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Inflazione zero e il crollo di Espirito Santo spaventano le Borse

A metà giornata Piazza Affari perde un punto e mezzo percentuale, in scia al dato negativo dell’inflazione, che in Italia torna a livello zero – In negativo tutti i listini europei – Banco Espirito Santo torna a far paura alle banche – Preoccupa anche il default argentino – A Milano soffrono anche Fiat, Finmeccanica e Saipem.

Inflazione zero e il crollo di Espirito Santo spaventano le Borse

INFLAZIONE ZERO, BORSE IN FORTE CALO. ESPIRITO SANTO SCHIACCIA LE BANCHE

Inflazione livello zero. In Italia ci siamo arrivati, con un lieve anticipo sulla tabella di marcia. Gli esperti, infatti, si attendevano +0,2%. Non va molto meglio nel reso dell’eurozona: i prezzi al consumo sono saliti in luglio dello 0,4% rispetto al +0,5% atteso dal consensus ed al +0,5% del mese precedente. L’inflazione è su livelli che non si vedevano dall’ottobre del 2009.

Il dato ha contribuito al pessimismo che prevale sui listini del Vecchio Continente. A Milano l’indice Ftse Mib perde l’1,61% a quota 20573. In Europa, ha girato in negativo anche Londra -0,26%. Più ampia la variazione negativa di Francoforte -1%, Parigi -0,8%, Madrid -1,88%. L’euro tratta sui livelli della chiusura di ieri a 1,339. Movimenti modesti sul mercato delle obbligazioni, Bund all’1,16% e Btp al 2,68%. 

Contribuisce al ribasso il tracollo a Lisbona di Banco Espirito Santo fino a -64%. Stanotte la prima banca del Paese ha annunciato che nel semestre la perdita sarà pari a 3,57 miliardi di euro. L’istituto di credito ha avviato l’iter per aumentare il capitale. Gioca anche il default dell’Argentina preceduta dalla dichiarazione di selective default da parte di Standard & Poor’s. A far le spese della congiuntura negativa sono innanzitutto le banche.

A Milano arretrano le banche. Unicredit -2,4%, Intesa Sanpaolo -2,7%, Ubi Banca -2,7%, Mediobanca -2,7%. Più di tutti perde Monte Paschi -3%. Svetta invece Generali + 0,5% dopo aver annunciato un risultato operativo in rialzo del 9,5% anno su anno a 2,51 miliardi di euro, sopra le stime. Stamattina, nel corso della presentazione dei dati, l’amministratore delegato Mario Greco ha detto che il dividend pay out potrebbe salire oltre il 40%. II numero uno del gruppo si dice fiducioso di raggiungere prima della fine del 2015 il target di ritorno sul patrimonio del 13%.

Debole il gestito: Azimut -3%, Mediolanum perde il 2,5%. Sotto i riflettori i gruppi del Tesoro oggi a confronto con gli analisti. Enel -0,5% ha approvato l’acquisto da Endesa del 60,62% di Enersis, la holding cilena da cui dipendono le partecipate in America Latina. Ad operazione conclusa Enel valuterà la possibilità di aumentare il flottante della stessa Endesa che comunque destinerà gli incassi da Enersis ad un dividendo straordinario. A marzo Enel presenterà un nuovo piano industriale. L’obiettivo è la riduzione dei debiti da 41 a 37 miliardi, grazie a cessioni. Ma, per ora, “non ha senso vedìndere gli assets in Russia” dice l’ad Francesco Starace.

Eni perde lo 0,7%. La major ha chiuso il secondo trimestre 2014 con dati in forte crescita ma sotto le aspettative. L’utile operativo adjusted del secondo trimestre è stato di 2,73 miliardi (+39,3% anno su anno), ma il consensus si aspettava 2,86 miliardi di euro. L’ebit della divisione Esplorazione&Produzione si attesta a 2,98 miliardi, 200 milioni di euro in meno delle stime. Tenaris -1,9%, Saipem -3,5%.

In pesante discesa le società dell’industria: Fiat -3,5%, Pirelli -2,6%. Finmeccanica è in calo del 2,9%. Grandi perdite anche per Telecom Italia -2,5%. Nel lusso, Yoox sale dello 0,9%, in renata dopo il balzo del 3 in  avvio. Ieri la società ha presentato i dati del trimestre: i ricavi netti sono stati 111,5 milioni, +14,9% (+17,7% a tassi di cambi costanti). Stamattina Citigroup conferma la raccomandazione Buy e taglia il target price a 25 euro, Bank of America Merrill Lynch ha confermato il Buy ed anche il target price a 33,5 euro. 

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