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Indonesia, la nuove tigre del Sudest asiatico

La crescita del continente asiatico ha portato l’emergere di nuove economie stabili politicamente e in forte crescita – Jakarta ha tutti i fattori per ispirare fiducia negli investitori, con una popolazione giovane e una classe media in forte espansione – Secondo un’analisi di Bluerating investire in Indonesia potrebbe essere un’opzione conveniente.

Indonesia, la nuove tigre del Sudest asiatico

Spesso offuscati dai giganti cinese e indiano, i 5 paesi satellite non godono della dovuta attenzione. Corea del Sud, Taiwan, Malaysia, Filippine e Indonesia sono delle forze economiche di cui non si può più nascondere l’importanza e che bisogna tenere d’occhio.

Il Pil dell’Indonesia nel 2011 è cresciuto del 6,5% e per il 2012 si stima un aumento dello stesso ammontare. A spingere l’economia sono i consumi privati, con una classe media che aumenta esponenzialmente e più della metà della popolazione sotto i 30 anni. Le esportazioni di commodities tradizionali (minerali, olio di palma e gomma) trainano il Paese: l’export è aumentato del 19% rispetto al 2010. I due partner principali sono i due giganti: verso la Cina le esportazioni sono aumentate del 53,4% e verso l’India del 34,8%. Anche se l’inflazione rimane uno dei principali problemi, a febbraio ha registrato il minimo da quasi 2 anni, con un rialzo del 3,56%.

Sono tutte conseguenze di una prudente gestione dei conti pubblici (deficit fiscale contenuto e un aumento al 30% del rapporto tra investimenti fissi e Pil all’anno) e di una politica assennata della banca centrale. Non è un caso che il mese scorso Moody’s abbia aumentato il rating sul debito sovrano del Paese. I capitali stranieri in Indonesia sono una parte consistente del totale, cosa che come in Corea del Sud, spaventa le autorità locali, intimorite da una ritirata di capitali in tempo di crisi o a seguito di un ulteriore taglio ai tassi di interesse che potrebbe essere richiesto dal rallentamento globale. 

Secondo un’interessante analisi di Bluerating investire in questo Paese potrebbe essere “statisticamene più difensivo” rispetto all’indice generico Msci Emerging Market e degli altri due principali emergenti asiatici, Corea del Sud e Malasia. Infatti una regressione lineare su un periodo di sette anni (considerando serie storiche settimanali) mostra che il mercato indonesiano ha un Beta dello 0,6 contro lo 0,7 del Kospi sudcoreano e dello 0,85 della Borsa malesiana. 

In un anno l’Etf Db X-Trackers Msci Indonesia Trni ha guadagnato il 14,13%. 

 

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