato il Contratto di Programma previsto per gli aeroporti con piu’ di otto milioni di  passeggeri, che ha introdotto regole tariffarie che si applicano fino alla fine della concessione in un regime di dual till.
– I ricavi delle attivita’ commerciali non sono regolamentati
– I ricavi delle attivita’ aviation sono assoggettati ad un meccanismo tariffario che assicura una adeguata remunerazione del capitale investito
– Nel caso di ADR e SAVE e’ prevista una maggiorazione sul WACC per incentivare la realizzazione degli investimenti considerati strategici
– Gli altri aeroporti, che hanno meno di otto milioni di passeggeri, hanno stipulato il Contratto di Programma, o lo stipuleranno a breve grazie alla costituzione dell’Autorita’ di Regolazione dei Trasporti
– In questo caso i ricavi delle attivita’ commerciali contribuiscono in parte a remunerare i costi delle attivita’ aviation perche’ la regolazione e’ “single till parziale”
– La regolamentazione di questi aeroporti assicura anche essa una adeguata remunerazione del capitale investito, ma e’ meno incentivante rispetto a quanto previsto per gli aeroporti con piu’ di otto milioni di passeggeri. Inoltre, e’ inefficiente perche’ non consente di fare emergere il vero costo delle infrastrutture aviation per la presenza di un sussidio da parte delle attivita’ commerciali
– Auspico che in futuro anche per questi aeroporti si possa applicare una regolazione “Dual Till”
– Per il settore aeroportuale vi sono finalmente le condizioni di redditivita’, certezza e stabilita’ tariffaria che rendono tale settore appetibile per i risparmiatori e gli investitori internazionali
– Un punto di attenzione attiene alla concreta realizzazione degli investimenti. Qui si dovra’ giungere ad una semplificazione dei soggetti pubblici coinvolti, il caso di ADR e’ illuminante. Abbiamo ottenuto la VIA, e l’ARPA ha impugnato l’autorizzazione in quanto tale autorizzazione ha assegnato all’ARPA compiti di vigilanza e monitoraggio ritenuti non congrui

AUTOSTRADE

– Il settore autostradale ha ottenuto anche esso, dopo una lunga controversia giudiziaria, un quadro tariffario certo e prevedibile basato sul principio del rispetto dei contratti
– I concessionari autostradali hanno una formula semplificata, che si applica fino a fine concessione, o una tariffa che e’ oggetto di riequilibrio tariffario in ogni quinquennio
– Il quadro tariffario certo, stabile e trasparente del settore soddisfa le condizioni richieste dai risparmiatori e dagli investitori internazionali
– Uno sviluppo auspicabile e’ l’unificazione delle concessioni operanti in aree contigue, e l’allineamento della durata in modo da consentire un flusso di ricavi prevedibile e stabile per un periodo piu’ lungo, e il recupero della remunerazione degli investimenti in tariffa con un profilo piu’ stabile

CONSIDERAZIONI FINALI

– L’esperienza maturata nel settore degli aeroporti e nel settore delle autostrade evidenzia che gli investimenti dei risparmiatori e degli investitori internazionali possono essere possibili solo dopo interventi mirati, che introducano
– meccanismi tariffari di lungo periodo che assicurano stabilita’ e prevedibilta’ dei ricavi,
– una allocazione corretta dei rischi sui soggetti in grado di governarli al meglio,
– la garanzia del rimborso certo del valore degli asset non ammortizzati a fine concessione, in tempi predeterminati e con l’individuazione del soggetto responsabile del pagamento (nuovo concessionario e, in subordine, lo Stato)


Allegati: Scaletta Presidente Opportunities in transport and infrastructure.pdf

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